La Consob ferma per 30 giorni l’Ops di Unicredit su Banco Bpm
La pausa imposta per l’incertezza causata dal Golden Power. Mediobanca: «Con Banca Generali leader nel risparmio»

La Consob ha deciso di sospendere per 30 giorni l’offerta pubblica di scambio volontaria lanciata da UniCredit su Banco Bpm. Il provvedimento dell’autorità di vigilanza è stato adottato «ai sensi dell’articolo 102, comma 6, lettera b), del Tuf», in seguito a «fatti nuovi» che rendono attualmente impossibile, per il mercato, formulare un giudizio informato sull’operazione.
La sospensione, si legge nella delibera approvata il 21 maggio 2025, è legata alle incertezze emerse dopo il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha approvato l’operazione con l’imposizione di prescrizioni nell’ambito del Golden Power, ritenute da UniCredit ambigue e potenzialmente incompatibili con la struttura dell’Ops.
«Le prescrizioni si prestano a diverse interpretazioni e appaiono non completamente allineate con la legislazione italiana e comunitaria», ha dichiarato UniCredit in un comunicato del 22 aprile. Tra le condizioni imposte figurano «le modalità di gestione delle future attività creditizie e della liquidità dell’entità combinata;il diritto di cedere partecipazioni e di gestire in modo appropriato gli asset in gestione di Anima; e le attività di UniCredit in Russia».
UniCredit ha quindi inoltrato alla Presidenza del Consiglio una "istanza di autotutela" con cui, «senza fare acquiescenza al provvedimento», chiede la riapertura del procedimento per chiarire i contenuti delle prescrizioni e verificarne la compatibilità con il calendario e le caratteristiche dell’offerta. La banca guidata da Andrea Orcel ha inoltre richiesto che l’amministrazione competente «verifichi l’esistenza delle ragioni che rendono impossibile l’adempimento delle prescrizioni».
La Consob, nel motivare la sospensione, ha evidenziato la necessità di aggiornare il Documento di Offerta e il Prospetto Informativo, anche attraverso la pubblicazione di un supplemento informativo che tenga conto dell’evoluzione del procedimento amministrativo e delle eventuali modifiche richieste dal governo.
Il periodo di adesione, inizialmente fissato dal 28 aprile al 23 giugno, è quindi tecnicamente “in pausa”, in attesa che l’operazione sia integrata e chiarita nei suoi contenuti regolamentari e strategici.
Secondo la Commissione si configura una situazione di incertezza tale da compromettere un giudizio consapevole da parte del mercato, giustificando così la massima sospensione consentita dalla normativa: 30 giorni di calendario a partire dal 21 maggio. Il provvedimento potrà essere impugnato davanti al TAR del Lazio entro 60 giorni.
Intanto ieri Alberto Nagel, ceo di Mediobanca, è tornato ai microfoni di Cnbc sull’ops di Piazzetta Cuccia su Banca Generali. «Banca Generali è un’ottima opportunità per noi», ha detto l’amministratore delegato. Il 16 giugno, quando l’assemblea straordinaria sarà chiamata ad approvare l’operazione, i soci di Piazzetta Cuccia, ha poi sottolineato, dovranno scegliere tra due modelli di banca e due idee di sistema-Paese. Questa è la visione del timoniere dell’istituto milanese.
Intanto ieri, a Trieste, il Cda di Generali ha avviato il confronto sull'offerta, una prima presa d’atto formale: all’ordine del giorno della riunione – anticipata dai comitati interni – figura la nomina degli advisor che assisteranno il board nella valutazione dell’Ops. Sempre ieri sono stati esaminati i risultati trimestrali della compagnia, che verranno comunicati questa mattina prima dell’apertura della Borsa, stimati dagli analisti con premi lordi in crescita a 27,5 miliardi e utile operativo atteso a 2 miliardi, utile netto a 1,1 miliardi. L’offerta pubblica di scambio, se approvata dall’assemblea del 16 giugno, prevede che per ogni azione di Banca Generali la banca guidata da Alberto Nagel offra 1,7 azioni ordinarie di Generali, di cui Mediobanca è primo azionista con il 13,1% del capitale.
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