Secoli d’arte e di reliquie nel cuore di Venezia
La Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, la più antica
di Venezia, custodisce una croce venuta da Gerusalemme


Attraversare il bianco setto marmoreo rinascimentale è un lusso quotidiano per chi frequenta Venezia. Trovarselo di fronte è una sorpresa per i turisti che percorrono le strette calli su cui si impone.
Ma non si tratta solo di un episodio artistico eclatante, bensì dell'accesso al complesso della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista.
Ossia a oltre sette secoli di arte, architettura e cultura che continuano a generare storie nuove e a raccontarne di ancora più antiche.
E non solo perché è, fra le Scuole ancora esistenti, la più antica di Venezia, ma perché la sua popolarità arriva da ben più lontano: dal Santo Sepolcro, dal quale, passando di mano in mano, giunse a Philippe de Mézières, gran cancelliere del regno di Cipro, che nel 1369 la donò alla Scuola che da allora la custodisce.
Una reliquia oggetto del culto della comunità nei secoli, che dal 1371 è rinchiusa in un reliquiario gotico di cristallo di rocca e argento dorato con decorazioni auree.
La venerazione popolare
E proprio in relazione alla straordinaria venerazione popolare dovuta ai miracoli attribuiti alla reliquia, i confratelli della Scuola decisero di ampliare la loro sede e chiamarono a raccolta i più autorevoli artisti. Anche perché, nel 1467, il Consiglio dei Dieci sancì la differenza tra le prime quattro Scuole veneziane e tutte le altre "scuole piccole": diventata Scuola Grande, San Giovanni Evangelista doveva essere dotata di una sede adeguata.
Fu allora che Pietro Lombardo realizzò lo scenografico portale che delimita il cortile esterno: un’opera inedita per la Venezia del tempo, che, con lesene e marmi preziosi, ritma lo spazio anche lungo i lati del campiello su cui si aprono le entrate della chiesa di fattura settecentesca e della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista.

E che Mauro Codussi realizzò, con ingegnose prospettive illusorie, lo spettacolare scalone (da poco restaurato grazie alla Fondazione Venetian Heritage). E, ancora, i più brillanti pittori della città realizzarono grandi teleri sui miracoli della reliquia della Croce: Gentile Bellini, Giovanni Mansueti, Vittore Carpaccio, Lazzaro Bastiani e Benedetto Diana (anche il Perugino, ma l'opera non si è conservata) crearono autentiche "fotografie" della Venezia dell'epoca, oggi conservate alle Gallerie dell'Accademia.
I dipinti di Tiziano
E sono lì anche gran parte dei dipinti che Tiziano e la sua bottega realizzarono all'inizio del Cinquecento per il soffitto della Sala dell’Albergo, mentre la “Visione di San Giovanni Evangelista” di Tiziano è ora presso la National Gallery of Art di Washington.
Nella Sala dell’Albergo (la stanza per le riunioni degli organi di governo della Scuola) sono rimasti però gli “Episodi dell’Apocalisse” con i quali Jacopo Palma il Giovane rivestì le pareti alla fine del Cinquecento e, nei due piani dell'edificio, molte altre opere che ne fanno un autentico museo.
E questo anche se le soppressioni napoleoniche misero a dura prova la Scuola, che, pur avendo perso il suo patrimonio, riuscì a salvare il suo bene più grande: la reliquia della Croce, custodita per decenni da famiglie veneziane.
Il riacquisto
Dopo lunghe e complesse trattative e un vero e proprio riacquisto da parte dei suoi confratelli, la Scuola fu riaperta nel 1856, ma solo nel 1929 anche la reliquia tornò al suo posto. Oggi la Scuola, rappresentata come fin dall'inizio da un Guardian Grande (l'economista Franco Bosello), continua la sua attività culturale e filantropica e a dialogare con istituzioni formative e sociali.
Ma la sua sontuosa sede è anche e soprattutto sede di convegni, concerti e incontri internazionali (come il G7 dei Ministri della Giustizia), visitata ogni anno da migliaia di persone provenienti da tutto il mondo.
Il venerabile oro che arrivò 655 anni fa
Seicentocinquantacinque anni fa. È datato 23 dicembre 1369 l’arrivo dei frammenti della Vera Croce alla Scuola di San Giovanni Evangelista, che nei secoli ne ha fatto il suo simbolo identitario.
Nel segno di una storia che continua anche quest’anno il 23 dicembre alle ore 18 proporrà un concerto pubblico con ingresso libero, con l’intento di ricordare l’arrivo della reliquia e per concludere le intense attività del 2024.
Aperture anche durante le festività
La Scuola Grande San Giovanni Evangelista apre al pubblico nelle giornate in cui non ospita attività congressuali, quindi solitamente il sabato, la domenica e talvolta il lunedì (i prezzi: ingresso 8 euro; tour guidato euro 15).
Saranno numerose le aperture nel corso di dicembre, anche durante la Festività. I giorni di accesso si possono verificare nel sito internet costantemente aggiornato: www.scuolasangiovanni.it.
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