Il Parco di Frassanelle a Rovolon è una tela vivente

Progettato nel 1860 dal pittore romantico Papafava sui Colli Euganei è una tenuta su 120 ettari senza alcuna strada pubblica, tra viali e radure, prati e laghetti più una villa del 1822

Marina GrassoMarina Grasso
Il parco Frassanelle di Rovolon in provincia di Padova
Il parco Frassanelle di Rovolon in provincia di Padova

Ci sono dipinti che il tempo scolorisce, e invece questo si rinnova a ogni stagione. Il parco di Frassanelle, progettato nel 1860 dal pittore romantico Alberto Papafava, è un paesaggio orchestrato come una grande tela vivente, dove boschi e radure accolgono nella storica tenuta dei Papafava dei Carraresi, che da più di sette secoli custodiscono queste terre a Rovolon, sulle pendici settentrionali dei Colli Euganei.

Fu l’orografia del luogo, con l’alternarsi di pianura e rilievi, versanti assolati e pieghe fresche, a consentire a Papafava di comporre il suo microcosmo.

Una bonifica accurata creò l’alternanza di aree asciutte e zone più umide e permise di orchestrare ambienti diversi in spazi ravvicinati; la lezione di Giuseppe Jappelli e dei giardini inglesi ispirarono Papafava a trasformare la sua proprietà in un paesaggio di boschi, radure, acque e prospettive guidate.

Poi, nel 1880, vi aggiunse il complesso delle grotte artificiali, cuore scenografico del progetto: un percorso sotterraneo con corridoi che si restringono e si dilatano, volte scandite da strati orizzontali come pagine geologiche, nicchie che la luce accende di taglio creando contrasti improvvisi. In alcuni tratti l’acqua riflette le superfici e moltiplica la profondità, producendo l’illusione di un paesaggio infinito racchiuso in pochi metri. Grotte che non imitano la natura, ma orchestrano l’artificio con un’efficacia tale da restare, a distanza di oltre un secolo, l’elemento più sorprendente del parco.

La tenuta

La tenuta si estende per circa 120 ettari, con i 70 ettari di parco affiancati da altri 60 oggi occupati dal campo da golf, tracciato seguendo le ondulazioni del terreno senza spezzare la continuità del fondo: un complesso unitario, non attraversato da strade pubbliche, in cui i viali si inoltrano nell’ombra per riemergere in radure, i laghetti punteggiano i prati e le prospettive incorniciano la villa o lasciano scorgere il profilo dei colli.

La componente vegetale riflette il gusto ottocentesco per il collezionismo arboreo: tra querce, carpini e castagni si innalzano cedri del Libano, sequoie americane e faggi rossi, mentre sorprendono episodi singolari come il boschetto di bambù, l’orrido naturale e il monte degli ulivi. Nelle radure prosperano fioriture spontanee, visitate da aironi, rapaci e piccoli anfibi.

Il disegno di Papafava includeva sin dall’origine una serie di architetture di servizio, testimonianza della duplice natura della tenuta — agricola e di rappresentanza: la chiesetta di San Francesco, la casa del guardaparco, le scuderie, i resti di serre e limonaie.

Nel tempo alcune strutture hanno assunto una funzione di accoglienza e fruizione pubblica — aree agrituristiche, la piscina, il golf — integrandosi con discrezione e senza alterare l’impianto originario.

La villa

Sul margine del parco si incontra villa Papafava, realizzata nel 1822 trasformando l’antico casino di caccia del XVI secolo in una residenza neoclassica. La facciata principale, collegata da una monumentale scalinata all’antica fattoria seicentesca dove la famiglia soggiornava prima dei lavori, venne affiancata da nuove pertinenze: sul retro comparvero le cappelle gentilizie, nel cuore del parco fu collocato il piccolo tempietto neoclassico progettato da Giuseppe Jappelli, mentre le case coloniche, oggi restaurate, continuano a ricordare la vita rurale che da sempre accompagna la residenza nobiliare.

Frassanelle conserva intatta la coerenza voluta da Alberto Papafava e custodita dalla sua famiglia: un parco che, pur aperto a funzioni contemporanee, mantiene la forza del suo impianto originario e invita ancora oggi a percorrerne i sentieri come dentro una grande opera d’arte, capace di svelarsi gradualmente a chi la esplora. 

Aperture, biglietti e orari

Il Parco Frassanelle è aperto dal 16 marzo al 30 novembre ogni domenica e festivo; dal 6 settembre anche il sabato,dalle 10 al tramonto (grotte aperte dalle10.30).La villa Papafava è accessibile solo con visite guidate.

Biglietti: per intero parco più le grotte 12 euro; ridotto 6 euro(da 4 a 14 anni); studenti e over 70,11 euro; gratuito fino a 3 anni. Sono previste tariffe speciali per famiglie e per gruppi. Info: www.frassanelle.it

Domenica 7 settembre un itinerario speciale

Domenica 7 settembre si presenta un’occasione per conoscere “Il Mondo Antico di Parco Frassanelle”, con le visite guidate curate dall’associazione Veneto Segreto. Itinerario di due ore tra villa ottocentesca, parco storico e grotte artificiali.

Turni alle ore 10, 11, 15 e 16.

Biglietti (comprensivi di ingresso): adulti 16 euro; ridotto 8 euro; gratuito per bambini fino a quattro anni. Informazioni e prenotazioni su venetosegreto.com.

 

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