Bakel, in produzione i brevetti sullo skincare. Accordo con Biofarma
La Pmi Pmi innovativa di Udine, che ricerca e sviluppa prodotti di skincare, ha siglato un accordo di licenza

Bakel, Pmi innovativa di Udine che ricerca e sviluppa prodotti di skincare, ha siglato un accordo di licenza con Biofarma Group di Mereto di Tomba per avviare il processo di industrializzazione dei propri brevetti. Ad annunciarlo la presidente e fondatrice di Bakel Raffaella Gregoris.
La svolta, per Bakel è arrivata con il progetto dei cosmetici in 3D, nato sette anni fa da un’intuizione della dottoressa Gregoris e realizzato in collaborazione con prestigiosi centri di ricerca e università italiane, tecnologia che ha conquistato nel 2023 il Prix d’excellence de la beauté di Marie Claire (conquistato anche quest’anno con la crema anti-macchie Nia-tech). Sfruttando la tecnica dell’elettrospinning, vengono creati fili di dimensione nanometrica in grado di far assorbire alla pelle una quantità di acido ialuronico 10 volte superiore a quella di un cosmetico tradizionale, stimolando – secondo i risultati dei test clinici illustrati da Bakel – la produzione di collagene endogeno del 32,4%.
«Quello che questa ricerca ci ha permesso – ha affermato Gregoris – è stato firmare a fine 2024 l’accordo con uno dei gruppi industriali più grandi del Friuli Venezia Giulia, Biofarma Group, che ha deciso di prendere in licenza i nostri brevetti. Abbiamo costituito un comitato scientifico e con Biofarma Group stiamo portando avanti questa ricerca, anche su altre molecole, come il collagene». Gli studi sullo skincare 3D hanno portato al deposito di 12 brevetti, «che stanno per diventare 16 perché stiamo lavorando su altre molecole». «Biofarma utilizzerà la tecnologia Bakel per produrre anche per altri marchi. Tutto questo chiaramente grazie all’efficacia del prodotto e all’innovazione – ha chiarito Gregoris –. Il next step, davvero importante, sarà quando sarà finita la fase di industrializzazione per la produzione di cosmetici elettrospinnati». Attualmente il laboratorio di ricerca è stato allestito in Lombardia, «dove abbiamo già una macchina a disposizione per fare i campioni, con i quali faremo i test clinici». A prescindere dall’ubicazione della sede produttiva («sicuramente in Italia, spero anche in Friuli Venezia Giulia») Gregoris evidenzia che due aziende friulane «si uniscono per fare un progetto scientificamente molto importante».
Fra i brevetti dati a Biofarma Group c’è anche un brevetto industriale per una produzione su larga scala. «Sto lavorando anche con i loro ingegneri per mettere in piedi la catena produttiva. Sarà un’eccellenza» sottolinea Gregoris.
Per la sua azienda è stato «un anno strepitoso». La previsione, per il 2025, è di «una crescita a doppia cifra», con un +20 per cento dei ricavi. L’operazione di quotazione in Borsa, inizialmente prevista a giugno, è stata invece sospesa, a seguito della forte espansione registrata negli ultimi mesi, come ha spiegato la presidente. Lo testimoniano i numeri. Il bilancio 2024 si è chiuso con 4,036 milioni di ricavi, più 15,1 per cento rispetto al 2023 (3,505 milioni), l’Ebitda è passato da meno 143 mila euro nel 2023 a più 581 mila euro nel 2024.
Gregoris elenca le più recenti tappe della crescita «vorticosa»: a Shangai a settembre, l’entusiasmo del mercato taiwanese, l’apertura di profumerie in Olanda, i tanti accordi con grandi gruppi per la distribuzione in farmacie e profumerie artistiche in Italia, lo sviluppo nel settore del wellness, l’apertura di un centinaio di nuovi punti vendita, sia nella penisola che all’estero.
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