Il Fondo Atlante azzera il consiglio di Bim

Una lettera del presidente di Veneto Banca Anselmi azzera il Cda della controllata chiedendo l'assemblea dei soci entro settembre. Lo anticipa La Stampa. Nuove rivelazioni sull'ex magistrato e consigliere Giovanni Schiavon

Il fondo Atlante azzera il Consiglio di Bim. Con una lettera datata 8 agosto il neo presidente eletto di Veneto Banca, il genovese Beniamino Anselmi, ha chiesto le dimissioni di tutto il consiglio di Banca Intermobiliare «nel più breve tempo possibile» e la convocazione «senza ritardo» dell’assemblea dei soci per la nomina dei nuovi organi, «in una data compresa tra il 23 e il 30 settembre».

La lettera, inviata a consiglieri e sindaci di Bim, l’istituto torinese quotato in Borsa e controllato dalla stessa Veneto Banca, è stata rivelata dal quotidiano La Stampa. Il presidente di Bim in carica è ancora Stefano Ambrosini, avvocato torinese che per un paio di mesi circa ha ricoperto la carica di vertice di Veneto Banca, salvo poi non presentarsi all'assemblea per il rinnovo del board chiesto dal nuovo azionista Atlante. Assenza che non piacque al Fondo Atlante e fu denunciata pubblicamente in assise.

Le dimissioni seguono alla richiesta di un radicale ricambio già avvenuto nella banca veneta ma non nelle sue ramificazioni. Ma la vicenda più clamorosa sottolineata dal quotidiano Torinese riguarda Giovanni Schiavon, presidente dell'associazione Amici di Veneto Banca, vice di Ambrosini nella Spa veneta ed ex magistrato. Schiavon, il cui non è emerso anche nelle carte che hanno portato agli arresti di Vincenzo Consoli, è al centro di una serie di eventi che La Stampa definisce imbarazzanti.

Nei verbali visionati si citano regali ricevuti dalla banca durante la gestione Consoli, un finanziamento all'iniziativa Treviso Giustizia, e l'interessamento di Schiavon, appena assunta la vicepresidenza della banca, per i mandati del figlio avvocato Luca Schiavoncon il quale Veneto Banca aveva consluso un'apposita convenzione.

Oggi intanto, 5 settembre, si attende il verdetto del Tribunale sulla libertà a Vincenzo Consoli che non vuole restare agli arresti domiciliari.

 

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