Ad Attimis tra vallate, ruscelli e vigneti
Tre castelli, sedici sentieri e una festa dove i protagonisti sono i frutti dei boschi nella località sui Colli orientali del Friuli. Le frazioni sono speciali: Porzûs con il culto della Madonna e Racchiuso con i bellissimi affreschi di Thanner


Natura, storia, cultura e tradizioni millenarie: tre castelli e oltre 16 sentieri per oltre 40 chilometri di percorsi ciclo-pedonali su strade bianche, protetti dalle chiome di boschi secolari.
Ad Attimis, località dei Colli orientali del Friuli, a circa 15 minuti d’auto da Udine, facilmente raggiungibile anche con autobus dal capoluogo, da 55 anni la Proloco organizza la Sagra delle fragole e dei lamponi.
Una festa nella quale i protagonisti sono i frutti dei boschi delle Vallate del Malina, torrente che, assieme ad altri rii e ruscelli, rappresenta la ricchezza d’acqua del territorio, nelle cui acque cristalline vivono le trote fario, salmerino ed iridea.
Sei giorni di festa, dal 27 al 29 giugno e dal 4 al 6 luglio nel parco della Villa dei conti Attimis.

Un trionfo del gusto dolce e salato, in un tripudio di torte e gelati al lampone, con sperimentazioni di frico e risotto alle fragole ai quali si aggiungono le erbe selvatiche, come gli “urticions” , in italiano bruscandoli, sposati a vari tipi di menta, alle ortiche, al tarassaco e allo sclopit, in italiano Erba di Sileno.
Il tutto ben accompagnato dal corposo refosco dal peduncolo rosso, considerato il re tra i vini rossi friulani, e dal ramandolo, sontuoso passito derivato dal vitigno di verduzzo. Ma la sagra è anche musica di fisarmoniche, passeggiate fra le chiesette votive, nei boschi di castagni e querce (info: www.prolocoattimis.it).
Quattro frazioni
Quattro le frazioni che compongono il paese: Forame, Racchiuso, Porzûs e Subit, con numerose borgate per una progressione di territorio fino a 700 metri sul livello del mare.
Dell’antica possanza dei Castelli, il Superiore e l’Inferiore, restano solo ruderi. Il primo è citato già nel 1106, il secondo sorse fra il 1250 e1260. Dopo alterne vicende e proprietà la loro definitiva distruzione avvenne nel 1511 a causa del terremoto. I resti del Superiore sono oggi chiamati cjiscjeluz, cioè “piccoli castelli” , dell’Inferiore, resta il torrione.
È stato invece restaurato dopo il terremoto del 1976 il castello di Partistagno, edificio difensivo e residenza signorile di epoca feudale. Costruito intorno all’anno 1000 dai conti di Attimis e citato nel romanzo di Ippolito Nievo “Le confessioni d’un Italiano” .
Del complesso sono rimasti, rispetto dall’originaria costruzione, il mastio, la cisterna e il corpo di fabbrica occidentale, (le visite guidate possono essere prenotate al Museo archeologico). Accanto sorge la cappella di Sant’Osvaldo, già luogo di culto protoromanico.
L’aspetto attuale è riconducibile a interventi successivi, in particolare alla fine del XIII secolo quando venne abbellita con affreschi di artisti locali.

I tre castelli sono raggiungibili a piedi attraverso un piacevole sentiero nel sottobosco lungo circa due chilometri in lieve salita dal borgo di Faris.
Nella frazione Racchiuso vale la visita la chiesa di San Silvestro mirabilmente affrescata da Gian Paolo Thanner (1475-1555). La torre campanaria conserva una delle prime iscrizioni in lingua friulana datata 1448.
A circa 6 chilometri dal capoluogo, a 700 metri sul mare, si trova la frazione di Porzûs (www.porzus.it), luogo di culto della Madonna de Sesule, falcetto in italiano. Dove oggi sorge una cappella nel 1855 la Vergine apparve per tre volte ad una piccola contadina.
Qui a ferragosto di svolge la Festa della Meda, covoni di fieno, realizzati dopo la fienagione. Non lontano le Malghe di Porzûs, che sono però in comune di Faedis, ricordate per il tragico eccidio avvenuto nel febbraio del 1945. Vi persero la vita anche Guido Pasolini, fratello del celebre poeta Pier Paolo, e Francesco De Gregori, zio dell’omonimo cantautore romano.
Il museo archeologico racconta i feudi
Il Museo archeologico medioevale di Attimis racconta la vita nei castelli feudali. Il percorso spazia dalla storia delle fortificazioni alla caccia, con esposti reperti di ceramica, vetro, metallo e armi, accanto a una Madonna lignea datata metà del XIII sec.
Contatti: cellulare 349 3523528, www.museoattimis.it, info@museoattimis.it. Aperto la domenica anche il castello di Partistagno con visite guidate curate da archeologici e dalla conservatrice Laura Biasin.
Il mulino feudale aperto tutto l’anno
Il mulino feudale di Attimis è alla base della collina dei resti dei due castelli. L’edificio è rustico e non privo di fascino; restaurato recentemente, colpisce per il contrasto cromatico fra il colore scuro del pavimento ligneo e delle travature del soffitto e il candore delle murature dipinte a calce. Le sale, che vengono riscaldate con stufe, sono arredate con mobili antichi. La struttura è aperta tutto l’anno e ospita varie manifestazioni.
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