Face Design aiuta la moda: «La sfida è la sostenibilità»

La nuova Rete innovativa regionale ai primi passi nel supporto di una filiera produttiva cruciale. Conterno: «Il nostro obiettivo è offrire alle Pmi opportunità a cui da sole non avrebbero accesso»

Riccardo Sandre
Il laboratorio di camiceria della Maison De Carlo di Casier
Il laboratorio di camiceria della Maison De Carlo di Casier

Sostenibilità ed economia circolare. Sono le due direttrici che la nuovissima Rete innovativa regionale (Rir) Face Design ha scelto per avviare le sue attività al servizio dell’innovazione del settore moda.

«Il comparto, in Veneto, rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia regionale e nazionale, con 9.500 unità produttive di cui il 60% costituito da piccole imprese» dichiara Bruno Conterno, presidente di Rir Face Design. «In una congiuntura complessa come quella attuale, l’obiettivo della Rir Face Design è offrire alle piccole imprese, eccellenze del territorio, opportunità e risorse a cui da sole non avrebbero accesso».

Attivata ufficialmente nel marzo scorso e presentata un paio di giorni fa presso la sede padovana di Confindustria Veneto Est, la rete innovativa promossa dalla Regione Veneto si pone l’obiettivo di dare una nuova spinta all’evoluzione competitiva di un settore che è una delle punte di diamante del “made in Italy” nel mondo e che nel contempo soffre di un periodo di difficoltà tra i più complessi della sua storia. Le 23 imprese della rete, assieme a quattro università del territorio (Iuav, Ca’ Foscari, Università di Padova e di Verona) e al Cnr si preparano quindi, con il supporto di Confindustria Veneto Est ad attivare, da settembre, due differenti percorsi di formazione: il primo, curato proprio da Confindustria Veneto Est, è pensato per fornire alle imprese strumenti operativi per valutare e migliorare il proprio modello di sviluppo sostenibile attraverso focus su normative europee, Agenda Onu 2030, modello B Corp, economia circolare, strumenti di misurazione ambientale (Carbon e Water Footprint), certificazioni e comunicazione della sostenibilità. Il secondo, sviluppato dal Cnr in collaborazione con il Politecnico Calzaturiero che rappresenta il soggetto giuridico della Rir, mira a promuovere l’adozione di pratiche di ecodesign, l’utilizzo di materiali sostenibili e l’ottimizzazione dei processi produttivi e logistici, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale. Tra gli output principali: strumenti per l’autovalutazione della sostenibilità, mappatura della filiera, modelli per l’economia circolare e linee guida per la comunicazione ambientale.

«Possiamo godere di un’eredità importante» continua Conterno «quella di un “made in Italy” considerato un'eccellenza mondiale. Ma ogni tradizione deve potersi rinnovare. È nostro compito interpretare nuovi paradigmi per affrontare le sfide di una competitività che si gioca proprio sulle tecnologie della sostenibilità e dell’economia circolare. Face Design vuole accompagnare le imprese del nostro sistema verso nuovi orizzonti di sviluppo, partendo dalla condivisione di informazioni, prospettive e difficoltà. Una sfida, quella di fare sistema, che non è scontata per un sistema che tradizionalmente ha sempre difeso l’unicità e i segreti del proprio lavoro. Un approccio che abbiamo deciso di superare grazie ad un piccolo gruppo di imprese, grandi e piccole, fortemente convinte del valore della collaborazione. Grazie a loro e ai nostri partner stiamo mettendo a punto un sistema di servizi di eccellenza, pratici e funzionali. Potremo perfezionarlo – conclude Conterno – sulla base delle esigenze che emergono dal dialogo tra le realtà che fanno parte di questo progetto entusiasmante».

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