Serie A e Nazionale, Bobo Vieri dice tutto: «Ad oggi l’Inter è la più forte»

Intervista all’ex centravanti azzurro: «Non sono d’accordo con chi dice che si gioca troppo. Nel nostro campionato Modric gioca con la sigaretta in bocca, De Bruyne farà grandi cose»

Massimo Meroi
Vieri durante la presentazione della tappa di Lignano della sua Bobo Summer Cup
Vieri durante la presentazione della tappa di Lignano della sua Bobo Summer Cup

Sincero, schietto, diretto. Christian Vieri, per tutti Bobo, fa le carte al prossimo campionato facendo una premessa. «Manca ancora un mese alla fine del mercato, i valori sulla carta potrebbero essere stravolti». E allora via con il botta e risposta che coinvolge la Serie A e la Nazionale, il calcio di oggi e quello dei suoi tempi, con qualche spruzzata di Nord Est con la “reginetta” Udinese, il Venezia dove giocò a inizio carriera, il Padova e la Triestina.

Vieri, come si vedrebbe nel calcio di oggi?

«Alla grande. Prenderei molte meno botte, niente entratacce da dietro, zero gomitate e zero sputi. Il calcio è cambiato, come del resto tutti gli sport. Io sono un patito della Nfl, ci sono meno contatti, stesso discorso per la Nba. Si cerca di valorizzare lo spettacolo. E poi diciamolo: i difensori di oggi non sanno marcare come quelli dei miei tempi».

È d’accordo con chi protesta perché si gioca troppo?

«No. Il Mondiale per club è stata una novità molto positiva. Sono andato a vedere un paio di partite, stadi pieni, atmosfera incredibile. C’è sempre fame di calcio, la gente spende soldi per viaggi e biglietti. E poi non dimentichiamoci dei grandi montepremi che possono aiutare i club a risanare i bilanci».

Inter e Juve, impegnate nel Mondiale, hanno cominciato la preparazione una settimana fa. Potrebbero pagare dazio all’inizio del prossimo campionato?

«Non si può sapere. Ho sentito l’altro giorno una dichiarazione molto interessante di Maresca: la Premier partirà a Ferragosto e lui ha detto che arriverà a quel giorno facendo una settimana tipo di allenamenti. Sono il primo a dire che i calciatori hanno bisogno di un mese di stop perché altrimenti si spaccano, ma bisogna adeguarsi in qualche modo al nuovo calendario».

Facciamo un passo indietro: come valuta la scorsa stagione dell’Inter che alla fine è rimasta a mani vuote?

«Rispondo con una domanda: chi non firmerebbe per arrivare a fine aprile stando in corsa su tre fronti? E quando sei lì come fai a scegliere? Chi ragiona in maniera diversa fa discorsi non da bar, ma da bar marci. Le grandi squadre giocano per vincere tutte le partite».

Le voci di una possibile partenza di Inzaghi hanno condizionato l’Inter nella finale di Champions?

«Assolutamente no. Sono discorsi senza senso. Ma voi pensate che durante il riscaldamento di Monaco Barella e Thuram pensavano: “Oddio il mister andrà via”? A me non fregava niente di cosa avrebbe fatto Cuper. I calciatori vanno in campo e pensano solo a vincere le partite».

Il mercato, a parte il Napoli, è ancora abbastanza bloccato. Qual è al momento la squadra favorita?

«A oggi secondo me quella dell’Inter è ancora la rosa più forte. Poi questo non vuol dire che vincerà lo scudetto. E comunque da qui al 1º settembre può cambiare tutto».

Lookman sarebbe il giocatore giusto per l’Inter?

«A dire il vero sarebbe un grande acquisto per qualsiasi squadra. Salta l’uomo, da tre anni va in doppia cifra».

L’Inter potrebbe giocare con il tridente Thuram-Lautaro-Lookman?

«Assolutamente sì. Sapete chi sono quelli che non possono giocare assieme? Quelli scarsi».

Che idea si è fatto di Lucca? Come lo vede al Napoli?

«In questo momento malissimo perché immagino stia soffrendo come una bestia la preparazione di Conte. Lo scorso anno ha fatto 12 gol a Udine. Il mister lo porterà a un livello fisico ideale, quando starà bene toccherà a lui dimostrare quello che vale».

Il Milan ha deciso di ripartire in panchina con Allegri...

«Ha scelto l’esperienza. A Milanello hanno esposto il cartello lavori in corso. Sono andati via due grandi giocatori come Theo Hernandez e Reijnders, vediamo come completeranno la squadra».

In Italia sono arrivati due top come Modric e De Bruyne, ma a fine carriera.

«Scrivete così: Bobo dice che Modric in rossonero giocherà con la sigaretta in bocca. De Bruyne soffrirà un po’ all’inizio la preparazione, ma tornerà ad avere gli addominali e farà grandi cose».

Gasperini alla Roma. L’ambiente gli chiederà lo scudetto nel giro di due anni...

«Ma no, non vincono da una vita. Quello che è certo è che hanno un grande allenatore e prendendolo sapevano che si portava in casa uno che brontola un po’. Di sicuro la Roma è la squadra che mi incuriosisce di più».

Retegui ha scelto i soldi degli Emirati, Kean è rimasto alla Fiorentina. Queste scelte condizioneranno i due giocatori in vista del Mondiale?

«No. Guardate che il campionato in Arabia è più competitivo di quanto si pensi, ormai sono tanti i calciatori europei che giocano là. Se dipendesse da me li farei giocare assieme in Nazionale. Diciamo che sono 25 anni che non abbiamo punte, ora che ci sono facciamole giocare. Kean forse è più pronto a livello internazionale, ma anche Retegui è forte».

Restando in tema di attaccanti il Milan ha mandato Camarda al Lecce, l’Inter si terrà Pio Esposito. Due scelte diverse.

«L’interista è reduce da una stagione allo Spezia e credo che con Chivu giocherà parecchio. Camarda, dopo un anno in Under 23, ha bisogno di giocare un campionato in A da protagonista per misurarsi».

Negli ultimi anni la Nazionale sta cambiando in continuazione ct. Ora tocca al suo amico Gattuso.

«Dobbiamo renderci conto che il livello medio degli avversari si è alzato di molto. Non esistono più le squadre a cui segnavi cinque gol».

Che campionato farà l’Udinese?

«Quella dei Pozzo è una squadra che il suo lo fa sempre. Può incappare in una stagione-no come quella di due anni fa, ma l’obiettivo lo porta sempre a casa e soprattutto valorizza tanti giocatori. A Udine non c’è pressione, per i giovani è la piazza ideale».

A Trieste piangono, invece...

«Mi dispiace. Purtroppo in Serie C sono tante le squadre con difficoltà economiche. A Trieste feci l’esordio in azzurro contro la Moldavia e segnai. Stadio bellissimo».

Molti ex calciatori della sua generazione fanno gli allenatori: Cannavaro, Grosso, Nesta, Inzaghi.

«Pippo è il miglior allenatore della storia della Serie B. Sono convinto che vincerà il campionato con il Palermo e poi in A resterà in Sicilia. Tra le favorite vedo anche il Venezia, pure Stroppa è una garanzia».

L’ha mai sfiorata l’idea di fare l’allenatore?

«Ho il patentino di Uefa B, ma oggi il mio pensiero quando mi alzo è portare le mie bambine a scuola».

“Sono più uomo io di tutti voi messi assieme”, disse a Euro 2004 rivolgendosi alla platea dei giornalisti. Pentito?

«No, io sono uno schietto e se sbaglio lo ammetto. Quando giocavo male mi davo 4 in pagella da solo, non mi serviva leggere i giornali. Allora scrissero che avevo litigato con Buffon: una bugia enorme».

Qui a Lignano avete giocato a padel. Sinner, invece, gioca a tennis. Un pensiero su di lui?

«Lo adoro. Un fuoriclasse assoluto, vediamo di godercelo e non rompiamogli le scatole dicendo che non paga le tasse in Italia e altre amenità come il fatto che non è italiano. Ieri mattina qui a Lignano ho incrociato un austriaco che mi ha detto: “Che ne pensa del nostro Sinner”. Gli ho risposto: “Calma amico, Sinner è italiano, è nostro, non tuo”». 

Riproduzione riservata © il Nord Est