Matrimonio Bezos: dai No space a Welcome, il comitato del sì al lavoro. E Air Jordan già in città

Il gruppo dei pro-Bezos sta preparando uno striscione di benvenuto e magliette. Ormeggiato in Riva Sette Martiri il maxi-yacht dell’ex campione di basket

Eugenio Pendolini
Lo yacht di Micheal Jordan (Interpress)
Lo yacht di Micheal Jordan (Interpress)

Ci sono eventi con centinaia di ospiti che passano quasi inosservati, a Venezia. E poi c’è la parata di vip, attori e celebrità attese in laguna per il matrimonio di Jeff Bezos. Tutti in contemporanea, per giunta, e concentrati nel raggio di poche centinaia di metri. Difficile, a quel punto, passare inosservati.

Da venerdì pomeriggio, ad esempio, il maxi yacht M’Brace di Michael Jordan è comparso in Riva Sette Martiri. Settantacinque metri di barca, dal valore di 115 milioni di euro, dove Air Jordan passa le sue vacanze. Il primo di una lunga serie di yacht che si affacceranno nei prossimi giorni a Venezia.

La clientela ideale per un posto unico secondo il comitato di imprenditori e associazioni di categoria (tra cui Federalberghi, Aepe, assessorato al commercio) che, in risposta ai collettivi di “No Space for Bezos”, si dice pronto ad accogliere a braccia aperte Mr Amazon e Lauren Sanchez. Al punto da pensare a iniziative per un benvenuto caloroso.

Se il tempo a disposizione sembra essere troppo poco per stampare magliette pro Bezos, possibile invece che venga realizzato uno striscione da appendere in bella mostra con la scritta “Welcome to Venice”. Una risposta a quello degli attivisti comparso nei giorni scorsi sul campanile di San Giorgio.

Scontro aperto, quindi, con chi reputa il matrimonio di Bezos l’ennesima occasione di svendita della città.

«L’iniziativa di questo gruppo a favore nasce perché eravamo arrabbiati che un gruppo di persone dia questa pessima immagine di una città che è, al contrario, accogliente da sempre» spiega un albergatore veneziano, tra i promotori dell’iniziativa, «Bezos e i suoi ospiti sono la clientela che vorremmo sempre in visita nella nostra città. Dire che vogliono impedirgli di sposarsi da noi è la più antidemocratica delle uscite fatta da chi non vuole altro che visibilità».

Un punto di vista sposato anche da Tommaso Sichero, vicepresidente di Aepe, secondo cui l’opportunità del matrimonio per la città nasce dalla stessa vocazione di Venezia: «Città regina del commercio e degli scambi, è diventata nei secoli una passerelle unica per tantissime persone. È da sempre una tappa fondamentale per scrivere pagine indimenticabili. Quale sarebbe l’oltraggio di Bezos per Venezia? I problemi della città non possono certe essere agganciati a manifestazioni di questo livello. Il problema di Venezia è l’overtourism in tutte le sue sfaccettatura, e non certo l’arrivo di personaggi qualificati e qualificanti per la nostra città, verso i quali dobbiamo garantire il nostro servizio e ospitalità. Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma ritengo che un evento come questo non vada strumentalizzato».

Mentre in città impazza il dibattito tra pro e contro, e in attesa dell’arrivo dei maxy yacht tra cui il Koru di Mr Amazon lungo 127 metri, fervono i preparativi per i tre giorni di festa. Dopo l’isola di San Giorgio, sabato operai al lavoro fino a notte fonda anche alla Scuola Grande della Misericordia.

Il programma dei festeggiamenti resta top secret. Il che favorisce il rincorrersi di voci. Ogni giorno spuntano nuove location esclusive, isole fantomatiche e hotel di lusso coinvolti nelle nozze a cinque stelle. Quasi certa la presenza in città di rappresentanti di spicco del clan della Casa Bianca: in laguna sono infatti attesi la figlia di Donald Trump, Ivanka, con il marito Jared Kushner, e forse anche il primogenito Don Jr (la cui battuta di caccia nel dicembre scorso in laguna gli è costata l’apertura di un fascicolo in Procura).

La lista include, oltre ai Trump e alle famiglie degli sposi, pezzi grossi di Hollywood tra cui Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire, Barbra Streisand, Andrew Garfield, Eva Longoria, big della musica come Mick Jagger e Jewel più la coppia Barry Diller e Diane von Furstenberg che a Venezia è di casa e – mormora qualcuno – perfino Barak Obama.

Ci potrebbero essere invece, secondo l’Hollywood Reporter, anche Lady Gaga e Elton John per l’intrattenimento musicale in due possibili location del fatidico sì: la Fondazione Cini a San Giorgio Maggiore e la Scuola Grande della Misericordia.

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