Agsm Aim in tilt: l'ad Quaglino resta, Verona e Vicenza separate in casa
Il sindaco Tommasi salva l'amministratore delegato e "licenzia" il presidente Casali.
L'omologo Rucco in entrambe le votazioni è in minoranza

Un'assemblea lunghissima, durata sei ore, da "coltelli volanti" - come l'ha definita un osservatore imparziale - caratterizzata da uno stallo determinato dalla diversità di vedute delle due proprietà, ovvero i due Comuni di Verona e Vicenza (Verona ha 62% della multiutility contro il 38% di Vicenza). Dei due "separati in casa" alla fine l'ha spuntata il sindaco di Verona Damiano Tommasi che si è opposto alla revoca dell'amministratore delegato della società Stefano Quaglino.
Il primo cittadino di Verona ha infatti ritenuto non sufficienti, dal suo punto di vista, le risultanze delle perizie commissionate dalla società, né quelle dei pareri legali sul tema. C'erano infatti ben tre perizie di diverse società - e "tre faldoni di carte , dice un consigliere" - che avvaloravano la tesi del cda, ovvero che Quaglino andasse revocato e avviata un'azione di responsabilità contro di lui per l'operazione Compago.
Lo stesso sindaco di Vicenza Francesco Rucco ha votato a favore della revoca di Quaglino e ha difeso l'operato del cda e il lavoro dei consulenti: l'avvocato Stefano Ambrosini, il professor Roberto Bianchini di Ref, e Intermonte. Filtra dall'assemblea che avrebbero valutato il 100% di Compago 10 milioni, contro una stima iniziale di Quaglino di 67.
Responso negativo anche sull'azione di responsabilità contro Quaglino, nel senso che Tommasi non ne ha voluto sapere. Tommasi si è imposto anche sulla revoca del presidente Stefano Casali e della consigliera Francesca Vanzo. Al loro posto andranno Federico Testa, già presidente dell'Enea, che è vicino all'area Pd e che prende il posto di Stefano Casali, non più gradito e "coerente" rispetto ai nuovi equilibri politici scaligeri.
Al posto di Vanzo, invece, la «tecnica» di area, professoressa Angela Broglia. Verranno entrambi cooptati dal cda martedì 13. La questione Quaglino non sembra destinata però a finire qui. La palla passa adesso nel campo del collegio sindacale, presieduto dal commercialista Gaetano Terrin. Per l'organo di controllo l'esercizio dell'azione di responsabilità non è un'opzione facoltativa, perché quando ne vengono ravvisati gli estremi si tratta di esercitare un potere/dovere.
E l'azione di responsabilità contro un amministratore ne comporta la revoca automatica. Il collegio sindacale ha, tra l'altro, ringraziato il presidente uscente Casali per «la trasparenza e la correttezza del lavoro svolto». Vedremo nei prossimi giorni come si dipanerà la matassa, ma è legittimo pensare che la navigazione della società non sarà affatto facile con i consiglieri veronesi in capo al centro sinistra e quelli vicentini vicini al centro destra. Infine, bisognerà vedere come verrà risolta la questione legale del dimissionamento di Casali e Vanzo.
Questo aspetto secondo il sindaco di Vicenza Rucco potrebbe comportare un danno erariale per la società se venisse confermata l'assenza di giusta causa. Si preparano poi cause legali da far rizzare i capelli (Compago chiederà milioni per lo stop al contratto del 27 agosto, Casali farà causa contro la sua revoca e Quaglino annuncia azioni a tutela della propria onorabilità). Come potrà procedere la multiutility in queste condizioni, è un mistero.
Riproduzione riservata © il Nord Est