Banco Bpm contro la sospensione dell’Ops di UniCredit: «Provvedimento abnorme»

La banca si dice pronta ad adottare «ogni iniziativa» contro la decisione della Consob, che «non tiene in alcun conto gli interessi della Banca, del mercato e degli azionisti»

La redazione

Dura reazione di Banco Bpm contro la decisione della Consob di sospendere per 30 giorni l’offerta pubblica di scambio volontaria lanciata da UniCredit. Un provvedimento ritenuto «abnorme e in contrasto con la prassi dell'Autorità medesima», dal Banco, e che «non tiene in alcun conto degli interessi della Banca, del mercato e degli azionisti».

Il provvedimento dell’autorità di vigilanza è stato adottato «ai sensi dell’articolo 102, comma 6, lettera b), del Tuf», in seguito a «fatti nuovi» che rendono attualmente impossibile, per il mercato, formulare un giudizio informato sull’operazione. Secondo la Consob, le incertezze emerse dopo il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri che ha approvato l’operazione con l’imposizione di prescrizioni nell’ambito del Golden Power e l’istanza di autotutela presentata da UniCredit per chiedere la riapertura del procedimento sarebbero tali da compromettere un giudizio consapevole da parte del mercato.

La Consob ferma per 30 giorni l’Ops di Unicredit su Banco Bpm
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Per il Banco però l’eventualità che il decreto del governo potesse contenere delle prescrizioni «era contemplata dall'offerente sin dall'annuncio dell'Ops, tant'è che costituiva una delle condizioni di efficacia della stessa», così come non possono costituire un “fatto nuovo” ai sensi di legge «le iniziative, peraltro mai comunicate finora al mercato, che unilateralmente UniCredit ha ritenuto di avviare nei confronti della Presidenza del Consiglio». La sospensione dell’Ops viene quindi giudicata «di particolare gravità».

Il periodo di adesione, inizialmente fissato dal 28 aprile al 23 giugno, da ieri è tecnicamente in pausa per 30 giorni. Una durata che per Banco Bpm «aggrava ulteriormente la limitazione operativa e strategica in cui si trova la Banca per effetto della passivity rule sin dal mese di novembre, a danno di tutti i propri stakeholder». Il Banco chiede di fatto la decadenza dell’offerta, rilevando come dalla delibera Consob si apprenda «che UniCredit ha comunicato all'amministrazione competente per il monitoraggio l'impossibilità di adempiere alle prescrizioni del Decreto Golden Power» e «tale circostanza - anch'essa mai resa nota da UniCredit al mercato - dovrebbe di per sé determinare la decadenza dell'Ops».

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