Il verde enigma nell’isola di San Giorgio

In gita nell’isola di fronte a Piazza San Marco c’è il labirinto Borges è una vertigine ambientale e letteraria. Il progetto fu ispirato da un sogno: Entrarvi significa accedere a un mondo onirico, dominato dai simbolismi

Marina GrassoMarina Grasso
Il labirinto di Borges nell'isola di San Giorgio Maggiore a Venezia (ph Elisabetta Perrone)
Il labirinto di Borges nell'isola di San Giorgio Maggiore a Venezia (ph Elisabetta Perrone)

Complicati, disorientanti. Ma anche seducenti e divertenti. A volte illuminanti, sempre avvincenti. I labirinti vegetali uniscono all’armonia propria del giardino la seduzione di significati arcani e simbolici: sono uno spazio appartato in cui la natura è stata appositamente predisposta in sentieri contorti che invitano ad affinare l’intuito e l’orientamento, a stupirsi dell’abilità creativa dei loro progettisti e, talvolta, a vivere una vera e propria avventura letteraria.

 

A Venezia, sull’isola di San Giorgio Maggiore, che fronteggia Piazza San Marco, la Fondazione Cini ha creato uno straordinario labirinto dedicato a Jorge Luis Borges, inaugurato nel 2011 in occasione del 25° anniversario dalla morte dello scrittore argentino.

Tra gli edifici dell’antico monastero annesso alla celebre Basilica progettata da Andrea Palladio, che la Fondazione ha restaurato fin dagli anni ’50, dietro al Chiostro Palladiano e al Chiostro dei Cipressi, la grande opera vegetale forma una sorta di terzo chiostro.

Il labiririnto

Su un’area di 2.300 metri quadrati oltre 3. 200 piante di Buxus sempervirens (circa un chilometro lineare) ricostruiscono il giardino-labirinto progettato da Randoll Coate, diplomatico inglese appassionato creatore di labirinti simbolici in tutto il mondo.

Un labirinto a forma di libro che Coate ideò ispirandosi al racconto di Borges Il Giardino dei sentieri che si biforcano, uno degli otto contenuti nel libro Finzioni (1944), in cui un uomo abbandona tutto pur di comporre un libro e un labirinto che sono probabilmente la stessa cosa.

Come lo stesso Coate racconta in una lettera a Susana Bombal, l’amica argentina che gli presentò lo scrittore a Buenos Aires negli anni’50, il progetto gli fu ispirato da un sogno. E, dopo la morte dello scrittore, nel 1986, dall’idea che un monumento in suo onore non potesse essere altro che un labirinto.

Ma solo nel 2003, con il supporto della moglie di Borges, Maria Kodama, riuscì finalmente a realizzare il primo Labirinto Borges nella tenuta di Bombal in Argentina.

E fu sempre Kodama (scomparsa nel 2023) a volerlo replicare anche in Europa, trovando nell’Isola di San Giorgio la sede più opportuna e nella Fondazione Cini entusiastica accoglienza.

Le siepi non chiudono l’orizzonte

È, dunque, già da un dedalo di storie che nasce questa seducente opera botanica che, contrariamente ai labirinti che disorientano con le loro alte pareti, è composta da siepi alte meno di un metro, che non chiudono l’orizzonte.

Anzi: la bellezza sta nell’ammirarlo mentre lo si percorre e persino nel percorrerlo quando non lo si può ammirare, grazie al corrimano con le incisioni in braille dedicato ai non vedenti. Entrarvi è un po’ come inoltrarsi nel mondo fantastico del suo ispiratore, tra gli elementi di una visione del tempo e della storia molto cari a Borges come la clessidra, il punto interrogativo, la tigre, tra curve e passaggi stretti.

L’audioguida multilingue riserva poi un’ulteriore suggestione, la suite Walking The Labyrinth composta ad hoc da Antonio Fresa ed eseguita dall’Orchestra del Teatro La Fenice: musica che amplifica la bellezza dell’esperienza e invita a lasciarsi trasportare dall’immaginazione lungo una trama intricata di un libro vegetale che, come ogni buona lettura, pone domande e apre nuovi orizzonti.

Il punto da cui ammirarlo

Infine, ma non da ultimo, è dall’alto che si può leggere lo straordinario effetto specchio: le siepi compongono nelle due direzioni opposte il nome Borges. Il punto privilegiato per ammirarlo è il campanile di San Giorgio Maggiore, dal quale si apre anche la sensazionale vista sul bacino di San Marco e sulla città più spettacolarmente labirintica del mondo, anche per questo tanto amata da Borges. 

Le visite: orari e prezzi

La visita al Labirinto Borges di San Giorgio Maggiore a Venezia è disponibile a orari prefissati, tutti i giorni. La prenotazione online (i prezzi: intero euro 24; per gli under 26 anni euro 19; per gli under 14 euro 11) include l’audioguida multilingue l’accompagnamento di un operatore.

La visita inizia dalla “Nuova Manica Lunga”, il prezioso cuore bibliotecario della Fondazione Cini, e si conclude con la salita al campanile di San Giorgio Maggiore. www.visitcini.com.

Bosco, cappelle e Teatro Verde

Nei tour previsti dalla Fondazione Cini, è anche possibile visitare altre importanti attrazioni, insieme al Labirinto Borges, il Bosco della Fondazione con le Vatican Chapels, le dieci cappelle progettate in occasione della prima partecipazione della Santa Sede alla Biennale di Architettura, e il Teatro Verde, l’arena all’aperto che fu progettata da Vittorio Cini nel lontano 1951, uno straordinario esempio di architettura paesaggistica.

 

 

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