La felicità, in bicicletta: ecco i più bei percorsi cicloturistici a Nordest
Dalla montagna al mare Adriatico a contatto con la natura e la storia

Cicloturismo, che passione. Con l’arrivo della bella stagione l’appeal delle due ruote cresce e le ciclovie si affollano, prese d’assalto da chi ama muoversi a ritmi lenti, assaporando il contatto con la natura e la storia: e il boom del settore trova terreno fertile nel Nordest, dove le opzioni sono tantissime e varie, spaziando dalla fascia alpina al mare Adriatico, dai percorsi panoramici ai passaggi nelle più belle località del Friuli Venezia Giulia e del Veneto.
La ciclovia Alpe Adria – avviando l’excursus oltreconfine – unisce in otto tappe la città di Mozart, Salisburgo, alla laguna di Grado, sviluppandosi in parte su vecchi tracciati ferroviari: complessivamente abbraccia 410 chilometri, di cui 232 in territorio austriaco e la rimanenza in Italia; attraversa le vallate delle Alpi salisburghesi, carinziane, slovene e Giulie, tocca il Canal del Ferro e scorre la pianura friulana orientale, arrivando appunto fino all’Alto Adriatico.

La pista ciclopedonale Trieste – Val Rosandra (pendenza del 3%) parte dal parcheggio di via Gramsci, nel rione triestino di San Giacomo, e dopo un primo tratto in centro abitato si avvia appunto verso la Val Rosandra, contesto naturalistico di forte suggestione, che spalanca spettacolari vedute sul golfo e sul Carso: punto d’arrivo è Draga Sant’Elia, paesino che sorge appena prima del confine di Stato.
L’itinerario procede sull’ex ferrovia che collegava la stazione di Trieste – Campo Marzio con quella di Herpelje-Erpelle, in Slovenia.
Nei pressi di Grado, invece, la ciclabile che conduce alla riserva naturale del Caneo consente di ammirare il golfo in tutta la sua bellezza, allargando lo sguardo fino all’Istria: i 7 km circa del tracciato si aprono alla Riserva naturale della Valle Cavanata e corrono in ampia parte su un argine, dal quale si può contemplare il mare.

Copre circa 27 km l’ippovia Udine-Buja, che inizia al parco del torrente Cormor e che nella parte bassa, fino alle prime colline moreniche, è quasi interamente pianeggiante, su strade sterrate parallele al corso d’acqua; la sezione successiva presenta dei dislivelli, ma mai troppo impegnativi. Il percorso si chiude aggirando un colle.
Piacevole – per offrire un ultimo spunto friulano – anche l’anello ciclabile di Claut, in provincia di Pordenone, che comincia in corrispondenza del palazzetto del ghiaccio; a metà percorso si raggiunge l’abitato di Cimolais, per proseguire poi in lieve discesa, fino a tornare al punto di partenza. Il Veneto, per parte sua, vanta quasi 8 mila chilometri di percorsi dedicati alle due ruote (di cui 2. 563 esclusivamente ciclabili), con itinerari adatti a tutti, a cominciare dalle famiglie con bambini, e tragitti più impegnativi, rivolti agli appassionati di cicloturismo.
Spettacolare la ciclabile delle Dolomiti, che da Dobbiaco porta a Calalzo di Cadore, in un viaggio fra le montagne più belle del mondo, patrimonio dell’umanità.
Toccando Cortina, San Vito, Borca, Vodo, Valle, Pieve e Calalzo di Cadore, il tracciato – che si articola sul percorso dell’ex ferrovia – permette di ammirare cime maestose e luoghi intrisi di storia. Bellissimo l’anello dei Colli Euganei, sul perimetro dell’omonimo Parco regionale: immerge tra meraviglie naturalistiche e architettoniche e nel primo tratto si sviluppa sugli argini del canale Battaglia, un naviglio realizzato dal Comune di Padova fra il 1189 al 1209, sopraelevato rispetto al piano campagna e alimentato dalle acque del Bacchiglione.
Sfiora i 50 km l’anello fluviale di Padova, che dalla città porta al silenzio della campagna, dai canali artificiali al fiume Brenta, costeggiando maestose ville venete e la Certosa di Vigodarzere.
Tra Resana, Castelfranco Veneto, Castello di Godego, Loria, Riese Pio X e Pagnano d’Asolo procede la ciclovia degli Ezzelini, mentre un’ulteriore ciclabile mette in connessione le province di Treviso, Padova e Vicenza, snodandosi tra corsi d’acqua, chiese campestri, aree naturalistiche e tesori storici.
Riproduzione riservata © il Nord Est