Un peluche o un gioco d’altri tempi, ecco il lampione dei giochi sospesi: l’idea dei nonni che fa felici i bambini

Sulla Riviera del Brenta arriva il toys crossing: «Tutto nasce un paio di mesi fa» ricorda Giorgio Cavicchio, classe 1943, «La cosa bella di questa iniziativa spontanea è che molti giocattoli o sono dei nostri nipotini, o sono addirittura peluche che erano di nostra proprietà, quasi un lampione dei ricordi»

Alessandro Torre
In foto Giorgio Cavicchio insieme a Ana Simona Bevevz intorno al palo della luce diventato luogo per il toys crossing
In foto Giorgio Cavicchio insieme a Ana Simona Bevevz intorno al palo della luce diventato luogo per il toys crossing

La Riviera lungo il Naviglio del Brenta è famosa per le sue ville veneziane, i suoi scorci, le sue passeggiate e per la sua storia. Ma da qualche settimana un’altra “installazione” campeggia lungo le rive del Canale costruito dalla Serenissima per far arrivare i nobili veneziani alle loro residenze estive e che tra pochi giorni festeggerà questa ricorrenza storica con la “Riviera Fiorita” e alcune imbarcazioni della Regata Storica che sfileranno in corteo lungo le sue rive.

Una nuova scultura nata attorno a un lampione nella frazione di Oriago, lungo Riviera San Pietro, che però non è una riproposizione del lampione di Ponte Milvio, quando agli inizi degli anni 2000, sull’esempio dato dal film di Luis Prieto del 2007 “Ho voglia di te”, quel famoso lampione era stato coperto da lucchetti che gli innamorati, in segno del loro eterno amore, avevano attaccato emuli della scena madre del film tra Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti.

Ci sono stati certo tentativi di questo tipo con lucchetti visti comparire sulle ringhiere dei tanti ponti che attraversano il Naviglio, ma questa non è la nostra storia. Perché su quel lampione di Riviera San Pietro da tanti giorni fanno bella mostra di sé tanti giocattoli colorati, delle più svariate forme e dimensioni e un paio di scarpe blu per bambino.

«Tutto nasce un paio di mesi fa» ricorda Giorgio Cavicchio, oriaghese doc, classe 1943, «quando trovai per terra un paio di scarpe blu che forse erano cadute a una mamma con bambino, una delle tante che passeggia lungo le rive della nostra Riviera. Così pensai di attaccarle al lampione vicino alla panchina dove siamo soliti ritrovarci con alcuni amici, nella speranza che chi le avesse perse, tornasse a riprenderle».

Ma così non è stato e da quel momento, da quelle prime scarpette blu attaccate al lampione, è stato un crescendo con protagonisti quel gruppo di amici soliti ritrovarsi nei tardo pomeriggi estivi attorno a una panchina.

«Siamo una decina, a volte una quindicina di ottantenni che passa le serate in compagnia», continua Cavicchio che nel passato è stato anche, per una decina di anni, assessore al Bilancio e Personale del Comune di Mira, «ci ritroviamo assieme e cogliamo l’occasione per cantare vecchie canzoni, per fare battute e per sorridere, sfruttando quel po’ di refrigerio che c’è all’aria aperta».

Infatti per chi dovesse passare per la Riviera nelle calde sere d’estate potrebbe anche incrociare questi amici della panchina improvvisare un karaoke o un bel canto di gruppo. Non nuovi a questo genere di cose, quindi, ma artefici di questa installazione molto originale. «Dopo le scarpette sono arrivati i primi giocattoli con Simona Bevevz, la signora che accompagna Attilio, 101 anni. Poi ci ha pensato Eliana, e dopo ancora Roberto. Ma abbiamo partecipato un po’ tutti».

Continua a raccontare Cavicchio che si fa portavoce del gruppo. «La cosa bella di questa iniziativa spontanea è che molti giocattoli o sono dei nipotini di ciascuno di noi, che non vengono più usati, o sono addirittura peluche che erano di nostra proprietà, quasi un lampione dei ricordi. Ma non solo. Perché quei pupazzi attaccati a quel lampione, possono essere presi da chiunque, da qualunque bambino voglia giocarvi». Hanno fatto sorridere dei piccoli, possono ancora svolgere il loro compito, quasi come un toys crossing, un lampione per prendere e lasciare vecchi o nuovi giocattoli da far fruire alla comunità.

«Qualcuno è passato a prenderli, ma noi continuiamo a metterne altri… ci piace l’idea che i bambini possano divertirsi con quei pupazzi». Così mentre il lampione continua ad arricchirsi di nuovi elementi, sulla quella panchina i vecchi amici vigilano e invitano alla raccolta.

«Ci commuoviamo quando vediamo che qualcuno passa e incuriosito guarda i giocattoli. Una famiglia con bambini, quasi per ringraziarci, ogni volta che passa davanti alla nostra panchina, ci lascia in omaggio una confezione di biscotti. È bellissimo».

Una panchina che è diventata un centro di aggregazione importante per questo gruppo di amici, a riscoprire una vecchia consuetudine che nel passato era solita vedersi nei piccoli paesi, nei piccoli centri come poteva essere Oriago. Una volta, le persone la sera si sedevano fuori delle loro abitazioni e lì era il momento per commentare la giornata appena trascorsa, per fare quattro “ciacoe”.

«Ormai l’estate sta finendo. Come siamo soliti fare da alcuni anni ci metteremo fuori con tavolini, bibite e cibarie per festeggiare assieme il termine della stagione estiva. Perché d’inverno non ci ritroviamo, non usciamo certo sulla panchina, e allora ci diamo appuntamento all’estate prossima».

Con un’accortezza però. Qualcuno dovrà pensare a mettere al sicuro dalle incognite del tempo invernale il toys crossing di Oriago.

Riproduzione riservata © il Nord Est