Andrea Tomat (Lotto): «Un ciclo continuo di eventi. Viviamo l’era del carpe diem»

Roberta Paolini

Fondata nel 1973 nel cuore del distretto dello Sportsystem di Montebelluna, Lotto Sport Italia è una delle principali aziende dello sport italiano. Andrea Tomat, presidente del gruppo, è stato artefice e interprete di un pezzo importante di questa storia di successo. Lotto negli anni è diventato un brand iconico, capace di vestire alcuni dei più grandi atleti della storia, tra cui calciatori come Dino Zoff, Ruud Gullit, Andriy Shevchenko e Cafu, squadre di club come AC Milan, Juventus, Napoli, Fiorentina e squadre nazionali come la Croazia e l’Olanda oltre a leggende e star del tennis.

Presidente Tomat la 33esima Olimpiade si inserisce in un contesto mondiale molto diverso rispetto al passato. Come descriverebbe questo cambiamento?

«Oggi, l'intensità e la frequenza degli eventi sportivi globali sono aumentate notevolmente. In passato, tali eventi erano rari e attesi, oggi ci troviamo in una realtà globalizzata, dove eventi di portata mondiale sono all'ordine del giorno. Questo cambiamento ha influenzato il rapporto con i Giochi Olimpici. Il ciclo continuo di eventi sportivi ha ridotto i tempi di attenzione e ha reso la narrazione relativa alle Olimpiadi più intensa e concentrata. Viviamo in un'era di carpe diem. Le Olimpiadi, tuttavia, rimangono un momento di coesione e di tregua tra i popoli, nonostante conflitti e tensioni».

Come si concretizza la partecipazione di Lotto alle Olimpiadi di Parigi?

«Noi portiamo direttamente 14 atleti. In realtà il numero raggiunge la quarantina se consideriamo anche gli atleti provenienti da altre parti del mondo attraverso partner di altri Paesi. In passato, avevamo una presenza importante nell'atletica, anche con la nazionale italiana. Poi ci siamo concentrati sul tennis e sul calcio, dove potevamo esprimere al meglio le nostre competenze. Sebbene non siano discipline olimpiche tradizionali come i 100 metri o la maratona, contiamo molto su risultati in questi ambiti per garantire continuità a un progetto a lungo termine».

Qual è l'importanza economica delle Olimpiadi per un brand come Lotto?

«Grandi brand e marchi storici – e sicuramente Lotto è uno di questi – si trovano ad incontrare anche realtà locali, spesso nate in aree e mercati emergenti, che rappresentano gli atleti dei loro territori in una dimensione olimpica. L'Olimpiade ha una grande valenza economica, con importanti ritorni legati ad attività collaterali come media, ospitalità e vendita di prodotti che possono portare benefici economici indiretti ma significativi. Rimane una tappa importante in una fase di normalizzazione della vita e della partecipazione agli eventi sportivi».

Avete seguito una folta schiera di tennisti, dalle leggende del passato John Newcombe, Boris Becker, la grandissima Martina Navratilova, ai campioni del presente, tra gli altri, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas, Matteo Berrettini. Anche il tennis sta vivendo un'evoluzione.

«Il tennis ha sempre avuto una dimensione mondiale più marcata rispetto ad altre discipline e sta vivendo lo stesso mutamento. Negli ultimi dieci anni, il circuito professionistico del tennis ha sviluppato una presenza globale, con tornei che si susseguono in vari continenti e vedono la partecipazione di giocatori da tutto il mondo. Gli eventi di grande rilievo come i Grand Slam sono seguiti non solo dagli appassionati ma anche da un pubblico più ampio, contribuendo a creare un continuo flusso di eventi sportivi di portata mondiale.

Quali sono le collaborazioni e i progetti attuali ?

«Attualmente collaboriamo con il Monza, un progetto nato da una lunga conoscenza tra me e Adriano Galliani. A livello generale, abbiamo scelto di coltivare giovani promesse, seguendo e supportando la maggior parte della loro carriera. Parlare ai giovani è importante, poiché sono in una fase della vita in cui hanno bisogno di maggiore supporto e aiuto. Lavorare correttamente in questo ambito può portare anche a risultati significativi e gratificanti».

Come sta andando il 2024, visto il contesto globale?

«Ci troviamo davanti ad un anno fluido, influenzato da eventi recenti come il conflitto israelo-palestinese, che ha causato problemi logistici, incluso il blocco del Canale di Suez. In generale, negli ultimi cinque anni, la situazione è stata sfidante a causa delle pandemie e delle difficoltà di ripresa, a cui si aggiungono le complicazioni della guerra in Ucraina e l'inflazione. Questo contesto ha portato i consumatori a essere più riflessivi negli acquisti».

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