Ventiquattro minuti di applausi per “The Voice of Hind Rajab”/ Le cinepagelle
Divina Valeria Bruni Tedeschi in “Duse”, look d’altri tempi per il regista Pietro Marcello e si rivede sul red carpet Oscar Isaac

VENTIQUATTRO Non è un voto ma sono i minuti di applausi che ha ricevuto in Sala Grande “The Voice of Hind Rajab”. Cronaca: l’attualità con il conflitto israelo-palestinese ha preso prima il red carpet, poi le ovazioni al termine del film. Sul tappeto rosso, il cast ha scelto di vestirsi di nero: l’unica punta di colore, le spille, con la scritta “enough”, “abbastanza”.
Un tappeto rosso composto, dove l’altra protagonista era racchiusa in una tela incorniciata: è il volto di Hind Rajab, tenuto tra le mani dal cast. Tra il pubblico che ha fatto la passerella, qualcuno ha portato i colori della bandiera palestinese: una borsa rosso nero bianco e verde, un piccolo foulard attorcigliato sulle spalline del vestito. Poi, alla fine del film, ventiquattro minuti di applausi: sono sventolate le bandiere, di nuovo è stato mostrato il volto di Hind Rajab, Joaquin Phoneix (tra i produttori) si è commosso, sono partiti i cori “Free free palestine”, il pubblico saldo sulle poltroncine della Sala Grande.
8 VALERIA TEDESCHI Torniamo sul tappeto rosso, con un’attrice italiana che veste i panni di un’altra attrice, Eleonora Duse, la divina. «Il lavoro per me, come per la Duse, è ossigeno», ha detto Tedeschi, «lei non era una star, nemmeno io mi sento tale». Il look è elegantissimo: abito lungo, collana d’altri tempi. Un vero omaggio alla Duse.
7 PIETRO MARCELLO Anche il regista di Duse sceglie un look d’altri tempi. E racconta il suo legame con Venezia: «Quando ero ragazzo, ho vissuto a Venezia, è la città più bella del mondo», le sue parole, «sono emozionato di essere qui».
6,5 OSCAR ISAAC Chi si rivede, Oscar. L’attore americano torna dopo “Frankenstein” di Del Toro, con il regista Julian Schnabel in “In the Hand of Dante” e veste proprio i panni di Dante Alighieri. Trasformazione degna di un dottor Jekill e signor Hyde.
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