Polcenigo, un respiro color smeraldo
Nel Friuli delle sorgenti e dei boschi, un paese in provincia di Pordenone nel verde profondo del Gorgazzo: castelli, mulini e torrenti cristallini raccontano secoli di storia e natura

Prendete il colore dello smeraldo, quello dei turchesi, dei berilli, in un bagno di lapislazzoli in modo che il tutto si fondi e conservi la sua originalità, ed avrete la tinta del rio Gorgazzo la cui acqua ribolle dal fondo invisibile.

Così lo scrittore Giovanni Marinelli descriveva nel 1876 sul Bollettino del Cai le sorgenti del Gorgazzo che nascono da una cavità carsica e che, assieme al Fontaniva e al Livenza, creano la ricca bellezza di acque cristalline di Polcenigo, borgo fra i più belli d’Italia in provincia di Pordenone.
Un territorio che fa della varietà la sua specificità. Il comune comprende infatti anche il sito Unesco di Palù di Livenza, area di grande valore archeologico e ambientale, e parte della Foresta del Cansiglio, ecosistema montano di straordinario interesse naturalistico e biodiversità.
A cavallo tra Veneto e Friuli Venezia Giulia
Terra a cavallo fra Friuli Venezia Giulia e Veneto, raggiungibile via A27 in direzione nord, uscita a Conegliano, quindi imboccare A28, direzione Pordenone-Portogruaro, fino all’uscita di Sacile est.
Ma non solo terra di acque limpide che alimentano il percorso di antichi mulini, la posizione strategica infatti l’ha resa nei secoli favorevole a insediamenti umani. Resti di palafitte e altri manufatti testimoniano la presenza di comunità già dal neolitico, terra di cuochi come testimoniato dai documenti esposti nel Museo dell’arte cucinaria. Attestano altresì la sua lunga e importante storia i resti del castello medievale, le successive dimore signorili e varie edifici religiosi.

Situata tra il borgo e il castello, la chiesa di San Giacomo era in origine uno dei primi conventi francescani del Friuli nel XIII secolo. All’interno, in un’armonia di stili, si possono ammirare il portale cinquecentesco e gli affreschi trecenteschi, la tela settecentesca della Natività della Vergine opera del pittore veneto Egidio Dall’Oglio (1705-1784). Un dipinto che alterna nella raffigurazione violenti chiaroscuri a tonalità chiare e luci dorate. La mappa degli edifici di culto è ricca, disseminati nelle frazioni di Coltura, Gorgazzo, Mezzomonte, Range, San Giovanni e Santissima.
Tra il Trecento e il Quattrocento
Fu tra il XIV e il XV secolo che vennero eretti vari edifici in una suddivisione gerarchica e geografica del territorio a sottolineare la differenza tra le classi sociali. I conti di Polcenigo e la restante nobiltà vivevano nel castello o in palazzi lussuosi principalmente lungo le vie Coltura e Roma.
Nel centro vivevano i borghesi, notai e bottegai, mentre nell’immediata periferia sorgevano le case modeste di contadini e artigiani. Nel XVII secolo si aggiunsero altre famiglie facoltose, come quelle dei Manin e dei Fullini che si stabilirono nel centro storico e acquisirono case, terreni e titoli nobiliari. Il castello, gravemente degradato nel XVIII secolo fu trasformato nell’attuale imponente villa veneziana.
Sulla piazza principale domina il settecentesco Palazzo Fullini-Zaja, emblema di stile proprio della Serenissima per attestare il prestigio del rango comitale concesso alla famiglia originaria della regione veneta dell’Alpago.
Qui soggiornò nel 1809 Eugenio di Beauharnais, figlio adottivo di Napoleone Bonaparte, e negli anni’60 del Novecento fu girato il film “Signore e Signori” di Pietro Germi con Virna Lisi e Gastone Moschin.
Dal borgo partono o passano i cammini di San Cristoforo, di Sant’Antonio e la ciclovia Pedemontana FVG 3 di circa 7 chilometri fino a Aviano.
Gli appuntamenti
Tra gli appuntamenti che sono tradizionalmente organizzati nel borgo molti sono legati a usanze antiche come i presepi nel periodo natalizio e la sagra dei sést, dei cesti in programma la prima domenica di settembre. Con i vimini e giunchi si possono intrecciare borse, canestri e oggetti di uso comune, un’arte che si può imparare partecipando a corsi di intreccio che vengono organizzati: info@borgocreaticopolcenigo.it.
Due cammini immersi nel paesaggio
Cammino di San Cristoforo, da Polcenigo ad Aviano 15 chilometri, da Stevenà 18 a passo agevole. Il borgo è anche attraversato da un tratto del cammino di Sant’Antonio, da Gemona a Padova, direzione Sacile, 18 chilometri, con un dislivello moderato, attraverso luoghi naturali, lungo le sorgenti del fiume Livenza e incontrando edifici religiosi come la chiesa di Colle San Floriano. Entrambi percorribili anche in bicicletta.
Quando l’arte è “cucinaria”
Il Museo dell’arte cucinaria (termine preferito alla diffusa culinaria nel senso di far cucina) racconta la storia dell’Altolivenza. Visita su prenotazione telefono 034374001 o scrivendo a cultura@com-polcenigo.regione.fvg.it e/o biblioteca@comune.polcenigo.pn.it.
Interessanti informazioni anche attraverso https://www.borgocreativopolcenigo.it/museo-dellarte-cucinaria/ Associazione Borgo creativo, piazza Plebiscito 21/3, borgocreativopolcenigo@gmail.com.
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