La storia abita a Montagnana

Un passato medioevale in due km di mura, lo spettacolo di 24 torri merlate in un racconto di vita in provincia di Padova. Nel Castello di San Zeno, dai 38 metri del Mastio di Ezzelino si gode una panoramica sui Colli Berici ed Euganei

Marina GrassoMarina Grasso
Una scena del Palio di settembre (ph Francesco Castagna g.c. Uff. Turistico Montagnana)
Una scena del Palio di settembre (ph Francesco Castagna g.c. Uff. Turistico Montagnana)

Un borgo in cui il Medioevo non è solo memoria, ma una storia che si attraversa: Montagnana, cinta da 2 km di possenti mura scandite da 24 torri merlate, è un racconto di secoli di vita civile, strategia militare e identità territoriale.

Ultimo paese della Bassa padovana al confine con Verona e Vicenza, fu a lungo un presidio strategico: anticamente circondata da paludi e attraversata dal fiume Frassine, costituiva una roccaforte naturale in un territorio agricolo fertile, difficile da espugnare ma cruciale da controllare.

 

La storia

Nel 1242, già piuttosto fiorente, fu incendiata da Ezzelino III da Romano, che ne ordinò la ricostruzione, realizzando il Castello di San Zeno e una nuova cinta muraria, più solida e strategica, poi potenziata nel XIV secolo durante il dominio dei Carraresi, signori di Padova. Mura di cui ancora oggi si può leggere la storia dalla cosiddetta piazzola di Giorgione, all’esterno dell’angolo sud-orientale, nei pressi di Porta XX Settembre, uno degli scorci più celebri dell’intero sistema difensivo.

La piazzola di Giorgione

Da qui Giorgione ritrasse le mura in un disegno a sanguigna (oggi al museo di Rotterdam), in cui l’alternanza tra trachite e laterizio conferisce ritmo e materia a un impianto murario rimasto pressoché inalterato: si nota ancora lo stacco, per colore e struttura, tra il tratto duecentesco e quello trecentesco carrarese e anche il fossato, pur in parte interrato, conserva in questo tratto l’andamento originario.

È anche il punto d’inizio del circuito delle mura, che si possono ammirare passeggiando lungo la circonvallazione interna, oppure sul vallo che le circonda, senza alcun limite orario.

Sempre dalla piazzola di Giorgione, sulla sinistra, tra il verde, si impone la sagoma di Villa Pisani, progettata da Andrea Palladio intorno al 1550 per Francesco Pisani, tra i primi esempi del modello a cubo con colonne doriche e ioniche.

Di fronte, sulla stessa direttrice, si allineano palazzo Giusti Chinaglia, la loggetta del Veneziano e la residenza dei Gatteschi: edifici che raccontano la villeggiatura colta e aristocratica cresciuta a ridosso del sistema difensivo. Verso sud si staglia la mole del Castello di San Zeno, monumentale accesso al borgo, dal cui mastio alto 38 metri si gode una panoramica sui Colli Berici ed Euganei. Il cortile interno e le due torri angolari, per secoli sedi militari, ospitano oggi l’Ufficio Turistico, il Museo Civico “A. Giacomelli” , il Centro Studi sui Castelli, la Biblioteca e l’Archivio Storico Comunale.

La Rocca degli Alberi

Un altro accesso è la Rocca degli Alberi, porta fortificata costruita nel 1360 dai Carraresi per difendere il confine veronese contro gli Scaligeri: una fortezza con fossati, ponti levatoi e saracinesche.

Nel Cinquecento fu aperta Porta Nova, per raggiungere il porto sul Frassine; nell’Ottocento Porta XX Settembre, in direzione della stazione ferroviaria: varchi che aprono una città che non ha più bisogno di difendersi. E lo si nota anche nel borgo, che fonde elementi diversi in un centro compatto, armonioso e silenziosamente eloquente, sviluppato attorno a piazza Vittorio Emanuele II, su cui si affacciano edifici civili, religiosi e residenziali di epoche differenti.

Qui sorge il Duomo di Santa Maria Assunta, che unisce gotico e rinascimentale: il portale in marmo bianco, attribuito alla scuola di Sansovino, introduce a un interno con opere del Marescalco, di Paolo Veronese e, secondo alcuni, anche tele riferibili a Giorgione. Accanto, il Palazzo della Loggia, il Monte di Pietà e palazzo Zanella testimoniano la vocazione pubblica della città e, poco distante, il neorinascimentale palazzo Sammicheli, oggi sede del Municipio.

Le abitazioni ricavate nel XIX secolo dalle arcate difensive in via Mure Nord rivelano una dimensione più popolare: orti interni e spazi domestici continuano il dialogo silenzioso con la storia e il paesaggio. www.visitmontagnana.it

La storia locale rivive nel Castello

Il Museo Civico di Montagnana, all’interno del nel Castello di San Zeno, è visitabile con visite guidate alla corte d’armi e alle sale che raccontano la storia locale, dalle steli preromane e romane agli affreschi trecenteschi fino ai successi internazionali dei tenori montagnanesi Giovanni Martinelli e Aureliano Pertile. E anche di godere del panorama dall’alto del Mastio di Ezzelino.

Per ulteriori informazioni: www.montagnanamurabilia.it 

Il Palio, un tuffo nel clima medioevale

Ogni anno, la prima domenica di settembre, Montagnana rievoca la sua storia con il Palio dei 10 Comuni, gara a cavallo tra i rappresentanti delle antiche comunità locali che ripercorre la tortuosità delle vicende storiche del territorio.

La manifestazione è preceduta da eventi che animano l’estate con mercatini medievali, spettacoli e rievocazioni storiche che ricreano l’atmosfera del XIV secolo. www.palio10comuni.it.

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