Addio a Gianpietro Benedetti, presidente del Gruppo Danieli

L’imprenditore, nonchè presidente di Confindustria Udine, è mancato il 28 aprile. Insieme a Cecilia Danieli aveva trasformato l’azienda di Buttrio in uno dei leader mondiali nella progettazione e costruzione di impianti siderurgici

Elena Del Giudice
Gianpietro Benedetti
Gianpietro Benedetti

«Danieli era al 31º posto nella classifica dei costruttori di impianti, oggi di gruppi storici ne sono rimasti una decina, e noi siamo tra i primi tre». Non c’è una unità di misura per il successo, se non i risultati. E il malcelato orgoglio di Giampietro Benedetti nel ricordare questo traguardo raggiunto, a costo di impegno, capacità di rischiare, ma anche visione, determinazione, consapevolezza delle potenzialità della Danieli Officine Meccaniche, e coraggio, è quella misura. Che avrebbe poco senso senza ricordare da dove si era partiti: da una crisi «una delle tante», aveva raccontato Benedetti, che era stata la “molla” per imprimere una svolta all’azienda friulana. Una svolta immaginata e condivisa da Benedetti e Cecilia Danieli, che trasformarono, a metà degli anni 80, la Danieli e, insieme, ne assunsero il controllo attraverso Sind, costituita paritariamente da Benedetti e Cecilia Danieli.

La svolta

E l’azienda di Buttrio iniziò a trasformarsi in un colosso, da 4,1 miliardi, con una posizione di leadership nella progettazione e costruzione di impianti siderurgici chiavi in mano. Una crescita avvenuta anche a colpi di acquisizioni, da quella del gruppo svedese Morgårdshammar, specialista in impianti di laminazione per acciai speciali nel 1987, e successivamente la Wean United (negli Usa), la Rotelec (in Francia) e la Sund (in Svezia). «L’internazionalizzazione a volte non è una scelta, ma una strada obbligata», aveva raccontato l’ingegnere, nel ricordare quelli che erano stati i passi cruciali.

Dopo la scomparsa di Cecilia Danieli avvenuta nel 1999, Gianpietro Benedetti assume la presidenza del Gruppo, mantenendo anche il ruolo di Ceo, e la crescita continua, vengono aperte sedi in Cina (a Pechino e Shanghai), nasce la Danieli Far East in Thailandia e la Danieli Volga in Russia, con il lancio di centri di servizi in Austria e Brasile. Questo porta anche all’ampliamento della gamma di prodotti. Nel 2009 si sono aperte società di ingegneria in Giappone e Vietnam e una di fabbricazione in Austria. Nel 2011 la Danieli ha acquisito una fabbrica in UK e ha dato il via alla costruzione di uno stabilimento produttivo in India su un terreno di 320.000 mq. Nel 2012, sono stati avviati investimenti per circa 500 milioni di euro tra acquisizioni e costruzione di nuove fabbriche. In competizione con i più forti gruppi tedeschi, austriaci e giapponesi, grazie allo sviluppo del Centro Ricerche, in cui è investito circa il 5% dei ricavi complessivi, la Danieli - come detto - è tra i tre leader mondiali di progettazione e costruzione macchine e impianti per l’industria siderurgica dal minerale ai prodotti finiti, anche chiavi in mano.

Nuova sfida

Un’altra sfida? «Abs - ricordava sempre Benedetti - acquistata per una cifra simbolica e sull’orlo del baratro». E anche qui, grazie a impegno, coraggio «e capacità manageriali» che Benedetti vedeva in Carla De Colle, «la signora dei numeri», a cui aveva affidato il compito di rimettere ordine nella società produttrice di acciaio, il percorso di risanamento andò a buon fine, e Abs è anch’essa leader nel proprio settore.

Sebbene determinato a non trasformarsi in «pensionato», Giampietro Benedetti era un uomo determinato a garantire il futuro dell’azienda, e così, superato il giro di boa dei 75 anni, iniziò a pianificare il passaggio di mano, dalla prima alla seconda generazione. Nel 2017 viene rinnovato il Cda del Gruppo che conferma alla presidenza Benedetti e nomina due amministratori delegati, Giacomo Mareschi Danieli (in azienda già da diversi anni e nel Cda dal 2009) e Alessandro Trivillin (all’epoca Ad di Abs), mentre la figlia Camilla Benedetti assume l’incarico di vicepresidente. Dopo l’uscita di Trivillin il suo ruolo è andato a Rolando Paolone che insieme a Giacomo Mareschi Danieli condivide la guida operativa del gruppo di cui entrambi sono Ceo. Camilla Benedetti è oggi presidente di Abs e vicepresidente del Gruppo; Alessandro Brussi è Cfo e vicepresidente.

Il gruppo oggi

Il Gruppo Danieli ha chiuso il bilancio 2022-23 con ricavi per 4,10 miliardi di euro dati dalle due divisioni Plant Making (progettazione e costruzione di impianti siderurgici), per il 98% realizzato all’estero) e Steel Making (produzione di acciaio), export attorno al 75%, con un utile netto di 243,6 milioni, nella semestrale chiusa a fine dicembre, ha in portafoglio ordini per oltre 6 miliardi. Conta più di 10 mila addetti in tutto il mondo di cui 6 mila - tra diretti e indotto - in Friuli Venezia Giulia, e contribuisce per quasi il 40% all’export annuo della provincia di Udine e per il 20% di quello regionale.

Quotata a Piazza Affari, la Danieli vede le famiglie Benedetti e Mareschi Danieli detenere pariteticamente il capitale della Sind International che a sua volta detiene circa il 67% delle azioni ordinarie della società. La stessa Danieli è un azionista rilevante detenendo una quota di circa 10% del capitale sociale.

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