Rischi climatici e finanziari: a Trieste il primo corso di laurea in Italia
Convenzione fra Università giuliana, Generali e ModeFinance per formare specialisti nell’analisi di connessioni e scenari

Un’alluvione in Germania fa crollare i titoli di borsa a Milano. Una siccità prolungata trasforma gli investimenti nell’agrobusiness. Connessioni che fino a ieri sembravano impossibili da tracciare, oggi diventano la chiave di volta per gestire i rischi del futuro. È questo il terreno d’azione del nuovo “esperto in modellistica per la valutazione dei rischi climatici e finanziari”, un’innovativa figura professionale che nasce a Trieste.
L’Università giuliana ha appena firmato una convenzione della durata di 15 anni con Generali e ModeFinance per creare il primo curriculum in Italia che forma specialisti capaci di leggere le connessioni tra cambiamenti climatici e mercati finanziari.
La sfida dei sistemi complessi
Nel 2024 i sinistri legati a catastrofi naturali hanno toccato i 318 miliardi di dollari a livello mondiale, con una crescita del 5,7%. L’Italia non fa eccezione, ciò nonostante nel nostro Paese solo il 6% delle abitazioni è coperto da assicurazioni contro eventi estremi. «Il cambiamento climatico, con la crescente sinistrosità che ne deriva, lo abbiamo davanti agli occhi», commenta Carlo Ferraresi, group chief risk officer di Generali.
«C’è un enorme protection gap a livello mondiale: meno della metà dei sinistri sono coperti. Il nostro ruolo non è solo quello di assicuratori e investitori, ma anche di aiutare a prevedere e prevenire questo tipo di eventi». Il progetto “Climate and financial risk analysis in the market ecosystem” nasce proprio per questo. A partire dal prossimo anno accademico, il nuovo curriculum in “Fisica dei sistemi complessi, clima e finanza” all’interno della laurea magistrale in Fisica rappresenterà una novità assoluta nel panorama nazionale.
Un ecosistema di eccellenze
L’Università di Trieste porta la solidità scientifica del suo Dipartimento di Fisica, riconosciuto come struttura di eccellenza. Generali mette la sua esperienza nella gestione dei rischi e ModeFinance, spin-off dell’ateneo giuliano e agenzia di rating autorizzata in Europa, contribuisce con l’expertise nella valutazione del rischio creditizio.
«Si conferma lo stretto legame del nostro ateneo con le aziende del territorio», sottolinea Roberto Di Lenarda, rettore di UniTs. «La capacità di mettere a fattore comune risorse e prospettive di ambiti diversi funge da moltiplicatore. Quest’ambito è multidisciplinare, guarda al futuro e a un mondo sempre più difficile da gestire, tra sistemi complessi, cambiamento climatico, economia».
La ricetta del successo
Il progetto si basa su teoria avanzata, tecnologie all’avanguardia e dati reali. Gli studenti impareranno a usare strumenti come la meccanica statistica fuori equilibrio per studiare mercati in evoluzione, la teoria delle reti per mappare le connessioni tra attori economici, e metodi numerici per simulare scenari futuri. «Riuscire a collegare l’andamento dei dati finanziari delle società con i dati di rischio climatico è straordinariamente importante per il mondo finanziario», evidenzia Valentino Pediroda, co-founder e ad di ModeFinance.
Cristiano Borean, cfo del Gruppo Generali, aggiunge: «L’Università deve continuare a essere protagonista nella formazione del territorio. Come Generali siamo impegnati su temi legati all’intelligenza artificiale, destinati a cambiare il campo di gioco. Non solo: con questa cattedra vogliamo aprire a un ecosistema diverso per rispondere alle nuove sfide».
Una scommessa sul futuro
La convenzione prevede appunto il finanziamento di una cattedra aggiuntiva e di una borsa di dottorato. Giuseppe Della Ricca, direttore del Dipartimento di Fisica, spiega: «È una grande soddisfazione vedere riconosciuto questo progetto, che si propone di mettere insieme fisica dei sistemi complessi con climatologia, finanza e analisi del rischio. È la prima iniziativa di questo tipo a livello nazionale». Il percorso formativo coinvolgerà anche Arpa Fvg e List Spa, garantendo agli studenti un’esperienza che unisce teoria e pratica. «Quest’iniziativa è la concretizzazione di una visione condivisa, che punta a costruire le competenze del futuro per affrontare una delle sfide più complesse del nostro tempo – conclude Ferraresi –. Non è un caso che prenda vita a Trieste, città che vanta un ecosistema scientifico di eccellenza». In un mondo dove una crisi climatica può scatenare effetti a catena sui mercati globali, i professionisti formati da questo programma potrebbero diventare i navigatori del futuro, capaci di leggere le tempeste prima che arrivino. —
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