La danza del torrente nelle Grotte del Caglieron
A Fregona, in provincia di Treviso, c’è un luogo mozzafiato tra rocce e acqua. Caverne e sentieri attirano decine di migliaia di visitatori. Dopo la devastante alluvione del 2020 è stato ripristinato e migliorato


Tra caverne e sentieri, tra rivoli d’acqua e cascate turchesi, tra passerelle sospese e segni scolpiti nella pietra: uno spettacolare labirinto tra pareti di roccia, stalattiti e silenzi alternati ai suoni della danza perpetua di un impetuoso torrente.
È un ambiente quasi fiabesco quello del Parco delle Grotte del Caglieron, profonda gola incisa dall’omonimo torrente che solca il massiccio carsico del Cansiglio e che con le sue cascate ha formato le ampie cavità canoniche, dette “cagliere” (paioli), che caratterizzano il seducente scenario.
Ma a rendere unico quanto creato dall’acqua in millenni di turbolento scorrere tra le rocce sono state le mani di tanti scalpellini che, fin dal Cinquecento o forse anche da prima, vi hanno estratto la “piera dolza”: pietra “dolce”, tenera arenaria di facile lavorazione molto utilizzata nell’edilizia del circondario fino a metà Novecento. E che, colpo su colpo, hanno generato scenografiche cave artificiali tra le cavità naturali, creando un insieme di sorprendente fascino.
Un elemento identitario
A Breda di Fregona, a pochi chilometri da Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, le Grotte del Caglieron sono un elemento identitario del paesaggio e del lavoro di generazioni che negli ultimi anni si è affermato anche come grande attrattore turistico (quasi 85.000 visitatori nel 2024).
Un sito che nel 2016 è risultato terzo nel censimento nazionale dei Luoghi del Cuore del Fai - Fondo Ambiente Italiano, con quasi 37 mila voti in un paese di meno di 3 mila abitanti, accelerando così, in termini economici e non solo, l’exploit di notorietà delle sue entusiasmanti cavità.

La devastante alluvione del 2020
Tanto che, quando alla fine del 2020 le infrastrutture realizzate per visitarlo furono duramente segnate da una devastante alluvione, furono ripristinate in pochi mesi grazie alla cooperazione tra il Comune di Fregona proprietario del sito, la Pro Loco che lo gestisce e la rete tra persone e associazioni locali. Un impegno che due anni fa ha anche permesso di arricchire il percorso con un nuovo sentiero che consente di ammirare il sito dall’alto e di visitare due ulteriori grotte nella parte superiore, tra cui la Grotta dedicata al Fai.
Il percorso nel parco
Il percorso ad anello nel Parco si estende per circa un chilometro e vi si accede percorrendo una passerella pedonale che sovrasta il torrente Caglieron, quasi un anticipo dei camminamenti spettacolari che attendono i visitatori all'interno della forra.
Accompagnati da pannelli informativi, si arriva alla prima delle cavità, tutte dense di storia: dall’ampia Grotta dei Breda, caratterizzata dalle colonne inclinate che sostengono gli strati di arenaria del soffitto, una vicina passerella di legno conduce alla Grotta di San Lucio, utilizzata per l'affinamento di un particolare formaggio che porta il nome del sito.

Nei pressi vi è anche uno spettacolare belvedere a forma di prua di nave, dal quale si può ammirare il canalone naturale e continuare il percorso sulle passerelle sospese che si elevano in alcuni tratti sulle zone di raccolta dell'acqua, dove stalattiti e stalagmiti di varie forme e colori pendono dai soffitti o si erigono da terra come guglie e colonne aggiungendo spettacolarità al cammino.
Attraversata la forra, il percorso conduce a un antico mulino del XVI secolo (oggi ristorante) e allo storico Mulinetto che ospita mostre fotografiche ed eventi culturali, dal quale è anche possibile godere della vista suggestiva su una vicina cascata. Proseguendo, si raggiunge la Grotta di Santa Barbara, storicamente utilizzata come fungaia, e ritornando verso l'inizio del percorso si può visitare la Grotta della Madonna. Ma con una breve deviazione si può anche arrivare al Borgo dello scalpellino, caratterizzato da tipiche case rurali di un tempo: quasi un omaggio agli uomini che contribuirono a realizzare questo luogo d'incanto.
Visori di realtà immersiva e tour virtuale
Al Centro visite del Parco Grotte del Caglieron sono disponibili visori di ultima generazione che consentono l’esperienza immersiva nell’ambiente protetto del Museo, nel caso non fosse possibile visitare le grotte direttamente.
Inoltre, il Parco si può esplorare anche da remoto grazie al tour virtuale con contenuti interattivi in ben sette lingue accessibile dal sito, ricco di tutte le informazioni sulla visita, www.prolocofregona.it.
Aperture, parcheggi e informazioni utili
Il Parco Grotte del Caglieron è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17, fino alle 17.30 nei festivi e prefestivi e il biglietto d’ingresso è di 4 euro (gratuito per gli under 12). Il percorso, non accessibile a carrozzine e passeggini, è piuttosto semplice anche per i bambini, ma è necessario indossare adeguate calzature antiscivolo. Il parcheggio più vicino costa due euro ogni ora; parcheggi gratuiti a circa 700 metri dall’ingresso.
Info: 328.8117359
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