Il risiko si infiamma: scontro legale sull’alt della Consob all’Ops per il Banco

Piazza Meda insorge: «Provvedimento abnorme». E ricorre contro la sospensione dell’Offerta di UniCredit

Luigi Dell'Olio

 

Lo stop all’Offerta pubblica di scambio di UniCredit su Banco Bpm rende ancora più aspri i toni tra le parti. Andando per ordine, nella serata di martedì l’istituto guidato da Andrea Orcel si è visto approvare dalla Consob la richiesta di sospendere l’operazione nella speranza di trovare un accordo con il governo, con l’autorità di Borsa che ha concesso 30 giorni di tempo. Infatti, nella considerato che l’acquisizione darebbe vita al primo gruppo bancario italiano e al terzo nell’Unione Europea per capitalizzazione di mercato, l’esecutivo aveva posto una serie di paletti a UniCredit, tra cui l’uscita dal mercato russo entro sette mesi (l’ostacolo più grande, data la difficoltà di valorizzare l’asset in un arco di tempo ristretto), la conservazione dell’attuale livello di titoli italiani nel portafoglio di Anima (Sgr appena acquisita dal Banco) per cinque anni e la conferma del rapporto impieghi/depositi per cinque anni.

La delibera della Consob rivela, inoltre, che la banca ha fatto sapere all’authority di «aver formulato un’istanza di autotutela» alla Presidenza del Consiglio. Per la commissione guidata da Paolo Savona questi eventi rappresentano «fatti nuovi o non resi noti in precedenza». In definitiva, l’autorità sottolinea che si è venuta a creare una «situazione di incertezza», per cui l’Ops resterà sospesa fino al 20 giugno.

Unicredit presenta ricorso al Tar sul golden power
La redazione

La notizia ha indispettito Banco Bpm, che vedeva nei tempi brevi a disposizione dell’offerente un alleato prezioso per far naufragare l’operazione. La sospensione, sottolinea in una nota la società guidata da Giuseppe Castagna, è di «particolare gravità» in quanto dovrebbe essere possibile solo in caso di «fatti nuovi o non resi noti in precedenza tali da non consentire ai destinatari di pervenire ad un fondato giudizio sull'offerta», mentre l’eventualità che il decreto Golden Power potesse contenere delle prescrizioni era contemplata dall’offerente sin dall’annuncio dell’Ops, tant’è che costituiva una delle condizioni di efficacia della stessa. Inoltre, per il Banco, nella misura in cui UniCredit fa sapere di essere impossibilitata ad adempiere alle prescrizioni del Golden power, l’Ops dovrebbe essere dichiarata decaduta.

«Ad avviso della banca – continua la nota – si tratta di un provvedimento abnorme e in contrasto con la prassi dell’autorità medesima che non tiene in alcun conto degli interessi della banca, del mercato e degli azionisti di Banco Bpm». L’istituto, si legge ancora, «adotterà ogni opportuna iniziativa presso le sedi competenti». Secondo quanto si apprende, allo studio ci sarebbe un ricorso al Tar. Dunque, si annuncia una battaglia a colpi di carte bollate, che dovrebbe portare ad un allungamento delle tempistiche e una complicazione dei contorni dell’operazione.

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