Assindustria, Destro verso la designazione, la Ravagnan Spa esce dall’associazione

Oggi in consiglio generale il voto sulla relazione finale dei saggi. Altro strappo del decano: chiesta la revoca dell’iscrizione
Leopoldo Destro
Leopoldo Destro

PADOVA. Leopoldo Destro va verso la designazione come nuovo presidente di Assindustria Venetocentro. Oggi si riunisce il consiglio generale della territoriale nata dalla fusione di Padova e Treviso e con scrutinio segreto voterà il candidato a guidare l’associazione per il prossimo quadriennio. Ricordiamo che Assindustria Venetocentro è tra le più grandi e importanti territoriali nel sistema che ha l’aquilotto come simbolo. Un disegno ambizioso, una nuova grande nave voluta dai presidenti Massimo Finco e Maria Cristina Piovesana (con il direttore Giuseppe Milan in sala macchine).

Mario Ravagnan
Mario Ravagnan

Tutto lascia credere che il prossimo timoniere sarà Destro. Destro non solo sarà il probabile designato in forza della preferenza emersa nel corso delle consultazioni dei saggi. Ma lo sarà anche perché non dovrebbe esserci un secondo nome. Mario Ravagnan, infatti, ieri ha inviato due lettere. Una dovrebbe avere come destinatari i membri del consiglio direttivo e una seconda, invece, è una raccomandata in cui l’imprenditore chiede con effetto immediato, a partire quindi da oggi 1 ottobre, la revoca dell’iscrizione della sua azienda, la Ravagnan Spa da Assindustria Veneto Centro.

La settimana scorsa Ravagnan, uno dei decani dell’associazione, aveva rassegnato le proprie dimissioni lasciando gli incarichi nelle società controllate e la vicepresidenza di Assindustria. Secondo i probiviri, che hanno verificato la candidabilità sua e dell’altro pretendente Leopoldo Destro, infatti, entrambi non avrebbe goduto dei requisiti richiesti dalle regole: ovvero il doppio inquadramento delle aziende controllate, vale a dire la doppia iscrizione anche nella territoriale in cui sono presenti le aziende appartenuti al suo gruppo industriale.

E quindi l’imprenditore seguendo la logica burocratica, nonostante come vicepresidente di Assindustria avesse già passato tutte le verifiche richieste nel momento in cui venne nominato due anni fa, ha ritenuto di abbandonare i suoi ruoli associativi. Suggerendo di effettuare il medesimo accertamento del rispetto delle regole anche sul resto degli associati che rivestono incarichi direttivi nell’associazione: diversi sono i gruppi industriali con controllate nell’associazione, ma è lecito attendersi che pochi potrebbero essere quelli che hanno il doppio inquadramento.

Massimo Finco e Maria Cristina Piovesana
Massimo Finco e Maria Cristina Piovesana

Un’uscita avvenuta con passo leggero, fatto con una lettera, ma non senza polemica. Nessuno, infatti, ha avvisato Ravagnan dandogli la possibilità di sistemare una posizione che per questione di cavilli risultava irregolare. Nessuna comunicazione informale o formale.

Da qui la decisione di chiudere con la territoriale, il cui statuto Ravagnan stesso ha contribuito a scrivere. Ma tornando alla vicenda della presidenza, oggi l’esito delle consultazioni verrà portato in consiglio generale per la votazione a scrutinio segreto che porterà al nome del designato presidente da sottoporre al voto dei soci nel corso dell’assemblea generale, il 31 di ottobre.

Nessuna eventualità è esclusa a priori, le polemiche che hanno caratterizzato questa tornata elettorale sono state molte e la fronda di imprenditori padovani che hanno manifestato di non gradire l’ascesa di Destro è risultata una minoranza, ma molto agguerrita. Se il quarantenne a capo di Aristoncavi diverrà il futuro presidente, la sua prima azione sarà placare il clima cercando di scongiurare che le forze centrifughe portino ad altri abbandoni eccellenti. —

Riproduzione riservata © il Nord Est