Campolonghetto, un racconto a colori
Così il borgo in provincia di Udine si trasforma in una galleria diffusa con il Museo delle Case narranti. Memorie, volti e tradizioni diventano narrazione condivisa. Un murale rimanda alle recenti vittime nelle vicine località isontine di Brazzano e Versa

Una galleria a cielo aperto che racconta la vita di un borgo dove il senso di comunità e accoglienza sono stati la spinta per realizzare il Museo delle Case narranti a Campolonghetto, frazione del comune di Bagnaria Arsa (Udine), una decina di chilometri dall’uscita della A4 a Palmanova, duecento abitanti, nella campagna friulana.
Il racconto su muri e recinzioni
Qui le facciate delle case, edifici pubblici, fienili parlano e offrono al visitatore una gioiosa narrazione dello scorrere del tempo, fra tradizioni, giochi antichi, personaggi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia e cultura della Regione e non solo, visioni fantastiche, chiamata alla responsabilità di cura della terra e dell’ambiente.
Anche i cancelli e i muri di cinta non sono più elementi di chiusura e separazione fra un “dentro” privato e un “fuori” pubblico, ma “tele” di dipinti per un viaggio di immagini.
Ma chi ha pensato a questo progetto di fare di Campolonghetto un paese a colori del quale tutti possono godere gratuitamente con la possibilità di partecipare al festival annuale che nel 2026 si terrà dal 12 al 14 giugno? Un gruppo di ragazze e ragazzi, volontari residenti che hanno raccolto il testimone del Circolo culturale sportivo ricreativo Campolonghetto-Chiarmacis, fondato negli anni ‘70 del secolo scorso, quando alcuni di loro non erano neppure nati.
Trenta murales e 15 statue
Lo srotolarsi della storia è affidata a 30 murales e 15 statue realizzati dal 2022, anno della prima edizione della manifestazione. A ciascuno inventare il proprio itinerario avendo come bussola i volti di poeti, come Pierpaolo Pasolini (1922-1975), che con il suo sguardo penetrante e visionario guarda a questo presente.
Entrando nelle parole di pace, attratti dal volto ieratico di padre Maria Turoldo (1916-1992), teologo e intellettuale che seppe vivere la fede nell’impegno civile.
Gli occhi dell’astrofisica Margherita Hack, signora delle stelle, (1922-2013) scrutano l’universo, mentre sono chiusi quelli della fotografa e attivista friulana cittadina del mondo Tina Modotti (1896- 1942).

I muri, debitamente preparati per essere dipinti con tecniche a pennello e bombolette spray, raccontano anche di giochi antichi per baloccarsi in strada come la campana, caselle numerate da percorrere saltando su una gamba sola, o il classico gioco dell’oca ma anche il coraggio delle portatrici carniche e l’economia dei bachi da seta. E che dire degli s vaghi ludici per adulti come la morra, un tempo proibita, e la scalata al palo viscido della cuccagna.
Senza dimenticare il tiro alla fune, sport campestre per eccellenza, e le bocce, disciplina antichissima di squadra che in Friuli annovera non pochi appassionati. Dipinto realizzato sulla facciata del Bocciodromo luogo simbolo del borgo, radice di una passione e attaccamento al genius loci friulano.
Natura e cronaca
La natura è protagonista sulle facciate e nelle statue, sia essa l’elemento d’acqua da preservare, necessario alla vita, sia da arginare e contenere per proteggere uomini e case. Un murale che rimanda alle recenti vittime nelle vicine località isontine di Brazzano e Versa, a chi, per troppa acqua, ha perso la vita, case, ricordi e affetti. Il lavoro nei campi, i riti della fienagione, gli animali della campagna e della fantasia sono visioni deliziose accanto alla contemporaneità di figure composte da migliaia di segni pixel e scritte nello stile dei graffitari urbani delle città.
Durante gli orari di apertura è possibile anche ammirare i lavori realizzati nella Biblioteca e nella Scuola elementare di Bagnaria Arsa (Ud), comune che sostiene il progetto. I dieci componenti del direttivo stanno già sezionando i muralisti e scultori per il prossimo festival e predisponendo il calendario di eventi che vedrà la mobilitazione degli abitanti: siete tutti invitati alla festa!
Tre giorni con muralisti e scultori
L’accesso a borgo è libero naturalmente. Da marzo a ottobre i volontari accompagnano gruppi e scolaresche in visite guidate. Le prenotazioni e richieste di informazione possono essere inoltrate via mail a info@casenarrantifvg.it oppure tramite i canali social: Facebook e Instagram. In giugno il festival, tre giorni nei quali i muralisti e scultori sono al lavoro tra musica, danza, letteratura, teatro, poesia e artisti di strada.
Ascolta l’audioguida grazie ai codici QR
Tradizione e tecnologia vanno a braccetto a Compolonghetto. Le facciate di case di campagna, in alcuni casi edifici agricoli, pubblici e di comunità si trasformano in narrazioni per immagini. Ma è la tecnologia che dà loro voce con i QR code riprodotti accanto a ogni opera. Questo invece è il link dell’audio-guida: https://cloud.casenarrantifvg.it/index.php/s/j2qMZeyXmzip75J.
Buon ascolto prima di andare in gita!
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