Alfa Sistemi entra nei tavoli operatori del futuro con Tempestive

Portare la sanità in un ambiente sempre più digitale. Dove i dati siano aperti e condivisi. Sul modello Giappone, Paese che sta lavorando a una società 5.0, iperconnessa e di supporto ai cittadini, soprattutto anziani.
È uno dei fronti ai quali sta lavorando Tempestive, azienda pordenonese specializzata nello sviluppo software, che ai suoi ambiti di lavoro tradizionali – il passaggio di informazioni tra sistemi diversi, in ambito industriale ad esempio tra le linee produttive e i gestionali, ma anche all’interno delle banche e del settore energetico – da qualche tempo ha iniziato a occuparsi anche di sanità. Di E-Health.
Letteralmente: salute digitale. Un campo per il quale la società friulana ha realizzato un software per i tavoli operatori robotizzati, che consente di raccogliere i dati di funzionamento del piano operatorio e consegnarli poi a chirurghi e ingegneri clinici che in un secondo momento possono analizzarli per valutare com’è andato l’intervento e capire se e cosa modificare per la migliore gestione del successivo. Sia in termini qualitativi che quantitativi. Come risparmiare tempo (ed eseguire un maggior numero di interventi). O come elevarne la qualità.
Il software è stato fornito a una società trentina, leader nel settore dei tavoli operatori, ed è solo una delle tante applicazioni del digitale al mondo sanitario.
Un fronte al quale Tempestive si è avvicinata da qualche anno integrando quelli nei quali è presente dalle origini. Fondata nel 1998 da Massimo Santin, l’azienda si è dedicata nel tempo a connettere sistemi per il mondo delle banche, per il settore manifatturiero e quello energetico. Lavorando con il pubblico e il privato.

L’anno scorso è stata acquisita al 100% da Alfa Sistemi, società attiva nel settore della consulenza Ict e della system integration, che vi ha intravisto l’occasione di un’integrazione verticale. «Per crescere – spiega il fondatore di Tempestive, Massimo Santin – avevamo bisogno di risorse, ma non volevamo un partner meramente finanziario. Alfa Sistemi è stata per noi la miglior soluzione possibile, essendo di fatto un’azienda complementare alla nostra».
Con Tempestive, che si avvia a chiudere il 2023 superando i 3 milioni di ricavi (in crescita sui 2,7 milioni dell’anno scorso) e con 38 dipendenti, Alfa Sistemi vede incrementare il proprio fatturato di gruppo a 14 milioni e la forza lavoro a 180 persone. Quelle in forze all’azienda pordenonese sono ingegneri e diplomati all’Its Alto Adriatico, di cui Santin è stato tra i fondatori.

Tornando alla sanità, Tempestive ha firmato anche la App “Sanità Km O”, applicazione sviluppata per la Regione Veneto, che oltre alla consultazione dei referti consente di gestire le ricette e di prenotare visite ed esami.
Non ultimo un fitbit per i cani, un dispositivo che si aggancia ai collari degli animali e che consente di tracciarne le abitudini e i principali parametri vitali così che poi possano essere valutati dal veterinario. «Lo abbiamo sviluppato per un’azienda che ha diverse cliniche veterinarie in Italia – fa sapere ancora Santin –. Di fatto funziona abbinato a un abbonamento per il “tagliando” del cane. Ai clienti di questi studi viene dato un piccolo dispositivo da agganciare sul collare che dialoga con il cellulare dei proprietari rilevando in tempo reale l’attività dei cani, se e quando si muovono, come stanno, dati che poi finiscono direttamente nella cartella clinica degli animali, a disposizione dei veterinari nel momento in cui li visitano».
Un’evoluzione, se la riportiamo all’attualità e alla futura possibile applicazione sull’uomo, dello smartwatch, che oggi monitora le pulsazioni e traccia il sonno.
Il campo è vastissimo e a sentire il fondatore e amministratore delegato di Tempestive c’è moltissimo su cui lavorare.
«Il settore della sanità – dichiara – si sta digitalizzando, è un processo inarrestabile, sebbene siano ancora poche le risorse. In Italia di fatto si stanno digitalizzando le carte e non i processi».
E anche l’attività della dematerializzazione dei documenti sanitari, resta un’incompiuta.
« Il fascicolo sanitario elettronico è potenzialmente uno strumento potentissimo, che invece è depotenziato, perché non ci confluiscono tutte le informazioni disponibili – denuncia Santin –: le visite private non vengono caricate, se si cambia regione non sempre i documenti sono consultabili, insomma – conclude l’imprenditore – è uno strumento che deve ancora esprimere tutto il suo potenziale».
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