A Nord Est si vive bene, a prescindere dall’età: Gorizia, Treviso e Udine tra le migliori province in Italia

A dirlo è la classifica per bambini, giovani e anziani del Sole 24 Ore: i dati mostrano un’Italia spaccata e in piena crisi demografica dove sempre più spesso si invoca la necessità di un patto generazionale per sviluppi e investimenti

La redazione

Politiche territoriali mirate, investimenti in servizi pubblici e costruzioni di alternative culturali per ogni fascia d’età. Se dovessimo trovare gli ingredienti per vivere bene e calarli sul Nord Est, sarebbero questi tre. E la conferma che si vive bene, arriva anche dalla classifica del Sole24Ore che colloca le nostre province tra le migliori in Italia per qualità della vita per bambini, giovani e anziani. L’edizione 2025 degli indici generazionali del Sole è stata presentata in anteprima al Festival dell’Economia di Trento: le classifiche misurano, ormai da cinque anni, le “risposte” dei territori alle esigenze specifiche dei tre target generazionali più fragili e insieme strategici, i servizi a loro rivolti e le loro condizioni di vita e di salute.

Le classifiche per fasce d’età

La Qualità della vita per fasce d’età del Sole 24 Ore rappresenta, da alcuni anni, un’utile bussola per fare il punto sulle fragilità di un Paese in piena crisi demografica, dove sempre più spesso si invoca la necessità di un patto generazionale che - anche attraverso i fondi del Pnrr - raccolga investimenti per lo sviluppo e il futuro dell’Italia. Le tre graduatorie verranno incluse, a fine anno, nella 36esima edizione della Qualità della vita.

Ciascuno dei tre indici sintetici generazionali è calcolato su parametri statistici, forniti da fonti certificate, in grado di raccontare il livello di benessere nei territori. Questo lavoro è nato come progetto sperimentale nel 2021 e quest’anno si arricchisce di nuovi indicatori (passando da 12 a 15 parametri per ciascuna graduatoria). Si consolida così il metodo di indagine, nonostante l’evidente carenza di dati territoriali capaci di raccontare queste specificità ancora sia un limite nell’analisi dei servizi o degli aspetti di vita dedicati alle tre fasce generazionali (si pensi, ad esempio, al controverso uso del digitale, al “lavoro povero” che troppo spesso caratterizza l’occupazione dei giovani, oppure alle abitudini di vita degli anziani).

Tra i nuovi indicatori inseriti in questa edizione, si segnalano la percezione della qualità delle relazioni familiari (presenza di parenti su cui contare) e della sicurezza urbana (paura di camminare la sera al buio in strada), rilevate da Istat. Inseriti anche gli incidenti stradali notturni, che soprattutto coinvolgono i più giovani nelle grandi città italiane (Milano è ultima in questo parametro) e il consumo di farmaci contro l’obesità, più diffusi tra gli anziani.

Il Nord Est

Nelle prime dieci delle tre classifiche la macro-area compare 17 volte. Altri dieci piazzamenti appartengono al Nord Ovest, due al Centro e uno al Mezzogiorno (le ultime tre, in particolare, si incontrano nell’indice dedicato ai più piccoli, tra 0 e 14 anni).

Il successo sta nelle politiche territoriali delle province del Nord-Est nella qualità della vita per diverse fasce d'età evidenzia l'efficacia di politiche territoriali mirate e investimenti in servizi pubblici. Questi risultati offrono spunti preziosi per altre regioni italiane, suggerendo che un approccio integrato e attento alle specificità locali può migliorare significativamente il benessere dei cittadini.

Gorizia per i giovani e Bolzano per gli anziani: i due modelli

Per il secondo anno consecutivo, Gorizia si posiziona al primo posto nell'indice sulla qualità della vita per i giovani (18-35 anni). La provincia isontina, designata Capitale europea della cultura transfrontaliera 2025, si distingue per un'elevata densità di eventi culturali e locali per giovani, un'alta percentuale di contratti di lavoro trasformati in tempo indeterminato e un'età media al primo parto tra le più basse d'Italia (31,6 anni rispetto alla media nazionale di 32,6).

Va detto da subito che la classifica è un riassunto di tanti indici, alcuni che vedono l’area Isontina all’avanguardia e altri su cui la politica locale ha margini di miglioramento. Gorizia, infatti, emerge come una realtà ben posizionata per le nuove generazioni, capace di offrire opportunità lavorative e culturali rilevanti ma presenta qualche criticità sul piano della realizzazione personale e del coinvolgimento attivo dei giovani nella sfera pubblica.

Nel dettaglio, tra i punti di forza spiccano le trasformazioni a tempo indeterminato dei contratti a termine (4° posto, 21,1%) e il taso di disoccupazione giovanile (4° posto, 8,6%), che raccontano di un mercato del lavoro, almeno nei numeri, dinamico e inclusivo per i giovani. Ma cosa altro c’è a Gorizia tanto da renderla così attraente per i giovani? Secondo i dati raccolti dal Sole 24 Ore, la città e la provincia hanno un’offerta varia di spettacoli e organizzatori locali (si piazza al secondo posto), concerti (12 ° posto), complice anche l’arricchimento del cartellone in vista di Go!2025.

È tutto oro quello che luccica? Insomma. Gorizia non eccelle per altri aspetti dirimenti per la vita dei giovani. Primo tra tutti la soddisfazione per il proprio lavoro che colloca la provincia al 71° posto. Molto male anche l’indice di imprenditorialità giovanile (49° posto, 7,4). E se la politica è lo specchio della società, l’Isontino ha margini di miglioramento anche per la presenza di amministratori comunali under 40 (35° posto, 25,4).

Bolzano, invece, guida la classifica dedicata agli over 65, grazie a un basso consumo di farmaci per malattie croniche, una spesa sociale elevata per gli anziani e una notevole presenza di biblioteche, indicatori di un ambiente favorevole al benessere e all'inclusione sociale . 

Il focus sui bambini (0-10 anni)

E per quanto riguarda i più piccoli? Anche qui il Paese si spacca a metà con il Nord Italia che occupa gran parte delle posizioni migliori rispetto al Meridione fanalino di coda. Questa classifica tiene conto di parametri molto diversi che riguardano sia i bambini (0-10 anni) che le condizioni in cui i genitori decidono di far nascere e crescere i propri figli.

La classifica del Sole24ore sulla qualità della vita e il focus sui bambini a livello nazionale
La classifica del Sole24ore sulla qualità della vita e il focus sui bambini a livello nazionale

Il benessere dei più piccoli è un indicatore chiave del futuro di un territorio. In questo ambito, le province venete e friulane mostrano generalmente buoni livelli di qualità della vita. Udine e Treviso sono tra le realtà più avanzate: offrono una buona disponibilità di asili nido, biblioteche, aree verdi e strutture sportive. Questi elementi, insieme a un ambiente sociale stabile e a una bassa incidenza di criminalità, contribuiscono a creare un contesto sicuro e stimolante per la crescita dei bambini. 

Padova si distingue per un’elevata qualità dei servizi sanitari pediatrici e un’attenzione particolare all’inclusione scolastica. Anche Pordenone si difende bene, pur con qualche limite in termini di offerta educativa più avanzata o accessibilità alle famiglie più fragili. In Fvg, la compattezza urbana e il buon funzionamento dei servizi locali giocano a favore dei più piccoli, ma le province meno centrali devono fronteggiare difficoltà logistiche e di collegamento. Verona e Vicenza offrono buoni servizi per l'infanzia ma in entrambi i casi si vedono i margini di miglioramento per l'accessibilità e la distribuzione delle strutture educative. Uguale discorso vale per Venezia. Tutt’altro caso è Belluno dove la provincia offre un ambiente naturale favorevole alla crescita dei più picco.

Giovani (18-35 anni): tra innovazione, lavoro e vivibilità

Il Friuli Venezia Giulia si distingue a livello nazionale grazie a Gorizia, che si conferma al primo posto per la qualità della vita dei giovani. Il risultato non è casuale: Gorizia, come città di confine, ha saputo valorizzare la sua posizione internazionale, la sua offerta culturale e il suo tessuto sociale. Poco più a est c’è Trieste che si posiziona al quarto posto nella classifica nazionale per i giovani. L’alta percentuale di laureati, la vivacità degli eventi, e la relativa equità urbana la rendono molto attrattiva per i giovani. Tuttavia, emergono segnali su cui riflettere, come la bassa soddisfazione lavorativa e i livelli di sicurezza percepita, che potrebbero rappresentare ostacoli alla piena realizzazione personale e comunitaria. Tra gli indici di qualità della vita dei giovani, va segnalato un buon risultato di Pordenone per il tasso di disoccupazione giovanile (2° posto) e numero di aree sportive sul territorio. Molto male invece il posizionamento di Udine per quanto riguarda l’indice ”Gap affitti tra centro e periferia” dove arriva al 107° posto, tra le peggiori in Italia, con una forte disparità nei costi abitativi che penalizza le fasce giovanili e meno abbienti.

La classifica del Sole24ore per qualità della vita dei giovani
La classifica del Sole24ore per qualità della vita dei giovani

Nel Veneto, spiccano Verona e Vicenza, città con una forte identità economica e culturale. Verona, in particolare, con la sua università, le aziende del territorio e un’offerta culturale vivace, attrae e trattiene i giovani. Tuttavia, province più periferiche come Belluno e Rovigo soffrono la distanza dai centri formativi e un minore dinamismo nel mercato del lavoro, penalizzando le prospettive di vita giovanile. Treviso e Padova sono piazzate a metà classifica, la prima al 55esimo posto, la seconda al 59esimo. La percezione dell’insicurezza sul territorio (entrambe in fondo classifica) e i costi di locazione, trascinano i due territori in basso tra le province italiane. Padova mantiene, tuttavia una buona posizione per il numero di laureati anche grazie all’offerta universitaria presente sul territorio. Fa un po’ meglio Venezia (45esima nella classifica dei giovani) che si piazza quarta per numero di concerti rivolti ai ragazzi e settima per amministratori comunali under 40.

 

Il focus sugli anziani (over 65)

Quando si guarda alla qualità della vita degli anziani, il Nord Est mostra performance. I criteri sono diversi e raccontano anche come è cambiata la vita per gli over 65 che non sono più considerati come un mondo “abbandonato”. Vengono considerati, per esempio, gli orti urbani o le biblioteche, se la popolazione viene esposta all’inquinamento acustico o se l’importo medio delle pensioni è adeguato al costo della vita. Ci sono anche i parametri relativi al consumo di farmaci e alla possibilità che hanno gli over 65 di accedere ai servizi sanitari (infermieri, posti letti, spesa sociale). 

La classifica del Sole24ore sugli anziani: ecco la top tre a livello nazionale
La classifica del Sole24ore sugli anziani: ecco la top tre a livello nazionale

La provincia di Bolzano è la migliore d’Italia, ma anche Padova e Vicenza si posizionano molto bene. In queste realtà, gli anziani beneficiano di un mix positivo tra assistenza sanitaria efficiente, spesa sociale mirata e un’offerta culturale che li include e li valorizza.

Discorso a parte merita Treviso che conquista l’argento in classifica: la stragrande maggioranza di criteri mostrano una provincia che si prende cura dalla popolazione over 65. Treviso si posiziona quarta in Italia per speranza di vita a 65 anni, prima per utenti dei servizi sociali comunali.  Belluno invece è dodicesima: bene anche in questo caso i servizi sociali per gli anziani, molto più alto il numero di persone sole nella provincia (91sima in Italia). 

Pordenone sembra quasi un’isola felice per il Friuli: chi è in pensione vive meglio nella Destra Tagliamento che si piazza 21 esima in Italia. A Trieste, la presenza di una rete di servizi sociosanitari ben distribuita, unita a un’attiva vita culturale, consente un invecchiamento dignitoso e partecipato. Anche Udine offre condizioni favorevoli grazie alla disponibilità di strutture di cura, trasporto pubblico accessibile e iniziative di socializzazione. Province come Gorizia e Rovigo, invece, pur mantenendo un buon livello di assistenza di base, scontano la scarsità di servizi domiciliari o centri diurni dedicati.

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