A Trieste la mostra su Tolkien: tra manoscritti e lettere rivive la Terra di Mezzo
L’allestimento al Salone degli Incanti dedicato al padre del Signore degli Anelli. In esposizione memorabilia e fotografie dell’autore: si potranno confrontare le copertine di 800 libri

La toga accademica indossata dal professor John Ronald Reuel Tolkien negli anni di insegnamento a Oxford e le copie di prova non ancora corrette dei suoi libri rappresentano gli elementi unici che caratterizzano la tappa triestina della mostra “Tolkien-Uomo, professore, autore” al via il 19 settembre al Salone degli Incanti.
A differenziare il percorso allestito negli spazi dell’ex Pescheria da quelli presentati a Roma, Napoli, Torino e Catania ci sono anche – nella sezione quadri – delle illustrazioni extra realizzate da David Wenzel, autore delle tavole del libro Lo Hobbit.
«Alla tappa di Trieste abbiamo sempre tenuto perché c’era un legame speciale tra Tolkien e Joyce», ha osservato nella presentazione Oronzo Cilli, curatore della mostra dedicata al padre del Signore degli Anelli.
Come si può già capire dal titolo, la mostra mette al centro l’uomo, prima che l’autore. Per capire J.R.R. Tolkien, bisogna preliminarmente capire chi era John Ronald Reuel Tolkien (o semplicemente Ronald, come veniva chiamato in casa) con tutte le sue sfaccettature.

«Tutto parte dal linguista e filologo – ha spiegato Cilli –, ma come potevamo raccontarlo in una mostra? Abbiamo prima di tutto creato una grande sala con 800 edizioni dei suoi libri, tradotti in 51 lingue e pubblicati in 71 Paesi. Dall’armeno al latino, passando per il cinese, attraverso le copertine possiamo vedere come le diverse culture hanno affrontato l’opera di Tolkien».
La conoscenza della vita e l’immersione nell’universo creato da Tolkien si realizzano, quindi, mediante un articolato percorso espositivo tra manoscritti autografi, lettere, memorabilia, fotografie e opere d’arte nate dalle visioni letterarie di un autore unico e poliedrico. «Uomo del suo tempo, linguista e filologo, il Professore di Oxford viene raccontato nella sua complessità artistica e umana», si legge nella presentazione.

E particolare rilevanza viene data anche al suo rapporto con l’Italia: «Sono innamorato dell’italiano, e mi sento alquanto sperduto senza la possibilità di provare a parlarlo», ha scritto Tolkien in una sua lettera. Nella rassegna non mancano poi le testimonianze del viaggio a Venezia e Assisi nel 1955; così come i tanti contatti, diretti e indiretti, con studiosi e intellettuali del nostro Paese.
Spazio viene dato anche agli adattamenti cinematografici, vecchi e nuovi: dal film d’animazione di Ralph Bakshi, alla trilogia “Il Signore degli Anelli” di Peter Jackson, capace di rappresentare sul grande schermo una delle saghe più ambiziose e popolari della letteratura mondiale e che, di fatto, ha fissato l’immagine della Terra di Mezzo e dei suoi protagonisti in maniera definitiva.
All’interno della mostra un’esposizione nell’esposizione celebra l’influenza visiva dell’universo tolkieniano attraverso cento opere originali, per la gran parte pubblicate e realizzate da 39 tra i più celebri artisti del mondo tolkieniano e dell’arte fantasy tout court. Tra questi spiccano i fratelli Hildebrandt, Chris Achilleos, Ted Nasmith, Alan Lee, Linda e Roger Garland e David T. Wenzel.
Questo percorso inter-espositivo, curato da Davide Martini, segue un filo cronologico dalle prime illustrazioni de Lo Hobbit fino alla fine del XX secolo, ripercorrendo la cosiddetta Golden age dell’arte ispirata all’immaginario di Tolkien e presentando alcune delle opere più iconiche dei principali illustratori di questo genere artistico.
Date e prezzi
La mostra “Tolkien-Uomo, professore Autore” allestita al Salone degli Incanti sarà aperta dal 19 settembre all’11 gennaio dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18, mentre al sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 20 (chiuso il lunedì e il 25 dicembre). Il biglietto intero è di 10 euro ma sono previste diverse riduzioni e formule d’accesso.
Promossa dal Ministero della Cultura con la collaborazione dell’Università di Oxford,la retrospettiva è realizzata da Cor-Creare Organizzare Realizzare con l’associazione Costruire Cultura.
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