Caorle, la spiaggia e il borgo
La città, i suoi colori, la sua storia: le casette del centro, i diciotto chilometri di sabbia dorata e l’isola dei Pescatori. E poi c’è la chiesetta della Madonna dell’Angelo sorge in una posizione spettacolare, protesa nel mare come una prua


La prima immagine di Caorle, in provincia di Venezia, è l’ampia spiaggia: diciotto chilometri di sabbia fine e dorata, premiati con la Bandiera Blu per la sostenibilità e con la Bandiera Verde per i servizi alle famiglie, distesi lungo il litorale tra acque limpide e fondali graduali. Ma basta dar loro le spalle per ritrovarsi in un’altra dimensione, in un arcobaleno di storie e tradizioni.
Le casette colorate
Originariamente abitate dai pescatori, le coloratissime casette del centro storico di Caorle fiancheggiano vie dai nomi saldamente legati a Venezia: Calle Lunga, Rio Terrà delle Botteghe o Campo San Marco.
Nessuna è uguale all’altra, e ognuna sembra studiata per distinguersi, anche nei dettagli delle porticine di legno, delle persiane colorate a contrasto e dei balconi fioriti. Le linee bianche visibili sulla pavimentazione urbana indicano il tracciato degli antichi canali interni, interrati nell’Ottocento e coperti nel 1935, epoca della costruzione della grande diga foranea che domina la costa.

E su quel reticolo, un tempo attraversato dall’acqua, oggi si affacciano botteghe artigiane, negozi e ristoranti dove gustare il pesce dell’Adriatico cucinato secondo tradizione. Anche perché proprio accanto, lungo il Rio Interno (l’unico canale storico ancora visibile) il porto peschereccio ogni pomeriggio ripropone antichi gesti: lo scarico del pescato, la riparazione delle reti e l’asta con cui il pesce passa direttamente dalle barche ai banchi e alle cucine della città.
La piazza
Ma il cuore di Caorle è Piazza Vescovado, dominata dal duomo di Santo Stefano, eretto nel 1038 su una basilica paleocristiana, che custodisce mosaici pavimentali e opere di arte sacra di epoche diverse, tra cui la preziosa Pala d’Oro che la tradizione vuole donata da Caterina Cornaro, regina di Cipro, dopo essere scampata a un naufragio e aver trovato rifugio nel porto di Caorle.
Accanto alla chiesa, il curioso campanile cilindrico dell’XI secolo, slanciato come una matita di mattoni e leggermente pendente, alterna bifore e monofore fino alla cuspide conica. Salendo i suoi 80 gradini interni (prenotando la visita, in estate anche la sera) si può godere un ampio panorama sul borgo, sul mare e sulla laguna.
Il sagrato del duomo si apre sulla diga che protegge il borgo e che, dal 1993, ospita ScoglieraViva: il simposio internazionale che ha trasformato questo tratto di costa in un museo a cielo aperto unico al mondo.
Ogni due anni artisti da tutto il pianeta scolpiscono i blocchi di trachite euganea lavorando all’aperto sotto gli occhi dei passanti: figure, volti e simboli restano a testimoniare il passaggio di ogni edizione, accompagnando la passeggiata fino alla chiesetta della Madonna dell’Angelo, che sorge in una posizione spettacolare, protesa nel mare come una prua, a separare le spiagge di Levante e di Ponente.
La chiesetta sul mare
Il santuario, edificato nella sua forma attuale nel 1751 su resti di un edificio paleocristiano, custodisce una statua lignea della Madonna con Bambino che tradizione vuole ritrovata in mare da alcuni pescatori, mentre galleggiava nonostante il peso del trono di marmo.
E che, dopo una misteriosa scomparsa dal Duomo dove fu portata, riapparve nella piccola chiesa sul promontorio che da allora le è dedicata, luogo di profonda devozione e centro delle feste religiose più sentite della città.
Da lì inizia anche lo spettacolare lungomare Trieste, dove il paesaggio cambia nuovamente: l’orizzonte si apre sulla laguna e si entra in un ambiente di canneti, specchi d’acqua e silenzi interrotti dal volo degli aironi.
È il rione di Falconera, punto di partenza di un percorso ciclabile che costeggia i canali fino ai casoni di legno e canna palustre e che conduce alla cosiddetta Isola dei Pescatori: un luogo selvaggio e silenzioso che conquistò Ernest Hemingway nei suoi soggiorni in laguna. Un’altra immagine ancora della sorprendente Caorle.
La statua lignea e la processione in mare
Anche se l’attuale statua lignea della Vergine, che fu scolpita in Val Gardena, sostituisce l’originale finita distrutta da un incendio datato 1923, la devozione verso la Madonna dell’Angelo resta profondissima. Ogni cinque anni la statua lascia il “suo” santuario di Caorle per essere protagonista di una suggestiva processione in mare su una caorlina, seguita da barche addobbate a festa: la prossima sarà per domenica 14 settembre.
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