Aquafil al top per economia circolare. Tra Slovenia e Croazia il polo per le Econyl

TRENTO - Aquafil potenzia la capacità di rigenerazione di fibre di nylon, processo il cui cuore è in Slovenia. I prodotti da riciclo ECONYL® rappresentano oggi il 38% del fatturato del Gruppo trentino quotato al segmento Star della Borsa Italiana.
“In due anni arriveremo al 55-60%, con l’obiettivo del 100% il prima possibile”, dichiara il presidente e amministratore delegato Giulio Bonazzi.
Produttore di fili sintetici per pavimentazione tessile e abbigliamento e di polimeri per l’industria plastica, Aquafil ha 16 impianti in Europa, USA, Cina e Thailandia.
Con un giro d’affari medio pre-Covid di oltre mezzo miliardo di euro l’anno e più di 2000 clienti nel mondo, Aquafil serve produttori di tappeti e moquette, produttori di intimo e di sneakers, grandi nomi della moda come Gucci, Prada e Burberry, marchi di abbigliamento sportivo tipo Napapijri, case automobilistiche quali Audi, BMW, Mercedes, Jaguar Land Rover e Volvo.

Nel 2020 calo del fatturato del 22% per la contrazione di volumi e prezzi delle materie prime, “ma in netta ripresa dalla seconda metà dell’anno. Fra un mese pubblicheremo i dati del primo trimestre 2021: recupero in linea con le aspettative”, commenta Bonazzi.
Il focus per Aquafil è ECONYL®, l’innovativo sistema avviato nel 2011 per il riciclo del nylon 6 contenuto in prodotti giunti a fine vita (soprattutto reti di pesca e fluff, la parte superiore di tappeti e moquette) e in scarti industriali (nylon 6, tessile, plastica).
“Il processo chimico di depolimerizzazione molecolare nello stabilimento di Lubiana, sviluppato internamente e unico per efficienza al mondo, permette il recupero e la rigenerazione infinite volte del nylon 6.”
Il polo di raccolta e trattamento mondiale di Aidussina effettua per il processo ECONYL® la prima preparazione dei materiali provenienti da tutti i continenti.
Mentre nello stabilimento di Lubiana, il più grande del Gruppo, avviene la depolimerizzazione che fornisce l’ingrediente base per fare ripartire il ciclo produttivo negli altri impianti nel mondo, compresa l’Italia.

Sono quattro le unità industriali di Aquafil in Slovenia, con circa 1000 dipendenti. A cui si aggiunge quella più recente in Croazia con 300 persone, il top per sicurezza sul lavoro dell’intero Gruppo, auto-alimentata dal più grande impianto solare del Paese.
“In Slovenia e Croazia sviluppiamo le tecnologie di polimerizzazione, con investimenti continui dal 2019: centri di ricerca, impianti pilota, assunzione di personale, professionalità di altissimo livello, collaborazioni molto interessanti con le università slovene”.
Aquafil è presente in Slovenia dagli anni 90 dopo l’acquisizione di Julon, azienda all’epoca di proprietà sociale tra le più importanti e avanzate del Paese in ambito polimeri e fili di nylon.
“Il nostro nel 1995 fu il primo progetto di privatizzazione presentato in Slovenia”, ricorda Bonazzi, che nel Paese ha vissuto cinque anni.
Per sostenere il progetto ECONYL® Aquafil sta implementando un programma di raccolta internazionale per il recupero dei rifiuti. Negli Stati Uniti in particolare a fine 2020 il Gruppo ha acquisito una società che raccoglie oltre 10.000 tonnellate di moquette e tappetini post-consumo, ridenominata Aquafil Carpet Recycling.
Il nylon viene spedito in Slovenia per la rigenerazione ECONYL®, il resto impiegato nell’industria cementizia e plastica.
Presente in USA dal 1999, il Gruppo ha oggi due impianti di riciclo di tappeti in Arizona e California e stabilimenti di lavorazione filati.
“Nell 2019 in North Carolina abbiamo acquisito un'azienda produttrice di fibre sintetiche, Aquafil O’Mara, di cui siamo molto contenti” osserva Bonazzi. Ogni anno negli Stati Uniti quattro miliardi di libbre di moquette vengono gettate nelle discariche, solo il 5% riciclato.
L’impegno di Aquafil è ridurre i rifiuti da pavimentazioni tessili con una supply chain a ciclo chiuso in cui, invece di finire in discarica, i prodotti vengono riutilizzati.
“Se tutti i tappeti fossero realizzati in nylon 6, potremmo riciclarli in modo efficiente e con un costo minimo al fine di creare una catena di fornitura completamente circolare. L’integrazione del business Carpet Recycling è importante nella nostra strategia a lungo termine. In questo modo si aumenterà l’uso di materiali riciclati per tappeti utilizzati dai clienti in tutto il mondo per creare nuovi prodotti realizzati in modo sostenibile”.
Bonazzi osserva come economia del riciclo ed economia circolare siano concetti spesso confusi.
“Aquafil è citata in tutto il mondo come esempio virtuoso di tecnologie sostenibili ed economia circolare. Produciamo l’ingrediente base del nylon 6 sempre più da prodotti riciclati anziché dai derivati del petrolio. Economia circolare quindi nel ciclo della molecola del nylon, il monomero caprolattame. Ma solo minimamente nei suoi settori applicativi, perché ricicliamo solo in piccola parte i prodotti dei nostri clienti che operano soprattutto nei settori della pavimentazione tessile compreso l’automotive (70%), dell’abbigliamento (20%) e dell’industria plastica (10% in crescita: polimeri per occhialeria, arredo casa e design, elettrodomestici, etc.). Molto materiale riciclato, tipo le reti da pesca, arriva da altri ambiti. Siamo comunque convinti che il nostro processo contribuirà a rendere circolari i settori dell'abbigliamento e della pavimentazione tessile, dove bisogna riprogettare i prodotti affinché diventino riciclabili. Ci vuole tempo”.
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