Il nodo è la mancanza di giovani. «Difficile trovare le competenze»

Tre top manager a confronto: Soffientini, Folgiero e Cingolani. Gli interventi dei ministri Giorgetti (Economia) e Calderone (Lavoro)

Fabio Poloni
Pierroberto Folgiero
Pierroberto Folgiero

«Se andiamo solo di prebende si droga l’economia penalizzando la finanza pubblica. Le grandi potenze sostengono in maniera massiccia gli investimenti industriali, la nostra capacità produttiva deve aumentare e va premiata l’Italia che vuole creare ricchezza. È necessario affrontare la questione salariale, intendiamo confermare la riduzione del cuneo fiscale». Imprese chiamano, Governo risponde: in videocollegamento con l’assemblea di Federmeccanica, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, garantisce che un intervento strutturale per la riduzione del cuneo fiscale «è in cima all’agenda del Governo». La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha invece sottolineato come «la capacità di innovazione» sia «un elemento determinante».

La tavola rotonda con i manager di tre big del settore ha cercato di toccare punti chiave. «Quando cerchiamo di reclutare giovani laureati, è difficile trovare le competenze – ha sottolineato Roberto Cingolani, ad e dg di Leonardo – Come si fa a sincronizzare non a chiacchiere ma realmente il modello della formazione con quello della produzione? Non possiamo più permetterci raggruppamenti disciplinari nell’università, per esempio. Pensate a internet e i cellulari, non hanno vinto il Nobel perché quella non è considerata scienza. La rivoluzione è orizzontale, non servono sistemi verticali di formazione, sennò andremo in carenza di cervelli. Serve forte compartecipazione pubblico/privato, probabilmente siamo noi grandi imprese a dover fare il primo passo». «Innovare non è necessariamente solo inventare, è unire i puntini e far accadere le cose, trasformando l’innovazione in ricavi e occupazione. Una sfida che ci siamo presi come capofiliera – dice Pierroberto Folgiero, amministratore delegato Fincantieri – Noi per esempio stiamo robotizzando la saldatura, siamo i primi al mondo a farlo, serve coraggio». «La nostra multinazionale ha fatto scelte che premiano l’Italia, con cinque stabilimenti produttivi – ha detto Manuela Soffientini, presidente di Electrolux Italia – ma siamo presenti anche con tre centri di ricerca e sviluppo che occupano un migliaio di dipendenti sui cinquemila totali». 

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