Automotive Lighting (Marelli), uscite incentivate e pensionamenti anticipati
Accordo raggiunto sui 550 esuberi e sul piano di investimenti da 77 milioni
Fabiano Venuti (Fim Cisl Alto Friuli): « Da chiarire l’impatto sul sito produttivo di Tolmezzo»

TOLMEZZO. In attesa di conoscere quale sarà l’impatto della riorganizzazione sullo stabilimento Automotive Lighting di Tolmezzo, i lavoratori – oltre 900 quelli a libro paga del sito carnico leader nella produzione di fanali – possono tirare un primo sospiro di sollievo.
I 550 esuberi annunciati dal gruppo Marelli – di cui Automotive Lighting fa parte – non si tradurranno in licenziamenti, ma in uscite volontarie. La vertenza insomma imbocca il binario della conciliazione. Il piano, avvallato ieri da azienda e sindacato, prevede l’uscita di 100 dirigenti e di 450 tra impiegati e operai, nessuno diretto alla produzione. Di questi, al massimo 350 lasceranno il gruppo – entro il 30 giugno 2022 – con l’utilizzo del contratto di espansione e circa 200 con incentivi all’esodo. Tutti, rigorosamente, su base volontaria.
Il piano, ricordiamolo, risponde alla necessità di riorganizzare in maniera più efficiente e sostenibile la struttura del gruppo Marelli, riducendone i costi fissi e ridefinendo gli organici delle funzioni di staff, senza invece intaccare la parte produttiva, per la quale anzi sono previsti 77 milioni di investimenti, 7 dei quali nel sito di Tolmezzo.

«Stando a quanto ci è stato riferito dal nostro segretario generale Ferdinando Uliano, che ha partecipato al tavolo con Marelli, l’azienda – fa sapere Fabiano Venuti, referente di Fim Cisl in Alto Friuli – si è impegnata ad effettuare una serie importante di investimenti in innovazione e sviluppo entro il 2022 principalmente nel campo dell’elettrificazione, della guida autonoma, della connettività, del sensing, della sicurezza stradale e della sostenibilità di processo. Il piano – prosegue il sindacalista – sarà accompagnato anche da un investimento importante sulla formazione dei lavoratori che l’azienda si è impegnata a condividere con le organizzazioni sindacali». E da nuove assunzioni. «Il contratto di espansione prevede infatti l’ingresso di 117 lavoratori con contratto a tempo indeterminato, pari a un terzo delle uscite – fa sapere ancora il segretario delle tute blu della Cisl –. Saranno stabilizzati alcuni lavoratori somministrati delle aree produttive di Bari e Venaria, altri invece, in particolare ingegneri nelle aree tecniche e di ricerca e sviluppo, saranno assunti ex novo. Auspichiamo anche a Tolmezzo, dove il gruppo ha uno dei suoi centri di R&S e di prototipazione».

Il Contratto di espansione consentirà a circa 350 persone si scivolare in anticipo, di massimo 5 anni, verso la pensione (la finestra si apre il 15 febbraio per chiudersi il 30 giugno ’22) con il riconoscimento di un’indennità pari al valore dell’assegno maturato all’atto dell’uscita.
Le uscite volontarie invece saranno al massimo 200: fino a 5 anni di anzianità l’incentivazione sarà di 24 mensilità lorde, con un’erogazione minima di 50 mila euro per gli impiegati/quadri e 40 mila per gli operai. Oltre i 5 anni sarà di 36 mensilità lorde, con erogazione minima di 100 mila euro per gli impiegati/quadri e 70 mila euro per gli operai.
«Ora – conclude Venuti – attendiamo di incontrare la direzione di stabilimento, per capire in che misura questi esuberi impattino sul sito di Tolmezzo».
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