Riflettere sulla crisi climatica: chiude la Biennale Architettura 2025 con quasi 300 mila biglietti venduti

L’edizione più vista di sempre, considerata anche l’alta partecipazione di visitatori alla pre-apertura. Il successo del curatore, Carlo Ratti: «Dobbiamo fermare il consumo di suolo e adattare il patrimonio costruito alle nuove condizioni ambientali, correggendo gli errori del recente passato»

La redazione

Si è chiusa domenica 23 novembre 2025, la 19esima Mostra Internazionale d’Architettura Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva. a cura di Carlo Ratti, con 298mila biglietti venduti (+5% sul 2023), cui si aggiungono le 17.584 presenze durante i giorni di pre-apertura. Diventa così la Biennale Architettura più vista di sempre considerata l’alta partecipazione di visitatori in pre-apertura rispetto all’edizione record del 2021.

Nel segno di Ratti

«Sono molto contento del successo della Biennale Architettura – dice il curatore Carlo Ratti – anche il Public Programme ha registrato un’adesione straordinaria, con centinaia di workshop che hanno costantemente animato lo Speakers’ Corner all’Arsenale. Migliaia di partecipanti si sono alternati sul palco, uniti dal richiamo dell’intelligenza collettiva — tema centrale di questa edizione. Eppure, la vera eredità di una Biennale non si misura nella popolarità immediata, ma in ciò che resta nel tempo. Propongo quindi due criteri. Il primo riguarda l’impatto sulla pratica architettonica. Il tema di quest’anno ci invita a mobilitare ogni forma di intelligenza a nostra disposizione per affrontare un clima che cambia. Dobbiamo fermare il consumo di suolo e adattare il patrimonio costruito alle nuove condizioni ambientali, correggendo gli errori del recente passato. Se questi principi troveranno spazio nella pratica professionale nei prossimi anni, allora potremo considerare questa edizione davvero riuscita. La seconda eredità riguarda la natura stessa di una Biennale. In un’epoca segnata da comunicazioni istantanee, non basta più esporre opere: è necessario creare luoghi in cui possa emergere nuova conoscenza. Da questa convinzione nasce l’approccio del “Laboratorio” che ha guidato il lavoro di quest’anno: un ecosistema creativo in cui architetti, scienziati, filosofi, chef, programmatori, agricoltori e molte altre figure professionali hanno potuto incontrarsi e collaborare. Il successo di questa edizione è merito di tutti loro, che hanno accettato una sfida audace e sperimentale, oltre i confini della propria pratica quotidiana. Ringrazio infine due fantastici team: il mio team curatoriale e il team della Biennale di Venezia, presieduto da Pietrangelo Buttafuoco: insieme abbiamo condiviso una splendida avventura!”»

Così il Presidente Pietrangelo Buttafuoco ha commentato i risultati: «In questi mesi ricercatori, addetti ai lavori, famiglie si sono dati appuntamento nelle sedi delle Corderie dell’Arsenale e dei Giardini della Biennale di Venezia per celebrare – con la Mostra di Architettura di Carlo Ratti cui va il grazie – un momento di conoscenza e di crescita partecipata. I progetti in Mostra e le iniziative di GENS Public Programme hanno fornito ai visitatori strumenti preziosi alla lettura dei nostri tempi complessi. Salutata da uno smagliante successo di pubblico – anche considerata la chiusura per restauro del Padiglione Centrale ai Giardini, che sarà restituito rinnovato per la Biennale Arte 2026 - da questo momento la Mostra Internazionale di Architettura si consegna e appartiene dunque al Futuro, il tempo di tutti noi, Gens dotati di Intelligenza».

Il pubblico

Il pubblico proviene per il 50% dall’estero e per il 50% dall’Italia. Rilevante la presenza dei giovani e degli studenti under 26 che sono stati più di 84.000, pari al 28% dei visitatori totali. I partecipanti al Progetto Categorie Fragili per la Biennale Accessibile sono stati 996 (71 gruppi). Il dato conferma la costante attenzione della Biennale ad attività legate all’accessibilità del patrimonio culturale e in particolare delle arti contemporanee nei confronti di persone con disabilità o in situazioni di disagio sociale o emarginazione.

Biennale per il Sociale

Tre detenuti degli istituti penitenziari di Venezia, Padova e Treviso hanno preso parte alla Biennale Architettura 2025, svolgendo attività lavorative inserite in un progetto pluriennale della Biennale di Venezia, realizzato in collaborazione con le carceri veneziane e con l’associazione Seconda Chance, che opera nell’ambito di un protocollo ufficiale con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia. L’iniziativa, fondata sui principi costituzionali della rieducazione e del reinserimento sociale, offre ai detenuti opportunità di lavoro temporaneo come parte integrante del loro percorso di recupero.

 

Effetto mediatico

Sono 2.351 i giornalisti accreditati solo nei giorni di pre-apertura, di cui 1.345 giornalisti rappresentanti di tutte le più importanti testate internazionali, generaliste e specializzate. A questi si aggiungono i giornalisti via via accreditatisi durante i mesi di Mostra provenienti da agenzie, televisioni, radio, quotidiani, periodici, testate online.

La rassegna stampa riporta un’attenzione estesa a tutte le aree geografiche, con oltre 3.000 articoli cui si aggiungono i numerosi servizi e speciali su TV, radio, riviste specializzate e piattaforme online internazionali.

 

I numeri della mostra

758 Architetti invitati alla Mostra Internazionale

303 Progetti partecipanti alla Mostra Internazionale

2 Progetti Speciali:

Padiglione Arti Applicate in collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra con il progetto On Storage

Forte Marghera, polveriera austriaca con il progetto Margherissima di Nigel Coates,

con Michael Kevern, Guan Lee, John Maybury e Jan Bunge

 

Leoni e premi

Il Leone d’Oro alla Carriera e il Leone d’Oro Speciale alla Memoria, attribuiti su proposta del Curatore, sono stati consegnati rispettivamente alla filosofa statunitense Donna Haraway, e all’architetto, progettista e designer italiano Italo Rota (2 ottobre 1953 – 6 aprile 2024).

La Giuria Internazionale, presieduta da Hans Ulrich Obrist, curatore, critico e storico dell'arte svizzero, Direttore Artistico della Serpentine di Londra, con l’italiana Paola Antonelli, Senior Curator del Dipartimento di Architettura e Design, nonché Direttrice fondatrice del settore Ricerca e Sviluppo del Museum of Modern Art (MoMA) di New York; e Mpho Matsipa, architetta, docente e curatrice sudafricana, ha deciso di attribuire così i premi ufficiali:

  • Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale al Regno del Bahrain
  • Due menzioni speciali come Partecipazione Nazionale alla Santa Sede e alla Gran Bretagna
  • Leone d’Oro per la miglior partecipazione a Canal Café (Diller Scofidio + Renfro, Natural Systems Utilities, SODAI, Aaron Betsky, Davide Oldani)
  • Leone d’Argento per una promettente partecipazione a Calculating Empires: A Genealogy of Technology and Power Since 1500 (Kate Crawford, Vladan Joler)
  • 2 menzioni speciali alle partecipazioni Alternative Urbanism: The Self-Organized Markets of Lagos (Tosin Oshinowo, Oshinowo Studio) e Elephant Chapel (Boonserm Premthada)

Educational

Sono stati 52.383 (3.205 gruppi) i partecipanti alle attività educational e ai servizi di visite guidate.

29.685 i giovani e gli studenti che hanno partecipato alle attività educational

1.376 gruppi

4.961 insegnanti coinvolti nelle attività educational in sede espositiva

2.021 insegnanti che hanno partecipato alle preview dedicate

660 scuole partecipanti di cui:

52 scuole dell’infanzia

141 scuole primarie

50 scuole secondarie di primo grado

417 scuole secondarie di secondo grado

Il 79% dei giovani partecipanti alle attività educational proviene dall’Italia.

 

Visite Guidate

22.698 adulti e pubblico che hanno partecipato alle visite guidate (+22% rispetto al 2023)

16.702 il pubblico organizzato (+17% rispetto al 2023)

5.996 i partecipanti alle visite guidate a partenza fissa o family friendly
1.829 i gruppi

 

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