Confindustria, sarà corsa a tre Il Veneto rischia di spaccarsi

Il leader di Federlegno Orsini medita il ritiro e appoggerà il bresciano Pasini come pure Verona e Vicenza. Treviso e Padova divise sull’endorsement a Bonomi

PADOVA. Emanuele Orsini sarebbe pronto a ritirarsi dalla sfida per la presidenza di Confindustria per sostenere Giuseppe Pasini. La short list per la corsa verso Viale dell’Astronomia si riduce ancora. E il Veneto, se tutto fosse confermato, difficilmente riuscirà ad esprimersi unito.

L’indiscrezione è iniziata a circolare ieri sera, riproponendo rumors che circolavano da un po’: un’alleanza tra Pasini e Orsini. Il presidente di Federlegno dovrebbe compiere il prosaico passo di lato per supportare ufficialmente davanti ai saggi la auto-candidatura dell’industriale bresciano, a capo del Gruppo siderurgico Feralpi.

Orsini porterebbe in dote anche il lavoro fatto finora. Dopo il ritiro di Andrea Illy quindi, alla presentazione delle autocandidature, prevista giovedì 6 febbraio, arriveranno in tre: oltre Pasini, il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, e l’attuale vicepresidente Licia Mattioli. In realtà l’imprenditore triestino non è totalmente fuori dai giochi. Secondo alcune fonti, starebbe lavorando per raccogliere l’appoggio del 20%, e quindi potrebbe rientrare nella seconda fase dell’ascesa a Viale dell’Astronomia, quella delle consultazioni.

In ogni caso non è per nulla detto che l’alleanza tra Pasini e Orsini non si tramuti in un’intesa che contempli una terza sponda proprio di Illy. Un’eventualità che finirebbe di spaccare il Veneto e il Nordest in generale. La speranza di Enrico Carraro, leader regionale dell’Aquilotto, era di andare uniti su un nome unico. Sulla carta il nome che meglio rappresenta una regione manifatturiera, con importanti imprenditori dell’acciaio e della meccanica (e con Orsini anche del legno) è proprio quello di Pasini.

Ma da quel che si sa Venezia dovrebbe appoggiare il milanese Bonomi. Mentre Assindustria VenetoCentro, la territoriale nata dal matrimonio tra Treviso e Padova, rischia di dover affrontare una grossa crepa. La sua leader, Maria Cristina Piovesana (che opera proprio nel settore legno-arredo) pende verso Bonomi. Mentre i padovani Finco, Ravagnan e il leader di Federacciai Alessandro Banzato sono per il bresciano. Di norma si tende ad appoggiare un esponente di una grande industria e in un settore manifatturiero. Cosa che faranno quasi sicuramente Vicenza e Verona, che dovrebbero supportare Pasini.

Un asse reso ancor più solido dalle ambizioni verso la leadership della territoriale di Vicenza (il presidente Luciano Vescovi è in scadenza) che nutre una nota imprenditrice, attiva nel settore siderurgico. Al quadro manca un’ultima tessera, se dovesse concretizzarsi anche un supporto di Illy, buona parte degli imprenditori nordestini potrebbero convergere verso l’appoggio di un candidato che viene da un territorio come quello bresciano, che ha con loro molti più elementi in comune del milanese Bonomi. —

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