Tara Dragaš, la stella azzurra della ginnastica ritmica
Determinazione, talento e passione: il percorso verso i Mondiali di Rio della stella friulana della ritmica

Sguardo limpido, sorriso spontaneo e tanta, tanta determinazione. A Tara Dragaš, la nuova stella della ginnastica ritmica mondiale, sono bastate poche parole scambiate con i giornalisti della redazione del Messaggero Veneto per farsi conoscere e apprezzare.
Del resto per sostenere quotidianamente otto ore di allenamento dedicando alla scuola – ha terminato la quarta al liceo scientifico privato “Volta” di Udine con ottimi risultati – tutto il tempo che resta, servono le idee chiare e la voglia di dedicarsi totalmente alla propria grande passione.

«I sacrifici non mi pesano – ci ha detto – ho scelto di fare la ginnasta e fanno parte della mia vita». Reduce una prima parte di stagione esaltante (bronzo alla World Cup di Baku al nastro, quinto posto agli europei di Tallin, bronzo alla palla e oro al nastro alla World Cup di Milano e, solo pochi giorni fa, bronzo alla palla e argento alle clavette alla World Challenge Cup di Cluj-Napoca) e proiettata verso i Campionati del Mondo di Rio De Janeiro dove spera di andare ancora a medaglia, la diciottenne Tara ha trovato il tempo per fare visita al nostro giornale portando con sé le tantissime medaglie vinte solo nel 2025.
Predestinata
Ad accompagnarla la mamma-allenatrice Spela che a Tara ha trasmesso, oltre ai tratti somatici, la spigliatezza e, certamente, la caparbietà.
«Tara appartiene da sempre a questo mondo – ha raccontato – e fin da piccolissima ha fatto di tutto per accompagnarmi in pedana durante le gare e gli allenamenti. Addirittura una volta, ed era molto piccola, visto che i posti nel van erano tutti occupati, ha provato a nascondersi nel bagagliaio pur di venire in trasferta. In questi anni ha lavorato molto fino ad arrivare a essere fra le migliori, ma la ritmica ce l’ha nel sangue».
Cresciuta nell’Asu Udine dove tutt’ora milita, ha avuto in Alexandra Agiurgiuculese, di sei anni più grande, il proprio riferimento e, dopo aver vinto molto a livello giovanile, l’anno scorso ha debuttato nella categoria senior.

I successi
Ma è quest’anno che Tara ha spiccato il salto fra le grandi dimostrando di essere a un passo dalla medaglia olimpica e compagna d’azzurro Sofia Raffaeli con la quale condivide le gare internazionali formando la coppia in assoluto più forte nel panorama mondiale.
Il 2025 le ha portato anche l’ingresso nella Polizia di Stato con il gruppo delle Fiamme Oro. Fortissima nei giri e carismatica nell’interpretazione delle musiche scelte, Tara ha incantato il pubblico internazionale e soprattutto quello accorso al Forum di Assago: oltre cinquemila persone l’hanno accolta come una pop star. «Vincere a Milano è stato incredibile – ha detto Tara –; se durante l’esercizio il pubblico non l’ho sentito, quando ho terminato l’esecuzione con la posa finale ho avvertito il boato dei tifosi tutto assieme ed è stato davvero emozionante».
Musica nel sangue
Ad affascinare il pubblico è anche l’interpretazione che Tara dà della musica, come per la canzone serbo-montenegrina Vranjanka alla palla o per “Cria da Ivete” della cantante brasiliana Ivete Sangalo al nastro, un omaggio alla nazione che ospiterà i mondiali fra tre settimane.
«Da parte paterna – ha sottolineato Spela – Tara ha origini serbo-montenegrine e proprio il padre, che è attore e musicista, le ha trasmesso la capacità di sentire la musica, in particolare quella balcanica che riesce a interpretare in maniera superba».
Il futuro
Nel suo immediato futuro ci sono i Mondali, dal 20 al 24 agosto: «Non sento tanto la tensione – ha precisato l’atleta – ma solo la felicità di potervi partecipare. Lavorerò in queste settimane per perfezionare i miei quattro esercizi e affrontare la competizione al meglio. Il grande sogno è quello a cinque cerchi: vincere una medaglia olimpica è il massimo cui posso ambire».
Anche per il lungo termine la ginnasta friulana, che parla sette lingue: italiano, sloveno, croato, serbo, inglese, spagnolo e russo, non ha dubbi: «Dopo la maturità mi iscriverò all’università, probabilmente nella facoltà di Lingue straniere, poi mi piacerebbe un futuro nella Polizia di Stato. Ho già il brevetto di tiro». La prima tappa, quella mondiale, è a un passo e i presupposti per stupire ancora il mondo della ritmica ci sono tutti.
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