Compleanno senza Giro per Alessandro De Marchi: «Non lo sto guardando nemmeno in tv»
Il veterano di Buja il 19 maggio compie 39 anni. «Passo molto tempo in bicicletta per arrivare al campionato italiano di Gorizia nella miglior forma possibile»

In tanti hanno strabuzzato gli occhi, nella mattina del 18 maggio, alla partenza della Corsa per Haiti: in prima fila, accanto a Sante Chiarcosso, c’era Alessandro De Marchi, professionista del Team Jayco AlUla, che ha corso la granfondo da testimonial d'eccezione e per fare allenamento.
In realtà, tutti si aspettavano che il Rosso di Buja fosse in questi giorni impegnato al Giro d'Italia, magari protagonista della tappa di sabato, a Castelraimondo, vinta dal suo giovane compagno Luke Plapp con un’azione alla De Marchi. Invece, il professionista friulano, per la gioia dei 700 di Help Haiti, era a Cividale del Friuli, anche per festeggiare in anticipo e con i propri tifosi i suoi 39 anni, che compie il 19 maggio.
«Sante Chiarcosso è sempre molto gentile – spiega il DeMa –: è sempre pronto a coinvolgermi nelle sue iniziative e mi fa piacere, quando posso, essere presente, anche per la finalità delle azioni di Help Haiti, al di là dell'aspetto sportivo».
E il Giro d'Italia?
«Sai che non ho visto neanche un minuto della corsa rosa in televisione? In questi giorni continuo ad allenarmi su distanze lunghe: penso di non aver mai fatto così tante uscite da 200 e passa chilometri come in questo periodo».
Però, sabato, nella Giulianova - Castelraimondo, ottava tappa del Giro, proprio Luke Plapp, classe 2000, giovane del team Jayco AlUla, ha conquistato una vittoria di tappa che, ai più, è sembrata proprio una classica azione alla De Marchi: fuga da lontano, sfiancamento degli avversari e arrivo solitario.
«Ho sentito i miei compagni al Giro: è stata una tappa super combattuta. Possiamo dire che ha vinto un po' a modo mio: Plapp ha un gran motore, forse gli manca un po' di esperienza perché viene dall’Australia dove non ci sono tante gare, specie a livello giovanile. Già l’anno scorso avevamo iniziato a lavorare con lui, gli sono stato vicino al Giro 2024, per dargli consigli: sono felice che abbia vinto, un successo che gli dà sicurezza».
Inoltre, Diego Ulissi ha vestito per un giorno la maglia rosa, primo italiano quattro anno dopo De Marchi: sensazioni?
«Alla fine, posso dire di essere contento che sia arrivato qualcuno a togliermi questo primato! Ulissi se lo merita e questa maglia rosa completa la sua ottima carriera».
Gli anni di De Marchi sono 39: programmi per l’immediato futuro?
«Sto tirando avanti qui, allenandomi e sopravvivendo. Passo un sacco di tempo in bicicletta per essere pronto a fine mese quando avrò una gara in Francia, la Boucles de la Mayenne (tre tappe, dal 29 maggio al 1 giugno, ndr). Poi farò il mio caro Giro del Delfinato, che rappresenterà una bella sfida I miei obiettivi ora sono questi e voglio far vedere che ci sono».
Fare il Delfinato significa puntare poi al Tour?
«No. Il Tour è complicato, c'è una selezione incredibile. Il programma per ora si ferma al Delfinato. Piuttosto, quel che mi preme è arrivare nella migliore forma possibile al Campionato Italiano di fine giugno a Gorizia».
Fare la Corsa per Haiti com’è stato?
«Bello: soprattutto all'inizio in tanti sono venuti a salutarmi e mi ha fatto molto piacere. E devo ammettere che capita spesso in questi giorni di allenamento che, lungo la strada, io riceva complimenti e incoraggiamenti. L’altro giorno ero a Chialminis e uno mi ha incitato come se fossi al Giro!».
Riproduzione riservata © il Nord Est