I Pinguini sul palco di Treviso: «Promettiamo uno show pieno di magia»

Unica data a Nordest (sold out da settimane) sabato 14 giugno per la band bergamasca, all’ippodromo 40 mila fans: «Veniamo dalla musica sudata e suonata nei club, senza fronzoli. Siamo diversi da qualsiasi altro progetto di tendenza»

Tommaso Miele
I Pinguini Tattici Nucleari sabato 14 giugno sul palco di Treviso
I Pinguini Tattici Nucleari sabato 14 giugno sul palco di Treviso

Sold out da settimane e unica data a Nordest: l’Arena della Marca (Ippodromo di Treviso-Villorba) è pronta ad accogliere i Pinguini Tattici Nucleari, tornati sui palchi con il “Tour Stadi 2025”.

Dopo la partenza dall’Arena di Reggio Emilia e due serate a San Siro, la band capitanata da Riccardo Zanotti porterà il meglio del repertorio, a iniziare dai brani dell’ultimo album “Hello World”, a 40 mila fan che invaderanno il capoluogo della Marca sabato14 giugno (inizio alle 21) per intonare “Giovani wannabe”, “Ridere” e “Pastello bianco”, tra le altre.

«Gli ultimi cinque anni sono stati idilliaci», sottolinea come consuetudine a una voce il gruppo. «Questo show è ancora più magico dei precedenti, e non mancano gli effetti speciali. È bene specificare però che accompagnano la musica, senza offuscarla».

Un progetto sfidante, quello dei Pinguini: una macchina produttiva che guarda oltre i confini italiani, spingendo verso nuovi standard, fondendo musica, tecnologia e immaginazione in un’esperienza immersiva con effetti ed elementi scenici simili a quelli delle cerimonie olimpiche. «La nostra forza sta nel differenziarci. Siamo diversi da qualsiasi altro progetto di tendenza: una band di provincia, che parla della vita di tutti i giorni, si esprime sui temi che più gli stanno a cuore e vive in modo tranquillo», aggiungono i Pinguini. «Non c’è trucco, solo magia. Sulla carta, non dovremmo avere successo. È un po’ come quella vecchia massima del calabrone che non è anatomicamente costruito per volare. Ma lui non lo sa, e vola lo stesso. Ecco, i pinguini volano come calabroni».

A tenere insieme aspetto scenico e concettuale è il cuore tematico di “Hello World”, l’album da cui lo show prende il nome: il disco - e di riflesso il tour - esplora il rapporto tra umanità e intelligenza artificiale, coscienza ed elaborazione, sentimenti veri e simulati. «Veniamo dalla musica sudata e suonata nei club, senza fronzoli. Col tempo abbiamo capito però che uno spettacolo, soprattutto se si tiene in uno stadio, non può limitarsi alla sola musica. Per quanto sia il punto centrale», concludono i sei ragazzi bergamaschi. 

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