Il postino di Van Gogh e altri 90 capolavori nella mostra-evento di Udine

A Udine dal 30 gennaio 2026 e fino al 30 agosto 2026 Casa Cavazzini, il museo d’arte moderna e contemporanea cittadina, ospiterà la grande mostra “Impressionismo e modernità. Monet, Van Gogh, Picasso, Kandinsky, Magritte. Capolavori dal Kunst Museum di Winterthur”. Prevendite dal 28 luglio

Elena Commessatti
Il postino Joseph, ritratto da Van Gogh nella sua uniforme, giacca blu, cappello con visiera con la scritta Postes
Il postino Joseph, ritratto da Van Gogh nella sua uniforme, giacca blu, cappello con visiera con la scritta Postes

Ho fatto i ritratti di un’intera famiglia, quella del postino del quale avevo già disegnato la testa, l’uomo, sua moglie, il bambino, il ragazzino, e il figlio di sedici anni, tutti dei personaggi e molto francesi, sebbene il primo abbia l’aspetto di un russo”.

Vincent van Gogh scrive queste parole in una lettera del 1888. Parla di una famiglia speciale per lui; quelli che furono probabilmente gli unici amici che ebbe ad Arles. Il più importante di questi amici è il postino Joseph, ritratto nella sua uniforme, giacca blu, cappello con visiera con la scritta Postes, il volto barbuto. È lui l’immagine simbolo di uno degli eventi culturali decisivi del 2026, a Nord Est e in in Italia.

A Udine dal 30 gennaio 2026 e fino al 30 agosto 2026 Casa Cavazzini, il museo d’arte moderna e contemporanea cittadina, ospiterà la grande mostra “Impressionismo e modernità. Monet, Van Gogh, Picasso, Kandinsky, Magritte. Capolavori dal Kunst Museum di Winterthur”, un progetto internazionale che porta in Friuli Venezia Giulia 91 opere dei grandi artisti moderni europei.

La vendita dei biglietti aprirà lunedì 28 luglio (www.vivaticket.com). Vedremo anche Pissarro, Sisley, Mondrian, Ernst, Klee e de Chirico.

La mostra è curata da David Schmidhauser, capo curatore del Kunst Museum di Winterthur, e da Vania Gransinigh, direttrice di Casa Cavazzini. L’esposizione è prodotta da PromoTurismoFVG, Comune di Udine e MondoMostre.

Una storia di coraggio

«Questo progetto – dice Schmidhauser – racconta una storia di coraggio: il coraggio degli artisti che hanno sfidato le convenzioni e quello dei collezionisti che hanno saputo riconoscerne la forza innovativa».

«È un orgoglio – riflette Konrad Bitterli, direttore del prestigioso museo svizzero – presentare opere del modernismo classico provenienti da queste ricche collezioni. I dipinti e le sculture di grande rilievo sono veri ambasciatori della città di Winterthur, che custodisce altri tesori. Speriamo che questi capolavori raffinati possano incantare e ispirare i numerosi visitatori».

Dialogo tra patrimoni

Questa batteria di eccezionali opere entrerà in dialogo con il già ricco patrimonio artistico di Casa Cavazzini, che vanta anche la Collezione Astaldi, contenente pezzi di de Chirico e di suo fratello Alberto Savinio, perfetto intreccio con i prestigiosi arrivi svizzeri.

Un altro pezzo memorabile è Le Boulevard Montmartre, di Camille Pissarro. L’artista dipinse diverse vedute del boulevard da una finestra, catturando vari momenti della giornata e condizioni atmosferiche, con lo scopo di mostrare come la luce e il colore influenzano la percezione della scena urbana. Questa scena, spettacolare, del 1897 , riguarda un martedì grasso, al calare del sole.

Le Boulevard Montmartre, di Camille Pissarro
Le Boulevard Montmartre, di Camille Pissarro

La storia del Kunst è interessante.

Alla fine dell’Ottocento, quando l’impressionismo stava ancora lottando per essere riconosciuto nei grandi musei europei, Winterthur fu tra le prime città a scommettere su questa nuova pittura. Opere di artisti come Vincent van Gogh, Claude Monet, Camille Pissarro, Alfred Sisley e Pierre Bonnard entrarono nella collezione, anticipando le tendenze che molti musei avrebbero seguito solo decenni più tardi.

La svolta del Novecento

La vera svolta avvenne con il ’900: con straordinario intuito, il museo iniziò ad acquisire opere di artisti che stavano riscrivendo le regole dell’arte. Dai cubisti Georges Braque, Juan Gris, Fernand Léger, agli astrattisti come Piet Mondrian e Theo van Doesburg, fino ai protagonisti del surrealismo come Max Ernst e René Magritte. Fondamentale il contributo di importanti collezionisti privati: molte delle opere esposte oggi provengono da donazioni di famiglie e appassionati. Grazie a questa sinergia tra museo e comunità, Winterthur è diventata un riferimento per l’arte moderna in Europa.

Il percorso della mostra

Articolato il percorso espositivo a Casa Cavazzini. Da pezzi eccezionali come il Joseph Roulin a Monet, Pizzarro, Sisley e Bonnard, per raccontare l’Impressionismo e il Post-impressionismo, si passa al Cubismo con Braque, Gris, Picasso e Léger. Dall’Astrattismo, – in mostra anche Mondrian e Arp, e pure la bravissima Sophie Taeuber-Arp – si arriva al Surrealismo con Magritte, “Le monde perdu” (1928), e poi Ernst, Tanguy, Klee, e de Chirico con “Autoritratto con la tavolozza” (1924). —

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