Un Borghetto tra acqua e storia

Frazione di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, è patria di mulini e tortellini. Longobardi, Scaligeri, Visconti: un libro a cielo aperto

Marina GrassoMarina Grasso
Una veduta panoramica di Borghetto sul Mincio (foto Elisabetta Perrone)
Una veduta panoramica di Borghetto sul Mincio (foto Elisabetta Perrone)

Un pugno di case che sembra spuntare dall’acqua, mulini che ancora poggiano le ruote sul fiume, un castello che veglia dall’alto e un ponte medievale che domina la valle. Borghetto, frazione di Valeggio sul Mincio (Vr), è un unicum urbanistico nato in simbiosi con il fiume.

Le acque del Mincio scorrono lente tra anse e canneti dove sostano cigni, oche e gallinelle e si increspano in piccole cascate che accompagnano il cammino di chi attraversa il borgo, sotto lo sguardo severo del Ponte Visconteo.

Al tramonto o nelle mattine d’autunno, quando la nebbia lascia emergere solo i merli ghibellini, il borgo appare come un medioevo sospeso.

Luogo di frontiera

Questa atmosfera, che oggi invita alla quiete, non deve far dimenticare che Borghetto è stato per secoli un luogo di frontiera. Il guado del Mincio, il più sicuro a sud del Garda, rese questo punto un passaggio obbligato tra est e ovest della pianura padana: vi transitavano mercanti e pellegrini, ma anche eserciti.

Gonzaga e Scaligeri, Visconti e Venezia, Austria e Francia se lo contesero a lungo, e non mancarono le battaglie napoleoniche e gli scontri risorgimentali.

Le origini del borgo si leggono ancora nel tessuto urbano.

In epoca longobarda sorse un primo insediamento con funzioni di dogana; accanto al ponte del borgo, dove i gradoni scendono a lambire il fiume, una lapide ricorda la Curtis Regia, l’antico casello daziario che regolava il passaggio, segno di quanto il rapporto tra acqua e transiti fosse vitale per questa comunità.

Furono poi gli Scaligeri a trasformare Borghetto in presidio fortificato, racchiudendolo in una cinta muraria a impianto poligonale con torri e fossato. Di quel sistema restano oggi la porta merlata e un tratto di cortina, mentre altri muri furono inglobati nelle case nel corso dei secoli. A dare forma monumentale a questa vocazione difensiva fu infine il Ponte Visconteo, imponente diga-fortezza costruita nel 1393 per volontà di Gian Galeazzo Visconti.

Collegata al Castello Scaligero da alte cortine merlate, entrava a far parte del Serraglio, una linea difensiva di oltre 16 km che sigillava il confine tra Lombardia e Veneto di cui resta ancora il castello con la sua torre Tonda del XII secolo e le strutture quattrocentesche che continuano a dominare la valle.

L’acqua protagonista

Intorno, l’acqua resta protagonista. I mulini quattrocenteschi raccontano la vocazione agricola sviluppata dalla Serenissima, quando il Mincio muoveva le pale per macinare grano e riso e irrigava i campi. Tre di quelle macine sono tuttora funzionanti e visitabili, mentre altri edifici sono stati trasformati in locande e abitazioni, segno della capacità del borgo di rinnovarsi senza perdere la propria identità.

L’accoglienza

Da sempre, infatti, Borghetto è stato luogo di accoglienza: una thaberna è attestata già nel Trecento, e la vocazione si rafforzò nel ’700 con le “locande con stallo” per i viaggiatori che attraversavano il confine.

Oggi quell’attitudine è evidente nelle decine di locali e ristoranti che animano il borgo in ogni stagione, dove si gustano i celebri tortellini di Valeggio dalla sfoglia sottilissima, emblema di una tradizione che unisce gusto e memoria, in un contesto che conserva intatta la suggestione delle sue vie raccolte, dei tavoli affacciati sull’acqua e del lento scorrere del fiume.

 

E per chi desidera prolungare l’incanto, una breve passeggiata oltre il Ponte Visconteo offre l’occasione di rivedere le mura scaligere da un’altra prospettiva, con le cortine che si allungano sul colle, e conduce al Parco Giardino Sigurtà, dove viali, prati e acqua raccontano tante altre storie. 

Il fantastico Parco Giardino Sigurtà

Con i suoi sessanta ettari di prati, laghi, boschi, fiori e il suo celebre labirinto di tassi, il Parco Giardino Sigurtà è stabilmente tra i giardini più premiati d’Europa e ogni anno richiama visitatori da tutto il mondo.

È nel corso dell’autunno che offre scenari spettacolari con il foliage di querce, ginkgo e aceri giapponesi e la fioritura inattesa di centomila tulipani. Aperto fino al 9 novembre; ulteriori informazioni sul sito www.sigurta.it.

 

 

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