Arriva da Haier il Ceo di Electrolux. E’ Yannick Fierling ed entrerà in carica a gennaio
Il manager è stato alla guida della divisione europea del colosso cinese leader dell’elettrodomestico. Prenderà il posto di Jonas Samuelson e farà il suo ingresso nel gruppo il prossimo primo ottobre

Electrolux pesca da Haier il prossimo Ceo. Sebbene non sia la prima volta in assoluto che la multinazionale dell’elettrodomestico sceglie per questo incarico un manager non svedese - accadde nel 2011 quando nominò un americano, Keith McLoughlin, che però si era formato in Electrolux Usa, e che rimase al vertice fino al 2016 - il francese Yannick Fierling rompe quella che è stata una lunga tradizione. Da Hans Wertén a Anders Sharp, da Leif Johansson a Michael Treschow, Hans Stråberg e fino a Jonas Samuelson, i Ceo sono sempre stati svedesi. Ora, a 4 mesi dalle annunciate dimissioni dalla carica, e dall’uscita dal gruppo, di Samuelson, è arrivata la nomina del successore. Si tratta del francese Yannick Fierling, 54 anni, una laurea in Finanza per dirigenti alla Insead Business School, una delle più prestigiose e selettive Business School al mondo con sede a Fontainebleau, il curriculum di Fierling comprende due master in ingegneria in Nord America e in Europa. Nel suo passato ci sono 15 anni trascorsi in Whirlpool dove è stato manager del dipartimento Fabric Care e vice presidente di Whirlpool Emea, per passare poi, nel 2015 e fino al 2024, ad Haier dove è stato Ceo Europe per Haier Corporation. Fierling farà il suo ingresso in Electrolux il prossimo primo ottobre per tre mesi di affiancamento all’attuale Ceo, per subentrare nell’incarico il primo gennaio 2025.
Compito affidato dal Cda di Electrolux al manager «rafforzare e accelerare i punti di forza del Gruppo introducendo nuove prospettive. Siamo convinti - dichiara il presidente della multinazionale, Torbjörn Lööf - che Yannick abbia il giusto background, le intuizioni e l’esperienza, nonché la spinta e la determinazione per far progredire l’azienda».
Le chiavi di lettura per questa scelta possono essere diverse. È un fatto che Electrolux, nonostante l’ultima trimestrale che ha invertito un trend negativo che proseguiva da diversi trimestri, e due riorganizzazioni nell’arco di poco più di due anni, dovrà mettere in campo azioni decise se vuole conquistare la leadership nell’alto di gamma del settore a livello globale. L’alternativa potrebbe essere imitare Whirlpool che ha invece scelto di abbandonare la competizione globale per concentrarsi sulla leadership in casa propria, ovvero negli Usa. Osservatori competenti della galassia Electrolux rilevano come Fierling sia certamente un manager capace, ma privo di esperienza su organizzazioni globali, com’è Electrolux, e non abbia maturato esperienze importanti di ristrutturazione che servono assolutamente ad Electrolux nell’immediato futuro. Guardando al passato, l’unica altra cooptazione al vertice non svedese (McLoughlin) aveva obiettivo e senso in un’ottica di globalizzazione (integrare l’area nordamericana) e di capacità di ristrutturazione provate in Electrolux Nord America. Ora Fierling ha dato prova di capacità commerciali di crescita, ma considerate le quote di mercato di Electrolux non è questa la strategia prioritaria per risollevare il gruppo. Altra freccia all’arco del prossimo Ceo, riguarda la conoscenza del mondo e del network industriale cinese del settore, con quel che ciò potrebbe significare. Come dimenticare i rumors di vendita dei mesi scorsi, l’interesse di Midea - altro colosso cinese - nei confronti di Electrolux, stoppato da una valutazione ritenuta non adeguata del Gruppo, dalle gelide relazioni Usa-Cina e dalla minaccia Golden Power italiana. Ma gli scenari, si sa, possono cambiare.
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