L’Alto Adige sul Brennero vuole prenotazioni online per i mezzi pesanti
Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher a Vienna dialoga con il cancelliere austriaco Christian Stocker e il presidente della Baviera Markus Soeder. Patto transfrontaliero al vaglio della premier Meloni, il rebus dei rapporti con l’Austria

L’Alto Adige rilancia il piano di transito solo su prenotazione digitale per il traffico pesante lungo il corridoio del Brennero. Lo ha fatto il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher a Vienna, insieme al cancelliere austriaco Christian Stocker ed al presidente della Baviera Markus Soeder nei giorni scorsi in un incontro a Vienna.
Si tratta del progetto “Brenner digital green corrider” elaborato con uno studio di fattibilità dalla Provincia di Bolzano nel 2022 e approvato nel 2023 con una dichiarazione condivisa da Tirolo e Baviera.
L’obiettivo del piano, a fini di sicurezza e sostenibilità ambientale, è quello di livellare i picchi di traffico lungo il tratto Trento-Rosenheim, distribuendolo su diverse fasce orarie attraverso, appunto, prenotazioni obbligatorie su una piattaforma digitale dedicata.
«È indispensabile che gli Stati si occupino della questione - ha dichiarato il presidente della Provincia di Bolzano Kompatscher - accogliamo con favore l'impegno del cancelliere Stocker a portare avanti la questione anche con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni».
Un’impresa tutt’altro che facile, visti i rapporti tesi tra Italia e Austria a proposito del traffico pesante sul corridoio del Brennero. Come è noto il ministro Salvini ha formalmente chiesto alla Commissione europea di avviare una procedura di infrazione nei confronti dell’Austria, con l’obiettivo di portare Vienna di fronte alla Corte di giustizia europea, denunciando come illegali le varie limitazioni al traffico applicate nel tratto austriaco.
Tuttavia il “sistema slot” può essere applicato solo con l’intesa tra gli Stati interessati, non può essere fatto dai governi locali. Quindi il presidente Kompatscher insiste: «Abbiamo già invitato più volte gli Stati nazionali a compiere i prossimi passi. Siamo quindi lieti che ora la Baviera e l'Austria siano interessate a una rapida attuazione di un sistema di questo tipo e che la questione venga affrontata anche a Roma».
Ma non è solo questo l’ostacolo che Kompatscher deve affrontare. L’intero sistema dell’autotrasporto è infatti assolutamente contrario al “sistema slot”. Lungo il corridoio del Brennero transitano mediamente 2,5 milioni di Tir all’anno, 6.850 autotreni al giorno. Un traffico enorme, che si stima sia destinato ad aumentare del 2 per cento all’anno.
Dopo l’incontro di Vienna, la Confindustria di Trento ha ribadito con fermezza la propria contrarietà a tale iniziativa.
«Il sistema a slot non è altro che un blocco selettivo del traffico che distorce la libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione europea e penalizza fortemente, e ulteriormente, le imprese italiane - sostiene Stefano Pedot, delegato per i trasporti, la viabilità e la logistica - la misura rischia di compromettere seriamente l’efficienza della logistica, provocando ritardi imprevedibili, costi aggiuntivi e perdita di competitività».
E il rappresentante di Confindustria Trento aggiunge: «Il sistema a slot presenta criticità evidenti già in fase progettuale. Le imprese dell’autotrasporto, infatti, devono confrontarsi con tempi di carico e scarico della merce spesso imprevedibili, che renderebbero difficile, se non impossibile, rispettare le prenotazioni. Inoltre – conclude il delegato per i trasporti, la viabilità e la logistica – il divieto notturno imposto dall’Austria ostacola ulteriormente il transito nelle ore di minore traffico, aggravando le ripercussioni negative di un sistema che riteniamo inaccettabile».
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