Il Grand Tour nelle ville venete

Un itinerario tra giardini e saloni: il castello di Roncade propone degustazioni. Concerti e mostre a Villa Contarini, nel bellunese da riscoprire Villa di Modolo

Marina GrassoMarina Grasso
Villa Emo in Via Barbè a Monselice
Villa Emo in Via Barbè a Monselice

Tempo di vacanze: quale occasione migliore per regalarsi qualche ora nelle Ville Venete, là dove gli aristocratici della Serenissima trasformarono la campagna in un luogo di delizie?

Non solo fastose residenze affrescate, ma anche giardini e parchi, cantine e barchesse, fontane e campagne ordinate che univano arte e lavoro, svago e governo del territorio.

Una Villa Veneta è un «luogo bello, dilettevole e commodo», come sintetizzò Palladio, codificatore di quelle residenze‑aziende che divennero il fulcro di un sistema capace di elevare al rango di civiltà una società in trasformazione. E ancora oggi vi si ritrova quella promessa, impressa in micropaesaggi naturali e sociali, artistici e umani.

Le ville d’estate

Ville che, soprattutto in estate, anche se spesso ancora abitate, aprono regolarmente interni e parchi, animandosi con concerti, degustazioni, visite guidate e attività che offrono esperienze vive e attuali. Alcune hanno conservato la vocazione agricola, permettendo di gustare i prodotti realizzati in loco, soprattutto vini, e in diversi casi offrono ristorazione o possibilità di soggiorno.

Tra i capolavori palladiani, che a Vicenza trovano nelle celebri Rotonda e Villa Valmarana ai Nani due vertici assoluti, nel Padovano spiccano Villa Cornaro a Piombino Dese e Villa Pisani a Montagnana, testimonianze precoci della diffusione del nuovo linguaggio creato da Palladio, capace di unire eleganza classica e funzionalità agricola.

Una veduta della facciata di villa Cornaro a Piombino Dese, che ha ispirato anche la Casa Bianca
Una veduta della facciata di villa Cornaro a Piombino Dese, che ha ispirato anche la Casa Bianca

Nel Trevigiano emergono Villa Emo a Fanzolo, con il suo piano nobile affrescato e il giardino geometrico, e Villa Barbaro a Maser, segnata dall’armonia tra architettura e pittura grazie al ciclo di Paolo Veronese.

Lungo la Riviera del Brenta, Villa Foscari, detta La Malcontenta, unisce la perfezione di un tempio ionico agli affreschi di Gian Battista Zelotti, conservando intatto il suo fascino anche per l’assenza di illuminazione elettrica.

Ma la Civiltà di Villa trasformò anche antiche dimore nate in epoche precedenti: il Castello di San Salvatore a Susegana, antica fortezza medievale divenuta elegante residenza che oggi apre cortili e giardini a visite ed eventi, e il Castello di Roncade, raro esempio di rinascimento veneziano cinto da mura medievali, che accoglie nei suoi saloni e nel giardino offrendo degustazioni di vini prodotti in loco.

Il cuore dei Colli Euganei custodisce altri gioielli. Villa Selvatico, affacciata sui laghetti solfurei, sorprende con le sale affrescate e la scenografica scalinata; il parco di undici ettari, tra alberi secolari e specchi d’acqua, si anima in agosto con aperitivi e incontri culturali. Poco distante, il Castello del Catajo, definito la “Reggia dei Colli Euganei”, apre i saloni affrescati da Giovanni Battista Zelotti e il parco monumentale, accogliendo anche serate sotto le stelle, percorsi teatrali e degustazioni.

Sempre nel Padovano merita una menzione la monumentale Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, con dimensioni paragonabili a quelle delle grandi regge europee, sede di concerti, mostre e visite guidate nei saloni e nel parco di oltre 40 ettari. In tema di regge spicca Villa Pisani di Stra, lungo la Riviera del Brenta, Museo Nazionale e regina di tutte le Ville Venete, trionfo del Settecento con il salone affrescato da Giambattista Tiepolo e l’immenso parco recentemente restaurato (tranne il labirinto ancora chiuso).

Villa Buzzati a San Pellegrino(Belluno)
Villa Buzzati a San Pellegrino(Belluno)

Alle porte di Belluno, le Ville si ampliano con il respiro delle montagne: Villa Buzzati, con la sua sobria eleganza affacciata sui panorami dolomitici, ospita attività culturali e di accoglienza, mentre la Villa di Modolo integra le cime montane in una scenografia naturale che amplifica la bellezza architettonica. Ma se i parchi spesso corredano la Villa, in alcuni casi ne diventano i protagonisti.

A Valsanzibio di Galzignano, il giardino seicentesco di Villa Barbarigo disegna un percorso simbolico tra statue, fontane, alberi secolari e un labirinto di siepi unico al mondo.

A Luvigliano di Torreglia, Villa dei Vescovi apre dalle sue logge lo sguardo sui Colli Euganei e nei giardini terrazzati promuove serate sotto le stelle e attività per famiglie; a Battaglia Terme, il Parco Frassanelle di Villa Papafava accoglie con grotte storiche, alberi monumentali e passeggiate serali arricchite da spettacoli e laboratori.

La vitalità delle Ville Venete continua, dunque, rispondendo a esigenze diverse da quelle per le quali sorsero, ma che restano profondamente umane: il bisogno di godere di un luogo dilettevole, per dirla con Palladio. E lo fanno grazie all’intraprendenza dei proprietari: famiglie che le custodiscono da generazioni mantenendone la vocazione agricola e culturale, o imprenditori e fondazioni che hanno riportato in vita dimore abbandonate. Tutti impegnati a mantenere le Ville Venete luoghi vivi e da vivere. —

 

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