Dainese ora inchioda: rosso da 120 milioni e Carlyle tratta la cessione
Il fondo americano proprietario del gruppo dal 2022 ha ricapitalizzato con 15 milioni a fine 2024. Chiesto il rinvio del pagamento della cedola su un bond da 285 milioni

Il diavolo della velocità adesso inchioda. Carlyle Group è in trattativa per cedere Dainese. Al tavolo della trattativa, da quel che risulta, non ci sarebbero solo i suoi principali creditori, HPS Investment Partners e Arcmont Asset Management, ma anche altri soggetti. In corso, dicono fonti vicino all’azienda, ci sarebbero trattative con diversi soggetti.
La notizia, riportata da Bloomberg il 3 luglio 2025, sarebbe l’epilogo di una crisi finanziaria, materializzatasi in maniera forte con i conti del 2024, e che starebbe costringendo il fondo americano a rivedere la propria strategia di uscita dal celebre marchio veneto di abbigliamento tecnico per moto e sport outdoor.
L’operazione coinvolgerebbe i creditori che avevano sottoscritto 285 milioni di euro di bond per finanziare l’acquisizione del 2022. In parallelo con l’avvio delle trattative, Dainese ha rinviato il pagamento di una cedola obbligazionaria in scadenza questa settimana.
I conti del 2024 restituiscono un quadro drammatico: le perdite sono quasi triplicate, raggiungendo 120 milioni di euro contro i 43 milioni dell’anno precedente, 22 milioni nel 2022. Il deterioramento è stato innescato da una combinazione di fattori strutturali e congiunturali. Su tutti, la svalutazione dell’avviamento per 86 milioni, il rallentamento della domanda nei mercati chiave, l’eccesso di scorte post-pandemia che ha compresso i margini e la debolezza del canale wholesale in aree strategiche come la Cina.
Sul fronte del debito la posizione finanziaria netta è negativa al 31 dicembre per circa 322 milioni e comprende sia il bond che una linea revolving da 52 milioni di euro. Un valore molto elevato considerata la dimensione dell’ebitda che nel 2024 era attorno ai 18 milioni di euro (la sola cedola in scadenza rinviata sul bond ammonta a circa 17 milioni).
Nel dicembre 2024, Carlyle aveva già messo mano al portafoglio con una iniezione di 15 milioni di euro di capitale aggiuntivo per consentire all’azienda di rispettare i covenant bancari. La crisi di Dainese si inserisce in un più ampio ripensamento strategico del fondo americano sul comparto consumer europeo. Dopo anni di scommesse vincenti su marchi del lusso come Moncler e Golden Goose, Carlyle ha congelato nuovi investimenti nel settore.
Contestualmente, la leadership europea è stata completamente riorganizzata: Massimiliano Caraffa, responsabile per consumer, media e retail, è in uscita, mentre Marco De Benedetti, regista di numerosi deal di successo, ha lasciato i ruoli operativi per assumere la presidenza del business italiano.
Sul fronte dei creditori, HPS Investment Partners gestisce attivi per 114 miliardi di dollari ed è tra i maggiori player del credito privato a livello globale. Nel 2024 ha raccolto oltre 21 miliardi di dollari per il suo ultimo fondo, offrendo finanziamenti con tassi anche superiori al 12%. Arcmont Asset Management, entrata nel perimetro di Nuveen nel 2023, è invece tra i leader europei del private debt, con circa 29 miliardi di euro raccolti da investitori istituzionali. La società è specializzata in soluzioni di capitale flessibili, tra cui finanziamenti senior, unitranche e subordinati.
Un portavoce di Dainese ha confermato che l’azienda è “impegnata in discussioni costruttive con i suoi partner finanziari relativamente a una ricapitalizzazione del business”, con l’obiettivo di “rafforzare la struttura di capitale e migliorare la flessibilità finanziaria”.
Sul tavolo ci sarebbero diverse opzioni, tra cui una cessione completa ai creditori con conversione del debito in capitale, una ricapitalizzazione parziale che lascerebbe Carlyle con una partecipazione residua, oppure una ristrutturazione del debito con revisione delle scadenze. Secondo l’azienda, il processo di ricapitalizzazione “non avrà effetti sull’operatività quotidiana, sui dipendenti, sui fornitori e sui clienti”.
Il gruppo conta oltre 1.000 dipendenti a livello globale e controlla marchi iconici come AGV (caschi) e TCX (calzature), oltre al core business Dainese nell’abbigliamento protettivo ad alta tecnologia.
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