A Gardaland le giostre chiudono prima per mancanza di lavoratori stagionali
Al parco lavorano circa 200 dipendenti fissi e 1.500 stagionali, questi ultimi sempre più difficili da trovare.
«Stiamo però continuando ad assumere – fa sapere l’Ad Sabrina De Carvalho - e attivando tutti gli strumenti per integrare il personale ancora mancante. Mano a mano che si procederà con il recruiting e si raggiungerà il numero necessario di addetti, apriremo progressivamente le attrazioni chiuse».

VERONA. Dal 19 giugno Gardaland sarà aperto anche in orario serale, fino alle 23, peccato che i visitatori dal tardo pomeriggio all’orario di chiusura del parco potranno usufruire solo di un numero ridotto di attrazioni. Tredici giostre chiuderanno già alle 19. La ragione? Mancano lavoratori stagionali.
«Durante l’orario diurno – precisa l’Ad del Parco, Sabrina De Carvalho - tutte le attrazioni sono sempre state e continuano a restare aperte. Con l’estensione dell’apertura del Parco fino alle 23, solo alcune attrazioni saranno temporaneamente chiuse dopo le 19 a causa delle difficoltà che Gardaland, come tutto il settore del turismo, sta riscontrando nella ricerca di personale da assumere per la stagione estiva».
«Stiamo però continuando ad assumere – prosegue l’amministratore delegato - e attivando tutti gli strumenti per integrare il personale ancora mancante. Mano a mano che si procederà con il recruiting e si raggiungerà il numero necessario di addetti, apriremo progressivamente le attrazioni chiuse per permettere ai nostri visitatori di godere al massimo le giornate al Parco».
A libro paga del parco ci sono circa 200 dipendenti fissi e 1.500 stagionali, lavoratori, questi ultimi, sempre più difficili da trovare, come da mesi ormai denuncia tutto il settore turistico, dagli alberghi ai ristoranti. Una lunga lista cui si aggiungono ora anche i parchi. A partire da Gardaland.
Sul sito del parco divertimenti più amato d’Italia è possibile consultare gli orari di funzionamento di ogni giostra. Così si scopre che a essere investite dalla chiusura anticipata sono alcune tra le più amate dal pubblico. Come Jungle Rapids, Cinema 4D Experience, Space Vertigo, Magic House, Colorado Boat, Kung fu Panda Master, Funny Express e Superbaby tra le altre.
Le rimostranze del pubblico non si sono fatte attendere. Il sito è stato preso d’assalto, così come i social del parco, da richieste di rimborso (da parte degli abbonati in particolare) e di riduzione del costo dei biglietti d’ingresso.
Dopo aver pagato pesantemente il conto del Covid, il grande parco veronese, forte di 600 mila metri quadri di superficie, pari a 55 campi da calcio, oggi fa i conti con i problemi di personale, che – se non risolti in fretta – rischiano di incidere negativamente sull’estate che per i parchi è la stagione principe.
L’ultimo anno ante Covid Gardaland aveva macinato ricavi per 135 milioni di euro tra parco e hotel, accolto oltre 3 milioni di visitatori e alimentato un indotto stimato di 350 strutture distribuite sul lago di Garda tra alberghi, campeggi, B&B, pizzerie e ristoranti.
Un attore essenziale del turismo veneto, come aveva sottolineato lo scorso april il presidente della Regione Luca Zaia salutando l'Ad di Gardaland, Aldo Maria Vigevani prossimo alla pensione: «Ha contribuito a far crescere il turismo veneto che è la prima azienda in regione per fatturato, con 18 miliardi di Pil e 72 milioni di presenze l’anno. Gardaland e tutti i parchi divertimento sono uno dei fiori all’occhiello della nostra regione».
Riproduzione riservata © il Nord Est