Da Van Gogh a Munch, Villa Manin si riempie d’artisti con la mostra curata da Goldin
Sono 130 le opere, provenienti da oltre 40 musei, che si potranno ammirare dall’11 ottobre nella rinnovata Esedra di Levante: un affascinante viaggio nell’arte con l’esposizione "Confini da Gauguin a Hopper"

Una mattinata elettrizzante a Villa Manin, a Passariano di Codroipo, dove in via del tutto eccezionale è stato possibile assistere, nella mattinata di lunedì 29 settembre, all’arrivo e allo svelamento dei capolavori dei principali maestri dell’arte mondiale dell’Ottocento e del Novecento: Friedrich, Turner, Manet, Monet, Degas, Pissarro, Van Gogh, Cézanne, Gauguin, Munch, Modigliani, Matisse, Mondrian, Bonnard, Hopper, Bacon, Giacometti, fino a Rothko e Kiefer.

Un viaggio nelle stanze delle meraviglie, che si potranno ammirare dall’11 ottobre nella rinnovata Esedra di Levante, ma anche un viaggio nell’affascinante percorso di preparazione e allestimento della mostra "Confini da Gauguin a Hopper", curata da Marco Goldin.

Assistiamo ai vari passaggi. Ogni capolavoro ritorna alla luce da casse che emergono attraverso una botola, fino al piano in cui ha inizio quella che sarà presto la mostra aperta al pubblico. Metodi e tecnologie di sicurezza e di conservazione tra le più innovative permettono di accogliere gioielli della pittura dal valore inestimabile.

Per ogni opera si crea un contradditorio. Viene immediatamente analizzata da una squadra di conservatori che attuano un’operazione di controllo insieme ai curatori del museo di provenienza, arrivati con il “condition report” sul tablet, ossia con la situazione del quadro al momento della partenza.

Il primo passaggio severo consiste nel controllare la corrispondenza dell’opera, ossia che la situazione alla partenza e all’arrivo siano invariate. Capita raramente di poter assistere a queste fasi così rigorose ed emozionanti. Una gestualità che esprime la bellezza e l’unicità del progetto espositivo che si potrà vivere solo in Friuli Venezia Giulia.

Il vicepresidente e assessore regionale alla cultura Mario Anzil ha commentato: «È una luce di rinascita per questo luogo magico di Villa Manin, reggia della Repubblica di Venezia, centro della produzione culturale della Regione e dell’Europa. Il binomio senza precedenti, dato dalla capitale culturale europea, per la prima volta transfrontaliera con Gorizia e Nova Gorica, a cui seguirà nel 2027 quella italiana individuata in Pordenone, testimonia il ruolo della Regione. Questa mostra rappresenta il lancio della cultura di frontiera, a metà strada tra visione politica e corrente letterario-artistica, che emozionerà il visitatore, aprendogli, tra realtà e fantasia, il campo dell’impossibile, reso possibile percorrendo l’Esedra rinnovata, dove contemplare, in un’occasione unica, opere messe insieme in una visione che è appunto quella di frontiera. La cultura è anche emozione».
Marco Goldin ha ripercorso le tappe dell’impresa curatoriale, intellettuale e organizzativa: «Un grande progetto che ha richiesto due anni e mezzo di lavoro insieme alla Regione Fvg e all’Erpac. Sono 130 le opere provenienti da oltre 40 musei prestatori, da tutto il mondo. Un progetto non banale, che nasce dalla parola confine, declinata al plurale».
Originale anche la narrazione data dal percorso: «Ho scelto di mettere insieme queste opere non con scansione cronologica. Già nella prima sala, il visitatore, attraverso cinque capolavori, percepirà una sorta di sommario del progetto che andrà a percorrere».
Un preludio d’insieme, prima di inoltrarsi stanza per stanza, confine per confine: «Potrà quindi tuffarsi nel viaggio meraviglioso della pittura, al principio scoprendo i confini legati alla propria immagine, gli autoritratti, da Van Gogh a Munch e a Gauguin; poi potrà scorgere le figure che si offrono allo spazio della natura, diventando esse stesse confine, ad esempio in Hopper. Tappa successiva sarà il confine come “altrove”, di cui Gauguin è il principale interprete, ma anche Van Gogh, Monet e Cézanne».
Il pianoterra dell’Esedra restaurata sarà invece dedicato a un'unica grande sezione, scandita in tre sottocapitoli dei confini naturali: «La montagna, il mare, il cielo. Attraverso tre grandi scansioni e attraverso un’infinità di capolavori si arriverà alla fine di questo viaggio ossia dentro il cielo che, anche dal punto di vista cosmogonico, tutto contiene».
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