Arriva a Marghera dall’India il maxi reattore di Alkeemia

Servirà per la produzione di acido fluoridrico ed è destinato a dare forza al rilancio dell’impianto. L’azienda è al centro di un piano di investimenti in macchinari e tecnologie costato 55 milioni

Lo hanno scaricato dalla nave a Porto Marghera e trasferito con un trasporto eccezionale fino allo stabilimento Alkeemia, nell’area del petrolchimico. Dal punto di vista tecnico si tratta di un reattore per la produzione di acido fluoridrico, costruito in India e destinato a dare forza al rilancio di un impianto che appartiene alla storia industriale d’Italia, nato nel 1956 con la Edison, diventata Montedison qualche anno dopo.

Anche se il trasferimento è avvenuto nelle ore notturne, per limitare al minimo l’impatto sul traffico, la lunga silhouette di 37 metri per un peso di 180 tonnellate del reattore non ha mancato di farsi notare. Alkeemia è una società nata nel 2018 proprio per rilevare l’impianto, transitato per un breve periodo nelle mani della Fluorsid.

Alla fine del 2021 l’azienda è stata acquistata dal fondo d’investimento britannico Blantyre Capital, che ha deciso di fare dello storico stabilimento di Marghera la base per lo sviluppo di prodotti a maggior valore aggiunto. Nel suo settore, la produzione di acido fluoridrico e fluoroderivati, nel 2023 Alkeemia ha raggiunto un fatturato di 70 milioni di euro ed è al centro di un piano d’investimenti in macchinari e tecnologie costato finora 55 milioni di euro.

«Per decenni nell’impianto non si sono realizzati investimenti di simile portata», racconta l’amministratore delegato di Alkeemia, Lorenzo Di Donato, scelto dal fondo Blantyre; «pensi che c’era ancora un compressore utilizzato nella parte del ciclo a freddo che era stato acquistato di seconda mano ancora nel 1956».

Il reattore arrivato dall’India entrerà in funzione nell’ultimo trimestre di quest’anno. Accanto ai prodotti attuali, utilizzati in molti diversi settori, dalla refrigerazione alla farmaceutica, dall’agricoltura all’elettronica, l’azienda veneziana si sta muovendo verso campi dalle prospettive molto importanti.

Ha annunciato che nel 2027 inizierà la produzione di sali di litio e altre materie prime utilizzate nelle batterie delle auto elettriche. Un altro fronte su cui si sta lavorando è quello dei semiconduttori, ad esempio per la produzione di acido fluoridrico iper-puro, necessario per la realizzazione dei wafer di silicio dei microchip. «In generale nell’elettronica, a fronte dei grandi investimenti annunciati per rafforzare l’autonomia dell’industria europea, continuiamo ad importare materie prime essenziali. È qui Alkeemia intende giocare il proprio ruolo».

Il reattore arrivato a Marghera dall’India rappresenta dunque la base su cui costruire questi sviluppi, che partono tutti dall’acido fluoridrico. — 

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