La nuova sfida di Jimmy Spithill alla RedBull Academy di Monfalcone: «Arriveremo in alto»

Il supercampione ex Luna Rossa ingaggiato dalla RedBull Academy di Monfalcone: «Il foiling ha cambiato il mondo, il Sailing Gp come la F1»

Roberta Mantini
Il velista Jimmy Spithill lavora per il progetto Red Bull
Il velista Jimmy Spithill lavora per il progetto Red Bull

Jimmy Spithill osserva da vicino l’evoluzione della vela ad alte prestazioni, tra nuove tecnologie, giovani talenti e competizioni sempre più spettacolari. Il campione riflette sul cambiamento del ruolo del velista, sul futuro del foiling e sul potenziale italiano, commentando anche il modello formativo della Red Bull Sailing Academy che verrà inaugurato a Monfalcone il 5 luglio e sarà la base dell’Italian Sailing Gp. E Jimmy Spithill ci sarà.

In che modo la Red Bull Sailing Academy può rivoluzionare la formazione dei giovani nel mondo della vela ad alte prestazioni?

«È l'accademia di vela più avanzata al mondo: dispone di strutture e risorse di grande qualità, sia in acqua che a terra. È guidata dalla tecnologia e dall’innovazione: si lavora su salute e benessere, analisi dei dati, utilizzo di simulatori e collegamento diretto con il team Red Bull Italy SailGP. Fornisce agli atleti che faranno parte del programma tutto ciò di cui hanno bisogno per avere successo e trovare ispirazione».

Quali sono le competenze “non veliche” più importanti che un giovane velista dovrebbe sviluppare oggi?

«Forma fisica, salute e benessere, pianificazione, organizzazione, leadership e la capacità di analizzare in modo approfondito a terra i propri allenamenti e le regate in acqua».

Ha identificato un “metodo Red Bull” nella formazione? In cosa si differenzia dai programmi più tradizionali?

«È un metodo che non lascia nulla al caso e non dà nulla per scontato. Si cerca il miglioramento ogni giorno, non importa quanto piccolo o in quale ambito. Se li sommi tutti, è questo che ti dà un vantaggio competitivo».

Come pensa sia cambiato il ruolo del velista professionista negli ultimi 20 anni?

«Non basta più essere “un buon velista”: devi essere un atleta straordinario, in grado di prendere decisioni in una frazione di secondo con veri rischi, essere un buon comunicatore, apparire bene nei media, avere una strategia digitale e social ben studiata – e soprattutto giocare di squadra».

Come vede il futuro della vela foiling in termini di spettacolarità, sicurezza e accessibilità?

«Il foiling, in particolare il SailGP, ha davvero allineato il mondo della vela a quello delle corse: F1, MotoGP ecc. È una stagione regolare trasmessa in TV, con velocità d’incrocio fino a 200 km/h, su percorsi stretti e in veri e propri stadi naturali. Inoltre, ha abbassato la barriera d’ingresso: un windfoil costa poco ed è molto più facile da trasportare rispetto a una piccola imbarcazione».

Qual è la sua più grande motivazione come mentore?

«Vedere il livello dei ragazzi e delle ragazze che stanno emergendo in questo sport: sono molto più avanti di quanto lo fossi io alla loro età. Porteranno questo sport nel mainstream – se non lo hanno già fatto!»

Ha detto molte volte di credere fortemente nel potenziale italiano. Cosa pensa renda unici i velisti italiani rispetto agli altri?

«C’è un vero legame con il mare, è nel loro Dna. Sono molto appassionati e c’è un pubblico competente».

Quali obiettivi vi siete posti per questa stagione di SailGP? E quali sono i vostri obiettivi di crescita?

«Siamo il team più nuovo, con il minor numero di ore di navigazione. Dobbiamo essere ambiziosi ma realistici. Stiamo gareggiando contro i migliori al mondo, sulle barche più difficili al mondo: i F-50. Ma dobbiamo avere fiducia: siamo un team di vincitori affermati, campioni olimpici, campioni dell’America’s Cup, campioni del mondo. Siamo già davanti ad altri team con molta più esperienza e tempo nel SailGP, ma questa è una maratona, non uno sprint, e siamo più che pronti ad affrontare la sfida.

Riesce a immaginare l’Italia vincere il SailGP un giorno? Cosa serve per arrivarci?

«Non ho alcun dubbio. Ma non ci saranno scorciatoie per raggiungere qualcosa che valga la pena: non ci sono mai».

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