Accordo a Praga con l’oleodotto Siot, Cechia autonoma dal petrolio russo

L’infrastruttura transalpina trasporterà 4 milioni di tonnellate di greggio in più l’anno. Previsti investimenti per 50/60 milioni di euro

Piercarlo Fiumanò
Foto Lasorte Trieste 16/06/07 - SIOT
Foto Lasorte Trieste 16/06/07 - SIOT

«Trieste è sempre più strategica nel rifornire di energia le economie dell’Unione Europea»: Alessio Lilli, presidente di Siot, commenta così la svolta annunciata ieri dal governo di Praga. Il gruppo Tal gestore dell'Oleodotto Transalpino che trasporta energia dal porto di Trieste alle raffinerie del Centro Europa, garantirà infatti l'indipendenza della Repubblica Ceca dal petrolio russo aumentando la portata annuale dell'Oleodotto di 4 milioni di tonnellate di greggio.

È il contenuto di un contratto firmato tra Tal e Mero Cr, società pubblica ceca che lavora nella logistica petrolifera del Paese, e annunciato dal premier ceco Petr Fiala nel corso di una conferenza a Kralupy nad Vltavou. Lilli, che è anche general manager di Tal, spiega che con questo accordo l’Oleodotto Transalpino, infrastruttura lunga 753 km che collega il porto di Trieste con il Centro Europa, coprirà integralmente (prima il 50% proveniva dall’oleodotto del l'oleodotto Druzhba) il fabbisogno petrolifero della Repubblica Ceca.

Ci sono altri Paesi dell’Est in lista d’attesa? «Per ora no -risponde Lilli- anche se mai dire mai. In dieci anni siamo diventati fornitore unico delle raffinerie di Karlsruhe nel Baden-Württemberg, e di quelle in Baviera, Austria e Cechia. Mi pare che la funzione strategica dell’oleodotto in Europa sia già un dato di fatto. Pensiamo solo all’importanza dell’industria automotive nel Sud della Germania. Ottimizzare le forniture di energia è un vantaggio per tutta l’economia europea».

Il terminal triestino, che già rifornisce l’Austria (al 90%) e la Germania meridionale (al 100%), punta quest’anno al traguardo delle 40,5 milioni di tonnellate di petrolio. Entro il 2024 Tal ha già annunciato un piano di investimenti per tutte le società del gruppo da oltre 100 milioni di euro.

A Trieste saranno installati motori più potenti che permetteranno di trasportare attraverso il tubo esistente fino a 7.500 metri cubi l’ora con un incremento della produzione pari a 4 milioni di tonnellate l’anno. Un ammodernamento indispensabile nella futura capacità di trasporto dell’oleodotto. Lilli chiarisce che «verranno realizzati interventi sull'oleodotto come sostituzione e potenziamento di pompe e motori per movimentare il greggio», senza ampliamenti o modifiche strutturali alla pipeline.

Il premier Fiala ha parlato di «un progetto strategico per la Repubblica Ceca» che assicurerà «sicurezza e indipendenza energetica» al Paese «rispettando l'impegno preso durante la negoziazione di un'eccezione nella fornitura di petrolio russo fino alla fine del 2024». Il primo ministro ha detto che la Repubblica Ceca «sostiene pienamente i pacchetti di sanzioni contro la Russia» per la guerra in Ucraina.

L'accordo del progetto Tal-plus prevede dal 2025 un aumento della capacità e della fornitura di petrolio per la Repubblica Ceca fino a 4 milioni di tonnellate all'anno portando dunque il greggio trasferito alle due raffinerie ceche per un totale di 8 milioni di tonnellate all'anno, coprendo così completamente il fabbisogno di greggio del Paese.

«Il contratto è stato firmato con lo sforzo congiunto e il consenso di tutti gli azionisti di Tal - spiega Lilli - una firma giunta al termine di un intenso lavoro preparatorio». Dal canto suo, Jaroslav Pantůček, Ceo e Presidente del cda di Mero Čr, ha ricordato «un anno di trattative intense e impegnative» sottolineando il finanziamento di Mero sull'intervento, che «garantirà le modifiche tecniche e l'ammodernamento di parti dell'oleodotto nei prossimi mesi e anni».

Investimenti che dovrebbero ammontare a 1,3-1,6 miliardi di corone ceche (50/70 milioni di euro) che porterà il volume di petrolio trasportato dall'oleodotto Tal da 6.400 a 7.500 metri cubi all'ora.

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