Asco Tlc e Ascopiave, la Borsa divide

La quotazione in Borsa di Asco Tlc sul segmento Aim della Borsa non piace a tutti i sindaci soci, alla politica e nemmeno ai partner privati. È bufera a Pieve di Soligo, ai vertici di Ascoholding. E c'è timore di una scalata

La quotazione in Borsa di Asco Tlc sul segmento Aim della Borsa non piace a tutti i sindaci soci, alla politica e nemmeno ai partner privati. Per di più affidata ad un advisor che ha appena patteggiato sedici mesi per concorso in bancarotta, pena sospesa. È bufera a Pieve di Soligo, ai vertici di Ascoholding. Il decisionismo della presidente Silvia Rizzotto non piace troppo alla Lega. Se per questo nemmeno al Pd, che con il Carroccio ha stretto il patto politico che governa la holding di Pieve di Soligo.

Ma in casa Lega l’ affaire assume dimensioni ben più rilevanti. Rizzotto è capogruppo in Regione della lista Zaia. E nemmeno a Venezia è piaciuto che l’advisor scelto per quotare Asco Tlc, la controllata delle telecomunicazioni che da un anno è tornata a produrre utili e per il quale è stato varato un forte piano industriale, sia stato Kevin Tempestini, fondatore e ceo di KT & Partners. Solo due mesi fa ha patteggiato sedici mesi, pena sospesa, per concorso in bancarotta, a Reggio Emilia, nell’inchiesta sul crac Burani.

Era manager di una controllata del gruppo fra 2008 e 2009. Ma al di là della scelta del consulente, è proprio la decisione di sbarcare in Borsa che non piace al Carroccio e a molti sindaci, non solo ai dissidenti, e ai soci privati, capeggiati da Massimo Malvestio. È proprio il momento giusto, si chiede il fronte dei contestatori? E ancora. Obiettivo di Ascoholding è raccogliere fra i 6 e gli 8 milioni. Costo dell’operazione, pare, fra i 5 e i 600 mila euro (ma c’è chi dice che con le imposte saranno di più: ma ci sono anche gli sgravi fiscali). Vale la candela, il gioco?

I contestatori dicono che sarebbe stato meglio accendere un mutuo in banca, con un costo del denaro minore e un risparmio di centinaia di migliaia di euro. Dulcis (ma non troppo) in fundo, ecco il titolo della quotata Ascopiave che vola a piazza Affari: +30,84% nell’ultimo anno, +32,96% negli ultimi sei mesi, +4,96 % nell’ultimo mese. Anche troppo, secondo gli attenti osservatori. E infatti, a Pieve di Soligo, c’è chi si preoccupa. Sin qui Ascopiave, con liquidità senza pari in Italia, è stata cacciatrice, per espandersi. Adesso potrebbe ritrovarsi preda dei competitor: più chiacchierati sono Alperia, Dolomiti energia e Hera. E destinata a «scomparire» l’ultima cassaforte pubblica della Marca, la creatura del senatore Fabbri?

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