Acqua Recoaro, a settembre il tavolo istituzionale

Si è riunito il 17 agosto a Recoaro, il Comitato istituzionale, presieduto dal sindaco del Comune vicentino Giovanni Ceola, attivato per il futuro dello stabilimento Acqua di Recoaro.
Il comitato, costituito dall'assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, dalle rappresentanze sindacali dei 67 dipendenti, dagli esperti dell'Unità di crisi della Regione Veneto e dal rappresentante della Provincia di Vicenza, su delega del presidente Achille Variati, ha preso atto della comunicazione data San Pellegrino-Corporate il 4 agosto, nella sede di Confindustria Vicenza, dell'avvenuta sottoscrizione di un accordo preliminare di vendita con Spumador-Refresco, scelto dalla proprietà.
Il Comitato ha giudicato «insoddisfacente, nei contenuti e nelle rassicurazioni offerte» la lettera inviata da San Pellegrino al presidente della Provincia Variati, in risposta alla nota dei sindaci della Provincia berica, con la quale i rappresentanti del territorio chiedevano precise garanzie per la continuità delle produzioni e dei marchi Recoaro.
L'assessore Donazzan ha comunicato che a settembre verrà convocato il tavolo istituzionale, alla presenza quindi dell'azienda: in quella sede il Comitato chiederà di entrare nel merito e di conoscere i dettagli finanziari del piano industriale e delle prospettive relative allo stabilimento e alle produzioni e ai marchi di Recoaro.
«Non si tratta di una normale trattativa di compravendita o di cessione di marchi: il 'convitato di pietrà è il territorio che in questo caso, come mai prima, è compatto in una declinazione allargata all'intera regione del Veneto» ha detto Donanzza. Il Comitato ha deciso di informare dei suoi atti e delle sue convocazioni l'intera linea decisionale della multinazionale Nestlè, ritenendo importante che «anche i vertici più distanti da Recoaro - sottolinea l'assessore - sappiano dell'importanza che l'azienda e la sua storia rappresentano per questo territorio».
«L'acqua minerale e le bibite di Recoaro sono un patrimonio e una peculiarità inscindibile di questo territorio da un secolo - conclude Donazzan - Non consentiremo che produzione e marchi, ai quali si legano identità e prospettive di una intera comunità, passino di mano, tra multinazionali, ignorando storia, regole e legittime aspettative delle persone e del loro territorio»
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