Generazione di calciatrici

Da nonna Rosanna a mamma Louiselle, Emma Girotto fa parte di una dinastia: l’attaccante, ex Cittadella, vive un periodo d’oro tra Nazionale U-19 e Sassuolo

Lucia Anselmi
Da sinistra la portiera Emma Mustafic con Emma Girotto fresca di debutto contro la Svezia
Da sinistra la portiera Emma Mustafic con Emma Girotto fresca di debutto contro la Svezia

Crescere con il calcio nel DNA: questa è la storia di Emma Girotto, attaccante del Sassuolo e della Nazionale Under 19, con cui mercoledì scorso ha conquistato la qualificazione ai Mondiali Under 20 del 2026 in Polonia, dove attualmente sta disputando gli Europei. Emma è l’ultima di una vera dinastia di calciatrici, iniziata con la nonna Rosanna Bolzonello e proseguita poi con la madre Louiselle Carniato.

«Nonna ha iniziato a giocare a calcio a livello dilettantistico, poi nel 1997 – racconta la giovane attaccante – ha fondato una squadra, la CF Musano, che successivamente è diventata l’ACF Trevignano, con cui mia madre ha giocato fino alla Serie C».

Emma, si può dire che lei sia cresciuta a pane e calcio?

«Sì, direi proprio di sì. Come dicevo, mia madre ha giocato per tanti anni, arrivando fino alla Serie B, mentre anche mio padre è arrivato a disputare il campionato di Promozione. Insomma, a casa il calcio era il fulcro di tutto.A un certo punto scelsi perfino di praticare atletica, per “spezzare”un po’ questa tradizione, ma il richiamo del rettangolo verde è stato inevitabile. Ho iniziato così a giocare con i maschi nella Fulgor Trevignano, poi è arrivata la chiamata del Cittadella, ed è stata una vera emozione. Il coronamento di tutto, però, è stato l’approdo al Sassuolo: entrare in un club così prestigioso è stato incredibile».

Ha definito il Sassuolo una società prestigiosa, cosa significa per lei indossare la maglia neroverde?

«Per me è un onore giocare per il Sassuolo, e poter indossare questi colori in Serie A mi riempie di gioia.Se potessi,mi piacerebbe costruire la mia carriera qui,perché illegame che ho con questa società è davvero profondo. Sono sinceramente grata».

Nonna Rosanna Bolzonello e la nipote Emma Girotto
Nonna Rosanna Bolzonello e la nipote Emma Girotto

Immagino che avere una mamma e una nonna ex calciatrici le dia una spinta in più in campo.

«Loro non mancano mai,sono sempre presenti. Anzi, proprio adesso mi raggiungeranno in tempo per la sfida di domani contro la Francia. Per me, sapere di avere la mia famiglia al mio fianco è 

fondamentale. Il loro sostegno fa davvero la differenza».

Lei viene dalla Marca, una terra che ha dato i natali a Manuela Giugliano, la prima calciatrice italiana candidata al Pallone d’Oro. Sente un’affinità con lei?

«Indubbiamente,misentovicina a lei perché siamo entrambe originarie della Marca. Ma in realtà c’è anche un episodio curioso che ci lega: Manuela è stata avversaria sia di mia madre sia mia. Mia mamma l’ha incontrata in campo quando lei era ancora giovanissima, e io l’ho affrontata da avversaria proprio con il Sassuolo».

E, come Manuela, anche lei indossa la maglia azzurra. Cosa si prova a rappresentare l’Italia Under19?

«È un sogno, ed è ancora più emozionante perché arrivando alla fase finale abbiamo potuto indossare la maglia con il nostro nome sulle spalle.Mi era capitato solo con il Sassuolo;debuttare mercoledì scorso contro la Svezia con “Girotto” scritto sulla maglia azzurra è stato indescrivibile».

Ora vi attende la Francia: che tipo di partita vi aspettate?

«Sarà una sfida complessa. Loro sono molto fisiche, dovremo essere brave a contenerle. Dall’altra parte, però, noi siamo un gruppo molto unito e lavoriamo bene sulle combinazioni, soprattutto nel gioco a uno-due».

Fai parte della nuova generazione di giocatrici cresciute fin da subito con il professionismo. Quanto è stato fatto finora per il calcio femminile e quanto resta ancora da fare?

«È vero, sono stati abbattuti molti ostacoli, ma c’è ancora strada da percorrere. Il divario con il calcio maschile è evidente, ma credo che siamo sulla giusta via per continuare a crescere».

Guardando alla Nazionale maggiore, cosa ti aspetti dal prossimo Europeo in Svizzera?

«Sono convinta che le Azzurre mostreranno tutto il loro talento e riusciranno a togliersi molte soddisfazioni. Il lavoro che stanno facendo è evidente e noi siamo pronte a fare il tifo per loro».

Nel cassetto c’è il sogno di una chiamata da parte del CTSoncin?

«Certo che c’è! Sarebbe un sogno che si avvera. Ma ora sono concentrata solo sulla Francia e pronta a dare tutta me stessa per la squadra».—

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